CUNEO - Pietro Carluzzo lascia la presidenza del comitato di quartiere di Cuneo Vecchia

Eletto nel 2022, l’ex presidente della consulta giovanile denuncia “senso di impotenza davanti a certe dinamiche”: crescono i malumori nei quartieri

Andrea Cascioli 03/05/2025 18:00

Lascia l’incarico dopo tre anni il presidente del comitato Centro Storico di Cuneo Pietro Carluzzo, annunciando il passo indietro sui social “con gratitudine e senso di responsabilità”. Un intervento misurato quello con cui il rappresentante del comitato di quartiere, che dal 2023 è anche presidente della consulta dei quartieri e delle frazioni, annuncia “una scelta sofferta, maturata nel tempo, con la consapevolezza di quanto oggi sia complesso rappresentare i cittadini nei percorsi di partecipazione attiva sul territorio”.
 
“Potrei solo dire - afferma, nel chiarire le ragioni alla base della scelta - che i nuovi impegni assunti nelle Acli, a livello provinciale, regionale e nazionale, mi porteranno spesso lontano da Cuneo. Ed è vero. Ma non basta come motivo”. C’è anche “il senso di impotenza davanti a certe dinamiche. In questi anni ho capito che rappresentare una comunità significa sì raccoglierne i bisogni, ma anche poterli portare con forza là dove si decidono le cose. E quando questo spazio si restringe, è giusto chiedersi cosa significhi davvero ‘partecipazione’. La partecipazione non può essere solo una bella parola: deve diventare un modo concreto di lavorare insieme”.
 
Trentadue anni il prossimo agosto, il giovane insegnante di storia e filosofia è impegnato da un decennio sulla scena politica cittadina dove è stato in passato tra i promotori della rifondazione della consulta giovanile, che ha presieduto tra il 2019 e il 2020. Prima delle scorse elezioni comunali aveva promosso, con l’associazione Rigenerazione, un effimero tentativo di costituire una lista civica nel centrosinistra. Poi l’elezione nel comitato di quartiere, a ottobre 2022.
 
Carluzzo non è certo il primo rappresentante dei “parlamentini” di quartieri e frazioni a manifestare malumore verso la gestione dei rapporti con il municipio. Fa semmai più scalpore il fatto che queste critiche arrivino (anche) da un presidente politicamente affine alla giunta in carica. Non è piaciuta, in particolare, la modifica al regolamento dei comitati di quartiere varata nel 2023 dal Consiglio comunale, con la quale si è sancito all’articolo 11 che “l’amministrazione comunale ha facoltà di interpellare il comitato di quartiere o frazione” senza prevedere, come accadeva in precedenza e come chiedevano i comitati e una parte delle opposizioni, un obbligo specifico rispetto a materie rilevanti.
 
Una modifica che aveva fatto arrabbiare alcuni presidenti (tra i più attivi nella protesta Claudio Giuseppe Migliore di San Rocco Castagnaretta e Andrea Odello del comitato Cuneo Nuova, già candidato di Crescere Insieme alle comunali) e spinto addirittura Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni a denunciare “un rapporto privilegiato tra singoli comitati di quartiere e singoli assessori o consiglieri”. Accuse respinte con sdegno dall’assessore competente Luca Pellegrino e da tutta la giunta, ma è certo che più di qualche strascico è rimasto. Ora bisognerà vedere come si tradurrà alla prova di una delle novità più interessanti del nuovo regolamento, l’election day: per uniformare le varie scadenze, infatti, si è previsto che tutti i comitati verranno rinnovati in un’unica tornata, da fissare dopo il 31 luglio 2026.

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