CUNEO - 'Potere al Popolo' è la lista 'outsider' che può dare fastidio a PD e Grasso

A Cuneo molti della Cuneo per i Beni Comuni (capace di arrivare quasi al 10% alle comunali) hanno già aderito. L'intervista a Simone Borio

Samuele Mattio 21/12/2017 15:25

Si è tenuta lunedì scorso, 11 dicembre, la prima assemblea cuneese di 'Potere al Popolo' un movimento intenzionato a presentarsi alle prossime elezioni politiche. In molti, sull'altipiano, si sono chiesti da dove venisse e dove potrà arrivare, in quanto lo spazio che hanno dedicato i media nazionali al costituendo 'partito' è stato piuttosto risicato ma, specie a Cuneo, potrebbe avere percentuali sorprendenti, vediamo il perché.

Il movimento è stato lanciato dai ragazzi dell' Ex Ospedale Psichatrico occupato 'Je so' pazzo' di Napoli, un gruppo di attivisti che, prima occupando la vecchia struttura, poi operando in comodato d'uso dal Comune partenopeo, ha organizzato molte iniziative sul territorio campano. 
Questi hanno lanciato una grande assemblea a Roma, in cui hanno chiesto di discutere di una lista da presentare alle prossime elezioni, da qui più di cento riunioni in tutta Italia. E a Cuneo? Per capirne di più abbiamo intervistato Simone Borio, uno dei referenti locali dell'iniziativa domandandogli com'è andato il primo incontro e che cosa è stato detto.

“Su Cuneo ci stiamo organizzando - spiega Borio- la scorsa settimana è venuto un ragazzo dell'Opg di Napoli e ci sono stati diversi interventi sulle battaglie portate avanti sul territorio in questi anni: la lista Cuneo per i Beni Comuni, che ha combattuto sul territorio cercando di essere inclusiva e non esclusiva, il delicato tema della legalità con un'esponente di Libera Cuneo e poi ancora No Tav e altre battaglie, dal collegamento Cuneo Nizza a Villa Sarah. Tutto ciò oltre a parlare del programma”.

Il percorso è chiaro, ma dove si colloca 'Potere al Popolo'? “Si tratta di un' alternativa che non è a sinistra di nessuno perché nasce dal basso ed è aperta a molte realtà dell'associazionismo. É vero che alcuni partiti hanno seguito questo percorso, tra cui Rifondazione Comunista, Risorgimento Socialista, Sinistra Anticapitalista e P.c.i., ma si tratta comunque di un movimento popolare”.

Domanda personale. Non crede ci sia già troppa divisione a sinistra? Non era possibile confluire in 'Liberi e Uguali'?
“Se il percorso fosse stato partecipato si poteva confluire, ma i tre partiti che erano a sinistra del Pd si sono si sono seduti a un tavolo spartendosi i collegi. Come ha già dichiarato D'Alema dopo le elezioni andranno a parlare con il Partito Democratico, inoltre sino a ieri Grasso era nel PD, come fa oggi a chiamarsi fuori? In più dentro ci sono Bersani e lo stesso D'Alema, che avrebbero dovuto accodarsi al percorso del Brancaccio, non essere i capi politici”.

Dove può arrivare 'Potere al Popolo' alle prossime elezioni? “Il movimento non ha un mero fine elettorale, perché mancano tempo e risorse, ma quello di creare una comunità che inizi a lavorare. Spero che a livello nazionale non si identifichi 'troppo a sinistra'. L'obiettivo è recuperare il voto dei delusi da Pd e M5s”.

Eppure, come abbiamo anticipato, è possibile che 'Potere al Popolo', almeno per quanto riguarda la città di Cuneo, possa arrivare addirittura in doppia cifra, in quanto molti elementi della Cuneo per i Beni Comuni (la lista che aveva espresso Nello Fierro come candidato sindaco capace di raggiungere quasi il 10% alle scorse comunali) hanno già dimostrato il loro interesse verso questo movimento. Certo, non è scontato che tutti aderiscano a questa lista, ma già lo stesso Fierro ha già espresso la sua vicinanza. La partenza è a fari spenti, ma all'ombra della Bisalta 'Potere al Popolo' potrebbe dare parecchio fastidio. Il PD e 'Liberi e Uguali' di Pietro Grasso sono avvertiti.

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