MONDOVÌ - Video a luci rosse con un candidato Udc di Mondovì: dopo lo scandalo, la rinuncia alle elezioni

Marco Fenoglio afferma di non sapere chi abbia diffuso, a sua insaputa, il sex tape. Il candidato sindaco del centrodestra lo difende: “La sfera privata rimane tale”

a.c. 13/05/2022 19:03

C’è un “sexgate” anche a Mondovì, dopo le polemiche sulla dominatrice sadomaso Doha Zaghi, in arte Lady Demonique, candidata e poi esclusa da Calenda a Como.
 
All’ombra del Belvedere il “caso” riguarda un candidato dell’Udc, il 46enne Marco Fenoglio, artigiano e pr di locali notturni. In un articolo comparso sull’edizione odierna de La Stampa si dà notizia di un video erotico, pubblicato online, nel quale compare il candidato consigliere. Il diretto interessato precisa che quelle immagini sono state filmate e diffuse a sua insaputa: motivo per cui della vicenda si sta ora interessando anche la Polizia Postale, presso la quale è stata presentata denuncia.
 
Fenoglio, comunque, ha ritenuto opportuno ritirare la propria candidatura dopo che in città il filmato ha cominciato a circolare, con le inevitabili chiacchiere di contorno. Nelle foto che annunciavano la sua discesa in campo lo si vedeva ritratto insieme al candidato sindaco del centrodestra Enrico Rosso. Il quale ha commentato i fatti con grande aplomb: “Eravamo completamente all’oscuro di tutto. L’unica attività di monitoraggio da parte dei responsabili delle liste a sostegno riguarda i certificati penali di chi intende candidarsi, per verificare preliminarmente le condizioni di incandidabilità. La sfera privata rimane tale. Marco Fenoglio ha ritirato la propria candidatura prima che la lista venisse formalmente depositata”.
 
È la seconda volta, negli ultimi mesi, che Mondovì fa da sfondo in una polemica “a luci rosse”. Nel settembre scorso aveva fatto scalpore la comparsa su Pornhub di un video erotico girato - pare - in alcuni luoghi simbolo di Piazza, tra cui il sagrato della chiesa della Missione in piazza Maggiore e i giardini del Belvedere. L’amministrazione comunale aveva ipotizzato addirittura di chiedere alla giustizia di perseguirne gli artefici per atti osceni in luogo pubblico (reato però assai “depotenziato” nel tempo, che oggi mantiene profili di rilevanza penale solo se commesso nelle vicinanze di luoghi frequentati da minori). Ben altra questione è quella che ha riguardato l’ormai ex candidato consigliere. In questo caso, posto che la ricostruzione di Fenoglio trovi riscontri, è indubbio che sia stato commesso un reato.

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