CUNEO - Quattro cuneesi in lista con il Partito Democratico (ma non c’è Borgna)

Chiara Gribaudo guida il plurinominale: in lizza anche il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni. Nei collegi l’ex sindaco di Bra Bruna Sibille e il monregalese Luca Pione

Andrea Cascioli 22/08/2022 12:30

Sono quattro i candidati cuneesi in lizza per il Partito Democratico alle prossime elezioni politiche. L’unica parlamentare uscente a ripresentarsi - il senatore Mino Taricco ha già annunciato da tempo il suo ritiro - è la deputata borgarina Chiara Gribaudo.
 
Come si sapeva, la componente della segreteria e della direzione nazionale del partito guiderà il listino plurinominale del collegio Piemonte 2, in posizione sicura. Nel proporzionale figura anche l’attuale sindaco di Saluzzo e segretario provinciale Mauro Calderoni, ma solo al quarto posto dopo l’ex assessore regionale alessandrino Daniele Borioli e l’astigiana Ornella Lovisolo. Una candidatura di servizio, la sua, senza speranze concrete di elezione.
 
Non meno ardua la sfida che dovranno affrontare sui collegi uninominali Luca Pione, candidato alla Camera dei Deputati nel collegio Cuneo-Mondovì-Saluzzo, e Bruna Sibille, in campo al Senato. Pione, coordinatore del circolo di Mondovì, è il più giovane candidato democratico del Piemonte e dovrebbe trovarsi a fronteggiare la deputata uscente di Fratelli d’Italia e sindaco di Argentera Monica Ciaburro. Per Sibille, ex sindaco di Bra e assessore regionale con Bresso, si prospetta invece un confronto con il senatore in carica della Lega Giorgio Maria Bergesio, anche lui come Ciaburro transitato dal listino proporzionale a un più solido (per un candidato di centrodestra) uninominale.
 
Perfino nella nota diramata dalla segreteria provinciale del Pd si ricorda che la provincia di Cuneo è “notoriamente un territorio che alle Politiche tende a votare più a destra rispetto alle amministrative”: excusatio non petita, o forse piena consapevolezza di come si annunci improba la sfida in cui il partito di Letta si è imbarcato insieme a Sinistra Italiana, Verdi, + Europa e Impegno Civico. Sarà per questo che a Cuneo - più che altrove - la questione candidature è filata liscia come l’olio, senza strappi e polemiche. Non è andata così in altre parti del Piemonte: a Torino ha suscitato qualche mal di pancia l’imposizione della friulana Debora Serracchiani come capolista al proporzionale della Camera, a spese del senatore locale Mauro Laus. A Novara è scoppiata una rivolta - poi rientrata con la smentita della diretta interessata - quando si mormorava che la candidata del centrosinistra nel collegio maggioritario sarebbe stata l’ex pasionaria grillina Laura Castelli (ora con Di Maio in Impegno Civico).
 
All’ombra della Bisalta l’unica incognita riguardava la presenza o meno di Federico Borgna, che i dem non avevano fatto mistero di corteggiare - tanto da dichiararlo ancora a inizio mese. Con il Pd l’ex sindaco di Cuneo ha avuto un rapporto fatto di alti e bassi: da asso nella manica dei centristi - schierato proprio contro i democratici nel 2012 - è diventato nel secondo mandato il “traghettatore” verso la prima giunta a guida ex diessina. Intervistato sul suo futuro a fine incarico, si era schermito dicendo di essere come “la bela Maria” del noto adagio piemontese (“tuti la volu e gniun la pia”, ovvero “tutti la vogliono e nessuno la prende”). In questa occasione sembra invece che sia stato lui a sottrarsi alle profferte. Certo i dem non avevano molto da offrire a questo giro: un confronto secco contro il centrodestra unito alle politiche avrebbe rischiato di bruciarne le aspirazioni. “Mi conservo per qualcosa di meglio” potrebbe aver pensato l’ex primo cittadino, per dirla con le parole del “genio ribelle” interpretato da Matt Damon.

Notizie interessanti:

Vedi altro