CUNEO - Regionali, chi entra e chi esce: vittime eccellenti nel Pd, il centrodestra sfiora l'en plein

Tra gli esclusi del centrosinistra gli assessori uscenti Balocco e Valmaggia e il consigliere Allemano. Forza Italia riconferma Graglia, la Lega porta a Palazzo Lascaris Demarchi e Icardi

Andrea Cascioli 28/05/2019 10:06

Il terremoto politico del voto regionale non lascia indenne la provincia Granda, dove stando ai dati ormai quasi definitivi (manca appena una sezione) solo uno dei sette consiglieri cuneesi uscenti appare certo della riconferma. Si tratta dell'ex sindaco di Cervere Franco Graglia, che guida la lista di Forza Italia con oltre 3.500 preferenze personali distaccando l'albese Mario Canova.
 
Forte di uno straripante 41,22%, la Lega porta a Palazzo Lascaris il saluzzese Paolo Demarchi e il sindaco di Santo Stefano Belbo Luigi Genesio Icardi, entrambi sopra quota 3.000 preferenze. Primo escluso il saviglianese Matteo Gagliasso, coordinatore provinciale dei Giovani Padani, seguito a breve distanza dal monregalese Guido Tealdi. Dovrebbe completare il quadro trionfale del centrodestra Fratelli d'Italia eleggendo coi “resti” il direttore dell'Atl di Cuneo Paolo Bongioanni. Niente da fare invece per il sindaco di Dronero Livio Acchiardi e il coordinatore braidese del partito Roberto Russo.
 
Tra le file del Pd si contano le vittime più eccellenti del voto di domenica: i due uscenti, l'assessore Francesco Balocco e il consigliere Paolo Allemano, sono entrambi esclusi dal nuovo Consiglio regionale. Entra con oltre 5.000 preferenze l'ex primo cittadino di Alba Maurizio Marello, a spese di un altro sindaco uscente, la braidese Bruna Sibille. Ancora incerto il destino del Movimento 5 Stelle, che potrebbe non ottenere seggi in provincia. Se così non fosse, toccherà all'albese Ivano Martinetti subentrare al consigliere uscente del partito di Di Maio, Mauro Campo, che si vede scavalcato per meno di cento voti.
 
Non sarà della partita neanche Alberto Valmaggia, ex sindaco di Cuneo e assessore regionale uscente: nonostante le oltre 4.500 preferenze personali, il risultato della lista Chiamparino - Per il Piemonte del sì non è sufficiente ad assicurargli la permanenza in Consiglio. Ultima esclusione eccellente per il centrosinistra quella di Maria Carla Chiapello, in quota ai Moderati. Come nelle precedenti elezioni era stata inserita nel listino maggioritario di Sergio Chiamparino, ma la sconfitta del candidato del Pd affossa le sue speranze di rientrare. Diverso il destino dell'unica consigliera uscente della Lega, Gianna Gancia: per lei, dopo una lotta serratissima, si sono schiuse le porte del Parlamento europeo, dove entrerà - unica cuneese – con 19.194 voti dopo essersi piazzata sesta nella lista guidata da Matteo Salvini.
 
Percorso inverso a quello di Alberto Cirio, il neoletto presidente della Regione che torna a Torino trionfatore dopo cinque anni da europarlamentare. L'albese è anche il primo politico originario della provincia di Cuneo a ricoprire la carica di presidente dai tempi del morozzese Aldo Viglione.

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