CUNEO - Zingaretti si dimette da segretario del PD, Taricco gli chiede di ripensarci

La decisione a sorpesa del leader dem. A quanto riferisce l'Ansa nessuno tra parlamentari e ministri ne era stato informato

s.m. 04/03/2021 17:55

"Lo stillicidio non finisce. Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie". Lo scrive su Facebook il leader del Partito Democratico Nicola Zingaretti, annunciando le dimissioni da segretario. "Visto che il bersaglio sono io, per amore dell'Italia e del partito, non mi resta che fare l'ennesimo atto per sbloccare la situazione. Ora tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità. Nelle prossime ore scriverò alla Presidente del partito per dimettermi formalmente. L'Assemblea Nazionale farà le scelte più opportune e utili".
 
Una bomba a ciel sereno (o quasi). Nessuno tra i parlamentari e i ministri dem, era stato informato della decisione del leader. Almeno a quanto riporta l'Ansa. C'era attesa per l'assemblea nazionale del 13 marzo per capire come affrontare le tensioni interne e la richiesta della minoranza di fare il congresso, che il segretario Pd aveva già respinto nell'ultima direzione. Ma nessuno si immaginava un gesto così eclatante da parte del segretario.
 
Dal Cuneese il senatore del Partito Democratico Mino Taricco ha affidato ai social la sua reazione. 'Ricondividendo' le parole del presidente della Regione Lazio ha aggiunto: "Grazie del tuo impegno Nicola. Spero ci sia lo spazio perché tu possa ripensarci ed avere pieno sostegno dall' Assemblea".
 
Ancora nessuna reazione dalla deputata dem Chiara Gribaudo, che stamattina aveva affidato al Foglio alcune riflessioni puntute sulla politica del suo partito. "Se il PD vuole uscire dalla narrazione che lo vuole dilaniato dai conflitti interni - aveva scritto l'onorevole di Borgo San Dalmazzo sul quotidiano diretto da Claudio Cerasa - più che dare l’impressione di un fortino assediato in attesa di un Conte che lo venga a salvare, dovrebbe sparare qualche colpo per difendere coloro che in questa pandemia stanno soffrendo di più. In primis donne e giovani. Anche perché è ormai dimostrato che il fortissimo riferimento dei progressisti, al centrosinistra di sangue più che darne lo toglie".
 
 

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