CUNEO - Ora tocca a Cirio: quanti cuneesi entreranno nella Giunta Regionale?

Possibilità per Icardi, Bongioanni e Graglia. Demarchi è l'outsider. I primi esclusi da Palazzo Lascaris restano alla finestra con le dita incrociate

Samuele Mattio 29/05/2019 12:28

 
Finita la competizione elettorale per la composizione del Consiglio regionale, la partita più ambita resta tutta da giocare. Alberto Cirio, appena dismessi i panni del corridore, dovrà vestire quelli dell'equilibrista: toccherà a lui comporre la Giunta, tenendo conto dei delicati equilibri che tengono insieme la coalizione di centrodestra in Piemonte. 
 
Oltre alla composizione 'politica' il neo presidente langhetto dovrà tener conto anche della provenienza degli assessori. In questi casi spesso accade che il campanilismo spinto di alcuni territori superi le contrapposizioni partitiche. Ne sono un esempio proprio Alba e le Langhe, dove l'ex europarlamentare azzurro ha raccolto quasi tremila preferenze in più rispetto alle liste che lo appoggiavano. La possibilità che in molti albesi abbiano approfittato dell'opportunità del voto disgiunto più per amor delle cento torri che di una convinzione politica è qualcosa più del semplice sospetto che aleggiava nelle sedi di partito fino alla settimana scorsa.  
 
Dalla provincia di Cuneo sono in quattro a sperare in un posto in Giunta. Si tratta degli eletti in Consiglio Regionale che con la loro 'promozione' ad assessori potrebbero liberare i loro scranni appena conquistati. Tra coloro che non hanno mai fatto mistero di ambire a un assessorato c'è Paolo Bongioanni. L'oramai ex direttore dell'Atl del Cuneese ha da tempo puntato il posto che fino a pochi giorni fa fu di Antonella Parigi, vale a dire il Turismo. Il sogno del 'Kaimano' è quello di poter continuare il suo lavoro di promozione del territorio ad un livello superiore. Il suo interesse per le attività sportive (oltre a un passato da campione), riconosciutogli dalle tante società della Granda, lo candida anche per le deleghe allo Sport. 
 
Un'altro che non si nasconde è Luigi Genesio Icardi, forte dei 4.596 voti di preferenza raccolti in provincia di Cuneo. Il sindaco di Santo Stefano Belbo è stato il più votato del centrodestra nella Granda e il terzo della Lega a livello regionale. Legittima l'ambizione di entrare in Giunta: lui ha già fatto capire di gradire l'assessorato all'Agricoltura, ma tra i leghisti è un posto molto ambito. Nel caso fosse accontentato, tornerebbe al cuneese un'assessorato mancava dai tempi di Claudio Sacchetto. In ogni caso la sua esperienza pluirennale da amministratore gli concede chance molteplici.
 
Franco Graglia è l'unico eletto che si è conquistato il seggio regionale per la seconda volta e la sua amicizia con Alberto Cirio potrebbe giocare un ruolo decisivo per fargli assumere un ruolo di rilievo nel nuovo esecutivo. Nell'ultima legislatura Graglia è stato vicepresidente del Consiglio regionale: non è esclusa l'opzione che per lui possano aprirsi le porte di Palazzo Lascaris come successore di Nino Boeti. 
 
L'outsider è il saluzzese Paolo Demarchi che, visto lo strapotere della Lega all'interno della coalizione di centrodestra, potrebbe entrare in Giunta oltre a Icardi (che in virtù del record di preferenze rimane il favorito). Restano alla finestra i primi esclusi, se qualcuno dei nominati entrasse in Giunta il posto toccherebbe a loro: il saviglianese Matteo Gagliasso per la Lega Nord, l'albese Mario Canova per Forza Italia e il sindaco di Dronero Livio Acchiardi per Fratelli d'Italia. Qualche possibilità anche per Guido Tealdi, secondo escluso del Carroccio.

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