CUNEO - Tensioni all'interno della maggioranza, ma la 'diaspora' non conviene a nessuno

Per ora il sindaco Borgna è il collante tra le diverse anime. Intanto Mantelli sbotta (ironicamente) su Facebook a un articolo del settimanale La Guida: 'Sono cattivo'

Baron Litron 06/07/2018 16:36

Nelle ultime settimane le diverse anime della maggioranza Borgna del Comune di Cuneo stanno dando segnali di insofferenza. Le recenti divisioni, in particolare su Movida e Fondazione Crc, hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica una situazione che era già nota agli addetti ai lavori: le varie componenti hanno idee diverse su molti punti. 
 
Ma facciamo un passo indietro a circa un anno e mezzo fa. I cuneesi con un minimo di coscienza civica ricorderanno il lungo travaglio che vide per mesi l’allora senatrice Patrizia Manassero ‘spinta’ a candidarsi a sindaco dai militanti del Partito Democratico locale, per cinque anni all’opposizione di Borgna. Lo scontro con i vertici regionali e nazionali fu piuttosto aspro e non privo di momenti di tensione e portò i democratici cuneesi a suggellare ‘obtorto collo’ un accordo con le liste civiche del sindaco uscente Federico Borgna. 
 
Tra di esse c’era anche la sigla di ‘Crescere Insieme’, lista che fa riferimento al mondo bancario, di cui l’assessore Paola Olivero è unico rappresentante nella Giunta. Nel primo Consiglio comunale della consiliatura il capogruppo Enrico Arnaudo aveva fatto un discorso molto duro, attaccando frontalmente il sindaco (appena rieletto) e presentandosi in Sala di Consiglio con alcuni farmaci gastroprotettori "contro l’indigestione di poltrone fatta dai gruppi più rappresentati in giunta" e con un manuale di matematica delle Elementari  "Per ripassare come si fanno i conti”, il tutto per contestare la ripartizione degli assessori tra le varie liste. 
 
La pensava (e certamente la pensa tutt’ora così) anche il leader dei Moderati, Mimmo Portas, che quel giorno, in una conferenza stampa ‘last minute’, aveva espresso la propria delusione per la mancata nomina di un assessore con la casacca azzurra. Sulla stessa linea il consigliere comunale eletto Alberto Coggiola, che, qualche mese dopo dichiarò: “Non so se considerarmi di maggioranza o di opposizione”. 
 
Insomma un quadro tutt’altro che sereno, anche al netto di alcune tensioni interne ad alcune liste che abbiamo riassunto per comprendere meglio l’attuale stato dell’arte delle cose. A poco più di un anno di distanza le tensioni che sembravano essersi parzialmente placate sono riemerse con clangore, anche a causa di un articolo pubblicato a pagina 9 del settimanale cattolico ‘La Guida’ di ieri, giovedì 5 luglio, a firma del capo servizio Massimiliano Cavallo che parla di "personalismi e divisioni” all’interno dell’attuale Giunta, indicando come “Alcuni gruppi e alcuni assessori, più che ad amministrare al meglio la città, sembrano già in campagna elettorale”. Le reazioni non hanno tardato ad arrivare e l’assessore ai Trasporti, Mauro Mantelli, accusato di “cercare distinguo e lo scontro anche diretto con il resto della maggioranza” ha sbottato sui social, con ironia "Io sono cattivo, le ragioni profonde che muovono le mie azioni sono tutte legate alla cattiveria”. Il tutto in calce alla foto dell’articolo, ripostato sulla sua pagina. Secondo la ricostruzione fatta dal settimanale di via Bono, la Giunta sarebbe divisa anche in virtù della possibile, ma improbabile, candidatura di Borgna alle prossime elezioni Regionali e che anticiperebbe la faida interna già alla prossima primavera, a meno di clamorosi ribaltoni. 
 
Come ricorda un vecchio singolo di Enrico Ruggeri ‘Il futuro è un’ipotesi’, e preso per buono il titolo della canzone possiamo immaginare che al momento la ‘diaspora’ non convenga a nessuno. Non al Partito Democratico, ai minimi storici a livello nazionale. E se è vero che le elezioni amministrative (specie a Cuneo n.d.r.) seguono logiche particolari, non è certo questo il momento più propizio per andare alle urne. Elezioni anticipate che non converrebbero neppure alle liste civiche di centro, che si ritroverebbero con una coalizione da comporre in fretta e furia, rischiando un effetto ‘Armata bracalone' che verosimilmente porterebbe, in seguito, a divisioni ancor più aspre delle attuali. 
 
In ogni caso, i candidati più autorevoli alla successione dell’attuale primo cittadino sarebbero l’assessore all’Urbanistica Luca Serale e l’attuale vicesindaco Patrizia Manassero, rappresentanti delle due anime dell’attuale maggioranza, delle liste di Centro il primo, del Partito Democratico la seconda. Per entrambi l’ambizione a sedere sulla poltrona più importante di palazzo Civico è legittimata dalla storia personale di ognuno, ed è indubbio che entrambi siano consapevoli che lo scenario nel quale si muoveranno sarà totalmente diverso rispetto all’attuale, ma non per le scosse telluriche causate dai movimenti cosiddetti ‘populisti'. Gli scostamenti della politica nazionale non hanno mai avuto influenza sulle comunali cuneesi, basti pensare all’ondata Cinque stelle alle ultime politiche, che solo qualche mese prima, alle amministrative del capoluogo, si era fermata poco oltre il 5 per cento.
 
Il riferimento è piuttosto alle divisioni che si formeranno nel momento in cui il vero collante della coalizione, vale a dire l’attuale sindaco Federico Borgna, terminerà, probabilmente a scadenza (per i motivi prima indicati), il suo mandato. A quel punto inizierà la battaglia per la successione e da quanto emerso in queste ultime settimane, sarà piuttosto rumorosa. 
 
In ogni caso nella prossima primavera sono in programma le elezioni regionali che, c’è da scommettere, saranno un nuovo banco di prova per la tenuta dei nervi dell’attuale maggioranza.


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