SALUZZO - Elezioni a Saluzzo, il centrodestra vuole Peirone. Ma Fratelli d’Italia si spacca

La coalizione converge su un civico. A destra c’è chi dice no: “Il candidato spetta a noi” per il vicepresidente di FdI Anello, in polemica col commissario Mellano

in foto: l'avvocato Chiaffredo Peirone, possibile candidato del centrodestra a Saluzzo

Andrea Cascioli 11/02/2024 19:35

Dopo mesi di incertezze sembrava cosa fatta la scelta del candidato sindaco per il centrodestra saluzzese. Ma in politica nulla è scontato, e questo vale anche per la possibile convergenza delle forze della coalizione sul nome dell’avvocato Chiaffredo Peirone.
 
Originario di Revello, settant’anni compiuti a settembre, Peirone è un apprezzatissimo professionista dell’ex foro saluzzese, dove era stato anche presidente dell’Ordine degli Avvocati tra il 2004 e il 2010. È sposato con la veterinaria Marcella Mainero e padre di Benedetta e Giovanni, che hanno seguito le orme paterne nella professione legale. Per quasi trent’anni, dal 1986 al 2015, è stato componente del collegio sindacale della Cassa di Risparmio di Saluzzo. Un civico a tutto tondo, si potrebbe dire: insignito del titolo di cavaliere della Repubblica nel 2012, è membro del Lions Club (ne è stato presidente per un biennio, nel 1992-93) e del Consiglio Affari Economici della Diocesi di Saluzzo, dove ha affiancato ben quattro vescovi.
 
Qualcuno però storce il naso e la questione è seria, dal momento che si tratta di Fratelli d’Italia. In città il partito è commissariato dallo scorso novembre, dopo la sospensione del presidente di circolo Mario Pinca per un’incauta uscita su Facebook e la sua sostituzione con Roberto Mellano, sindaco di Envie. Mellano avrebbe dato il suo placet alla candidatura di Peirone, ma il vicepresidente di circolo Alberto Anello sostiene che la scelta sia “frutto di una proposta del commissario Roberto Mellano che la medesima sezione disconosce a partire dai metodi”.
 
Anello, ex sindaco di Casteldelfino, prima ancora assessore e vicesindaco a Verzuolo, garantisce di parlare a nome dei militanti locali, all’esito di una seduta plenaria che la sezione di FdI ha tenuto lo scorso lunedì 5 febbraio. “Sulla base dei risultati ottenuti in città dal partito alle ultime elezioni politiche nazionali nel settembre 2022, - spiega - spetta alla sezione locale proporre il nome del candidato sindaco del centrodestra, ovviamente sentiti gli alleati e previo confronto con i vertici provinciali e regionali”.
 
Se guardiamo ai dati delle politiche scorse, in effetti, non c’è discussione che tenga. Nella capitale del marchesato Fratelli d’Italia aveva sfiorato il 30%, surclassando gli alleati leghisti e forzisti, entrambi sotto il 10%. La prospettiva cambia se si considerano invece i voti delle ultime comunali, nel 2019: nonostante la sconfitta, la Lega riuscì a eleggere tre consiglieri con il 21,11%, Forza Italia uno con il 7,68%. In Consiglio entrò anche SiAmo Saluzzo grazie a 507 preferenze (5,77%), settantuno in più di Fratelli d’Italia che invece rimase a bocca asciutta. Ironia della sorte, anche allora la coalizione si affidava a un avvocato con un profilo civico (sebbene candidata in quota Lega), Alessandra Piano.
 
Ora bisognerà capire come i meloniani intendano dirimere la grana tutta interna tra il commissario e i “frondisti”. Una decisione che con ogni probabilità arriverà da Cuneo, se non direttamente da Roma, ma che in un caso o nell’altro potrebbe creare mormorii e mal di pancia all’ombra della Castiglia.

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