CUNEO - Manassero archivia la crisi: “Ho parlato con la maggioranza, continuiamo tutti insieme”

La polemica di Chiara Gribaudo con i centristi è alle spalle (per ora). Ma la sindaca di Cuneo teme il calendario elettorale e il ritorno al “primo Borgna”

Andrea Cascioli 25/11/2025 07:50

La crisi è finita, andate in pace. O almeno così pare. Patrizia Manassero lo dice rispondendo all’interpellanza di Giancarlo Boselli (Indipendenti), come già aveva fatto sulle nostre colonne in un’intervista citata dallo stesso consigliere di opposizione: “L’impressione che qualcuno voglia il voto anticipato sinceramente non l’ho avuta: tuttavia, meglio ascoltare qualsiasi campanello di allerta o preallerta” aveva affermato la sindaca di Cuneo, promettendo di verificare “la fermezza e l’interesse a portare a termine la nostra progettazione su Cuneo”. Detto e fatto. Le consultazioni ci sono state, sia con la maggioranza nel suo complesso che con i capigruppo: “Posso confermare che gli intendimenti a continuare insieme ci sono tutti. Ci siamo visti, per motivi vari, proprio oggi pomeriggio (ieri, ndr). Se nella primavera del 2024 a terremotare la maggioranza era stato lo strappo di Centro per Cuneo sulla questione delle nomine in Fondazione Crc, stavolta è stata un’intervista della deputata democratica Chiara Gribaudo a inguaiare l’amica e compagna di partito. La vicepresidente del Partito Democratico aveva sparato ad alzo zero sui civici di centro, stigmatizzando anche il totonomi sul prossimo sindaco, definito un “casting prematuro e un po’ surreale”. Manassero per la verità fa risalire l’apertura delle ostilità a un evento precedente, la presentazione del Patto Civico a Busca. In quell’occasione Enrico Costa, deputato di Forza Italia e nume tutelare dell’ensemble guidato da Luca Robaldo, aveva messo in guardia dal rischio di un “campo largo” nelle prossime comunali cuneesi ventilando piuttosto, ricorda la sindaca, “un’ipotizzata ‘grosse koalition’ che in nome del civismo metta all’angolo il Pd da una parte e Fratelli d’Italia dall’altra”. Uno scenario “che richiama l’elezione del primo Borgna” e che la prima cittadina, com’è ovvio, teme al di sopra di ogni altra eventualità, pur non ritenendolo un pericolo rispetto al completamento del mandato attuale. “Colgo l’invito del consigliere Boselli a resistere” scherza, riprendendo un inatteso assist dell’oppositore: “L’auspicio che le faccio - aveva detto Boselli - è di trovare la capacità e la forza di arrivare fino alla fine, non farebbe bene alla città l’ipotesi di un commissariamento”. Un rischio che Manassero non si nasconde, tuttavia, è rappresentato dalle urne: “Abbiamo di fronte a noi un calendario elettorale non trascurabile. Si alterneranno amministrative, provinciali, politiche ed eventualmente le regionali”. E non sono le sole scadenze da tener ferme: “Faremo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane anche un bilancio dei progetti in corso: abbiamo il Pnrr da portare a termine e gli uffici pancia a terra su questo tema”. Boselli, come si diceva, spiazza le attese paventando più il commissariamento del rimpasto e chiedendo “una verifica che coinvolga tutti i gruppi, sia di maggioranza che di opposizione”: “Ci sono ormai differenze enormi all’interno della maggioranza e dell’opposizione: se abbiamo fatto il primo passo è perché non riteniamo ci siano condizioni per alleanze né a sinistra né a destra”. Tuttavia, aggiunge, “siamo contrari all’opposizione ‘depressa’, l’idea che ‘tanto non c’è niente da fare’”. Dai due lati opposti dell’emiciclo, Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) riconosce che “le questioni interne alla maggioranza indubbiamente esistono, bisogna capire in che misura incideranno sul consenso elettorale”, mentre Beppe Lauria (Indipendenza!) scommette su una riproposizione dell’attuale formula di centro-centrosinistra anche nel 2027: “Il risultato sarà quello che ormai da trent’anni si ripete: marciamo divisi per colpire uniti. La compagine del centrosinistra qualunque essa sia, comprensiva dei centristi che sono tutto e il contrario di tutto, ci spiegherà che è opportuno stare lì, anche perché guadagnate abbastanza bene. La domanda che semmai corre d’obbligo è: ma chi ve lo fa fare?”.