CUNEO - Referendum, il dato definitivo della Granda: Sì al 71,10%. Dadone: ''Ora il taglio degli stipendi dei parlamentari''

Il dato è in linea con il nazionale. Hanno votato oltre 243 mila aventi diritto. Il Ministro: ''Una bella pagina di storia''

s.m. 21/09/2020 19:13

Poco prima delle 19 di oggi, lunedì 21 settembre, è stato completato lo scrutinio del referendum sul taglio dei parlamentari nelle 692 sezioni della provincia di Cuneo.  I votanti sono stati 243.628, per il 54,83% degli aventi diritto (444.360). Al termine della conta i voti per il Sì sono stati 171.359 (71,10%), i voti per il No 69.645 (28,90%)
 
Nessuna scheda contestata in tutta la provincia, mentre le schede nulle sono risultate 1.568, le bianche 1.056. Un dato in linea (è di poco superiore) a quello nazionale, che si sta assestando intorno al 70%.
 
La riforma sul taglio dei parlamentari voluta fortemente dal Movimento 5 Stelle entrerà in vigore. Il Sì al referendum sul taglio dei parlamentari inciderà in particolare sugli articoli 56 e 57 della Costituzione. Nessuna modifica al funzionamento di Camera e Senato né alle prerogative. Il taglio prevede che il numero dei deputati passerà (a partire dalla prossima legislatura) dagli attuali 630 a 400, mentre i senatori passeranno da 315 a 200.
 
 
Nel pomeriggio il ministro della Pubblica Amministrazione, la monregalese Fabiana Dadone, ha espresso la sua soddisfazione per l'andamento del voto. “Oggi gli italiani hanno scritto una bella pagina di storia - ha scritto in una nota -. Una pagina che non avremmo mai potuto leggere senza l'azione propulsiva del MoVimento 5 Stelle.  I cittadini hanno premiato una riforma circoscritta e puntuale, rispettosa dello spirito della Costituzione, del loro voto e dello stesso strumento referendario”.
 
“Stiamo cambiando la storia e gli assetti politici del Paese - ha aggiunto l’esponente del Governo Conte -. Ora avanti con le necessarie modifiche ai regolamenti parlamentari, il voto ai diciottenni per il Senato, il taglio degli stipendi dei parlamentari e soprattutto con una legge elettorale che sia davvero rispettosa della rappresentanza”. “La strada del cambiamento è segnata - ha concluso il ministro pentastellato -. La percorreremo fino in fondo per rendere l'Italia più efficiente, semplice e vicina a tutti i cittadini”.
 

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