CUNEO - Regionali, l'analisi del voto nelle 'sette sorelle'

Chiamparino vince solo a Cuneo città. Ad Alba l'exploit di Marello trascina il Pd, a Fossano la Lega tocca il 44%

Andrea Cascioli 28/05/2019 16:23

L'esito finale del voto in provincia non lascia spazio a interpretazioni. La vittoria del centrodestra, con il 57,87% di preferenze al candidato presidente Alberto Cirio e il 60,43% sommando i voti di lista, appare ancora più ampia della media ottenuta in regione.
 
L'europarlamentare forzista supera il governatore uscente nelle 'sette sorelle' della Granda, con percentuali variabili tra il 47,21% di Savigliano e il 55,78% di Fossano. C’è però una significativa eccezione: si tratta del capoluogo, dove Sergio Chiamparino è ancora il candidato più votato con il 45,79% contro il 43,02% di Cirio, nonostante il voto di lista premi anche qui il centrodestra.
 
Da rilevare anche come in questa tornata la città di Cuneo sia orfana di rappresentanti in Consiglio regionale. Il risultato dell’ex sindaco e assessore regionale in carica Alberto Valmaggia, secondo assoluto tra i candidati in corsa per la riconferma nella nostra provincia, non basta infatti a riportarlo a Palazzo Lascaris. Alla testa della lista Chiamparino - Per il Piemonte del sì, Valmaggia è anche il candidato più votato a Cuneo città con 2.222 preferenze. Molto distaccati gli altri aspiranti consiglieri, a cominciare da Maria Peano che totalizza 517 voti con i democratici.
 
Ad Alba, dove Cirio giocava in casa, il centrodestra vince la competizione sia nel voto per il presidente che in quello di lista, sebbene la Lega ‘pigliatutto’ qui si piazzi quasi diciotto punti percentuali sotto alla media provinciale col 23,71% e il Pd si riconfermi il partito più votato con il 35,42%. Merito soprattutto di Maurizio Marello, sindaco uscente e recordman provinciale di preferenze, che nella capitale delle Langhe totalizza ben 3.035 preferenze sulle 5.781 complessive. Da segnalare anche l’affermazione del consigliere comunale di Forza Italia Mario Canova, che ottiene il voto di 1.030 concittadini pur senza entrare in Regione, e quella del collega del Movimento 5 Stelle Ivano Martinetti, che al contrario farà parte del prossimo Consiglio regionale anche grazie al contributo di 153 albesi.
 
Anche a Bra i votanti premiano la prima cittadina uscente: Bruna Sibille del Partito Democratico guadagna 2.165 preferenze. Nel centrodestra ottengono risultati significativi il capogruppo di Bra domani e candidato della lista Sì Tav Davide Tripodi, con 769 voti, e il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Roberto Russo, forte di 561 preferenze. Nessuno dei tre avrà però uno scranno a Torino.
 
A Fossano la Lega centra l’exploit con il 44,27%: tra i principali centri è l’unico in cui il partito del Carroccio si piazzi addirittura al di sopra della media provinciale. I 665 voti di preferenza di Anna Mantini non bastano però a migliorare la performance complessiva della candidata verde ‘di casa’. Deluso anche l’ex sindaco democratico Francesco Balocco, che pur incassando la fiducia di 1.539 fossanesi non riesce a confermare il seggio regionale.
 
Mondovì, un tempo feudo dell’ex ministro e deputato forzista Enrico Costa, si tinge anch’essa di verde: la Lega con il 39,65% sopravanza di trenta punti gli alleati azzurri. Il campione monregalese del partito di Salvini è il consigliere Guido Tealdi con le sue 782 preferenze, abbastanza per farne il candidato più votato in città ma non da assicurargli l’elezione. Entra invece il monregalese e direttore dell'Atl Paolo Bongioanni, premiato da 227 elettori di Fratelli d'Italia in città.
 
A Saluzzo il successo arride al candidato leghista locale Paolo Demarchi, sospinto da 503 cittadini della capitale del Marchesato nella sua corsa a Palazzo Lascaris. All’ex sindaco di centrosinistra Paolo Allemano non bastano invece le 629 preferenze messe nel carniere per riconfermarsi. Lusinghiera ma insufficiente anche la performance del vicesindaco Franco Demaria, recordman cittadino di preferenze nella lista Chiamparino con 647 voti.
 
A Savigliano è di nuovo un leghista a conquistare la palma del più votato: i 604 voti raccolti tra i concittadini contribuiscono ad assicurare al giovane Matteo Gagliasso, classe 1993, il posto da primo degli esclusi tra i leghisti della provincia, con la possibilità di staccare un biglietto per l’assemblea regionale qualora uno dei due consiglieri eletti diventasse assessore nella nuova giunta.

Notizie interessanti:

Vedi altro