CUNEO - Stati generali di Forza Italia, nel castello di Novara il primo raduno del dopo Berlusconi

Applaudito dai big il vicepresidente del Consiglio regionale Graglia: “Dal ’94 abbiamo nel cuore un solo presidente ed un solo simbolo. Cuneo? Un modello nazionale”

25/06/2023 20:24

È stata un’onda azzurra targata Cuneo, quella che sabato 24 giugno, ha inondato il Castello di Novara per la prima kermesse di Forza Italia dopo la morte del suo leader e fondatore Silvio Berlusconi. A guidare la pattuglia politica, munita di bandiere e spille, è stato il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Graglia che ha ricevuto i complimenti dai big del partito “per il suo attivismo e la sua capacità di coinvolgere anche molti giovani”. Erano presenti il ministro Gilberto Pichetto Frattin - compagno di banco di Graglia in Consiglio regionale, durante la legislatura 2014-2018 - il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo e il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani.
 
“Approfitto di questa importante occasione - ha detto il vicepresidente regionale e commissario Forza Italia per la provincia di Cuneo - per ribadire come il lavoro di squadra sia indispensabile per ottenere risultati. Quasi per scommessa - ha sottolineato Graglia, rivolgendosi in maniera scherzosa al ministro Zangrillo - tu e il nostro presidente per sempre Silvio Berlusconi, mi avevate detto che se arrivavo a 200 coordinatori, su 247 Comuni, avreste portato a livello nazionale il “modello Cuneo” come esempio di buona politica sul territorio. Bene, caro Paolo, preparati perché abbiamo già superato i 150 iscritti”.
 
Dopo un applauso fragoroso e un pollice verso da parte del ministro Zangrillo - coordinatore regionale di Forza Italia -, Graglia ha aggiunto: “Sono coordinatori cittadini veri, che ci credono fino in fondo e si impegnano ogni giorno, anche rubando momenti importanti alla propria vita personale. Perché sul territorio dobbiamo lavorare per sostenere ed aiutare i vertici, ma è partendo dalla base, dalla gente, che possiamo farlo e nello stesso momento crescere. La parola resta sempre una sola, quella che ci ha insegnato, come valore profondo, il nostro fondatore: lavorare credendoci, uniti e facendo squadra”.

c.s.

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