CUNEO - Un cuneese al Quirinale? La Meloni indica Crosetto, che alla terza votazione è secondo solo a Mattarella

Il “Gigante di Marene” riscuote consensi anche fuori dal suo partito, ma per lui le speranze sono ridotte al lumicino. Intanto Cirio disapprova i “voti burla”: “Non possiamo continuare così”

Guido Crosetto

Samuele Mattio 26/01/2022 15:41

Nel pomeriggio di ieri aveva liquidato l’ipotesi con una battuta. In collegamento con la trasmissione di La7 “L’aria che tira”, Guido Crosetto era stato protagonista di un divertente siparietto con il direttore de Il Giornale Augusto Minzolini, che l’aveva indicato tra i papabili per il Quirinale: ”Esce il mio nome? Sì dall'ufficio, vado a prendere Minzolini”. 
 
Sembrava una boutade, o poco meno. Eppure l’ex direttore del TG1 si è dimostrato buon profeta. Intendiamoci, le chances di vedere il “Gigante di Marene” al colle sono ridotte al lumicino, eppure alla terza votazione Fratelli d’Italia ha votato compatta per lui, che alla fine della fiera ha raccolto 114 voti. Il dato è significativo in quanto significa che è stato votato anche al di fuori del perimetro del suo partito, arrivando secondo dietro al solo Sergio Mattarella. La formazione di Giorgia Meloni può infatti contare solamente su 63 grandi elettori. Una strategia precisa, un’indicazione fatta solamente per porre fine ai voti “burla” o semplicemente un modo per “contarsi”? Nelle prossime ore ne sapremo di più, per il momento la Meloni ha twittato: “Lo stallo di questi giorni - dice - è un insulto agli italiani. Oggi votiamo Crosetto per smuovere le acque di questo stallo politico”.
 
Intanto anche alla terza votazione non sono mancate le preferenze fantasiose: dall’attore Terence Hill all’ ex ufficiale dei Carabinieri Antonio Pappalardo fino all’ex campione del mondo di calcio Marco Tardelli. Una pratica di costume che non piace al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Sul Corriere della Sera, nella sua diretta WhatsApp delle operazioni, il giornalista Aldo Cazzullo riporta che il governatore sabaudo si sarebbe rivolto all’omologo campano Vincenzo De Luca con queste parole: “Io sono qui da domenica, è la terza scheda bianca che infilo. La gente non capisce, e quando vede i voti per Amadeus e Nino Frassica si incazza. Non possiamo continuare così”.
 
Alla fine del terzo spoglio il più votato resta il presidente uscente Sergio Mattarella, con 125 voti (412 le bianche, 21 le nulle, molto indietro gli altri candidati). Nonostante le resistenze dello statista siciliano, le possibilità che si trovi la quadra sul suo nome sono in crescita. Complice la situazione di stallo e i veti incrociati che i leader dei principali partiti mettono su questo o quel nome, dal premier Mario Draghi alla presidente del Senato Elisabetta Casellati passando per il senatore Pier Ferdinando Casini. La seduta riprenderà domani, quando per eleggere il presidente basterà una maggioranza assoluta. Dal quarto scrutinio, infatti, per l’elezione del presidente della Repubblica, si abbasserà il quorum. Mentre fino ad oggi servivano 673 voti (su 1.009 totali), da domani basterà raggiungere la soglia dei 505.

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