CUNEO - Ananda Yoga: esercizi pratici per una vita più consapevole

Torna l'appuntamento con la rubrica "Vivi Meglio", in collaborazione con lo staff di Vialibera Cuneo

Redazione 24/04/2024 13:54

Lo Yoga è una disciplina millenaria di origine indiana che mira a sostenere e guidare l’individuo a percepire l’unione. Questa unione è da intendersi su più livelli: unione tra corpo, mente e spirito; unione tra la propria realtà interiore ed il mondo esteriore; unione tra la limitata coscienza individuale e l’infinita Coscienza Cosmica.
 
Questa pratica arriva in Occidente nei primi decenni nel Novecento, ma solo intorno agli anni Settanta e Ottanta diventa sempre più conosciuta, soprattutto nella sua declinazione fisica: ancora oggi è molto diffusa l’idea che lo Yoga sia semplicemente una ginnastica in cui si respira tanto e in cui, a seconda delle visioni, si fanno cose da contorsionisti oppure ci si addormenta. Tuttavia lo Yoga è una vera e propria filosofia, che riguarda ogni aspetto della vita dell’uomo: infatti esiste uno Yoga riguardante le azioni che si svolgono nella propria quotidianità (Karma Yoga), uno che si dedica allo studio e alla conoscenza, tanto dei testi antichi quanto di se stessi (Gyana Yoga), un’altro che indica le pratiche devozionali per riconnettersi con la propria spiritualità (Bhakti Yoga), un’altro ancora che tramanda le tecniche meditative (Raja Yoga) ed infine uno che parla della connessione tra corpo, respiro, energia, mente e spirito (Hatha Yoga).
 
All’interno di quest’ultimo si inseriscono i numerosi e vari stili di Yoga “sul tappetino”, ognuno di questi ha la sua particolarità: chi lo pratica in modo più dinamico e fisico, chi lo rende lento e meditativo. Non esiste uno stile di yoga giusto o sbagliato, semplicemente si tratta di trovare la pratica che più ci fa stare bene e che sia trasmessa da un insegnante preparato e professionale. Personalmente, avendo iniziato a praticare all’età di soli 13 anni, ho sperimentato diverse tipologie di yoga, ma quello che più mi ha fatto crescere e che più ho trovato completo è stato l’Ananda Yoga, fondato da Swami Kriyananda e basato sugli insegnamenti del
Maestro indiano P. Yogananda.
 
L’Ananda Yoga è una pratica per corpo, mente e spirito. La parte più fisica, adatta e adattabile ad ogni necessità che il corpo presenti, permette di stimolare tanto il tono muscolare, quanto l’allungamento, ma soprattutto permette di aumentare la propria consapevolezza fisica. Esercizio pratico: la mattina appena ti svegli o la sera prima di coricarti a letto rimani qualche attimo in piedi ad occhi chiusi. Rivolgi tutta la tua attenzione al corpo, respira liberamente e fai oscillare il tuo corpo avanti e indietro, poi a destra e a sinistra. Percepisci grazie a questi semplici movimenti quali parti del corpo si attivano e quali si rilassano per permetterti di mantenere l’equilibrio. Conosci il tuo corpo, osservandolo come faresti con una bellissima opera d’arte.
 
La parte più fisica, che riguarda i movimenti del corpo e gli esercizi di respirazione, non ha solo lo scopo di mantenere l’organismo in salute e il respiro espanso, ma mira soprattutto a muovere e far fluire l’energia vitale. L’energia vitale, chiamata prana in sanscrito, è ciò che sostiene la vita e che mette in comunicazione corpo, mente e spirito; nel momento in cui questo prana non fluisce correttamente e dunque non connette adeguatamente le tre parti indicate, allora sorge disagio, sofferenza o malattia.
 
Ogni asana (posizione fisica), attraverso spinte agite consapevolmente all’interno del corpo, richiama l’energia verso l’esterno, portandola così in ogni cellula dell’organismo; alla fine di ogni asana ci si concede un piccolo momento di ascolto passivo in cui il prana è richiamato dentro e in alto. Scopo similare hanno anche i differenti pranayama, ovvero di smuovere l’energia e di portarla in una precisa direzione. Esercizio pratico: il respiro triangolare. Seduto con la schiena dritta e gli occhi chiusi, inspira dal naso contando fino a quattro (di meno o di più se per te è meglio), trattieni l’aria a polmoni pieni per lo stesso conteggio dell’inspirazione ed espira dal naso, di nuovo per il medesimo conteggio. Di volta in volta prova ad aumentare il conteggio, stando però sempre a tuo agio.
 
Essendo che l’Ananda Yoga non è semplicemente una ginnastica, il suo fondatore Swami Kryiananda, invitava i suoi allievi a mantenere la mente concentrata anche durante la pratica di asana, attraverso l’uso di affermazioni positive. Questa è la grande particolarità di questo stile di Yoga! Grazie alle affermazioni ripetute durante le posizioni yoga si invita la mente non solo a rimanere concentrata, ma anche ad andare in una direzione ben precisa e allo stesso tempo allontanarla da pensieri pesanti ricorrenti. Questo permette alla mente di raggiungere uno stato di calma, pace e stabilità e, al tempo stesso, invitarla a vedere il mondo con una nuova prospettiva. Esercizio pratico: se sei un praticante di yoga, prova ad entrare in Garudasana (la posizione dell’aquila), altrimenti resta semplicemente in piedi, se puoi magari su un piede solo, cercando di auto allungarti il più possibile. Nonostante la difficoltà dell’equilibrio, percepisci il tuo corpo forte, allungato e il tuo respiro fluido; allora mentalmente, ma con grande sentimento e volontà, afferma: “Al centro delle tempeste della vita, io sono sereno”.
 
Nell’Ananda Yoga si cerca costantemente di attirare l’energia verso l’alto, in particolare al punto tra le sopracciglia, affinché si abbia “carburante” sufficiente per elevare la coscienza. Secondo gli insegnamenti del Maestro P. Yogananda la mente cosciente dovrebbe essere elevata alla mente Supercosciente. Quest’ultima è il mezzo attraverso il quale è possibile connettere la presenza individuale a quella del divino e di conseguenza vivere la propria vita guardandola da un differente punto di vista: cogliere le opportunità di crescita insite in ogni difficoltà, affrontare le sfide della vita attingendo ad antiche e preziose risorse interiori, essere aperti ad intuizioni geniali per la risoluzione di situazioni complesse e non essere più sequestrati dei vortici delle emozioni più forti. In altre parole manifestare
maggiormente la propria anima, se si è credenti, o in ogni caso far venire alla luce la parte più pura ed assoluta della propria coscienza.
 
Esercizio pratico: siediti con la schiena dritta e gli occhi chiusi, se vuoi pratica l’esercizio di respirazione prima descritto da sei a dodici volte, in modo tale da interiorizzare la tua presenza mentale. Torna poi ad un respiro libero e non più controllato, anche se hai gli occhi chiusi, rivolgi lo sguardo in alto e al centro (non incrociare però gli occhi!) come se guardassi interiormente il punto tra le sopracciglia. Stabilizza il tuo ascolto in questo punto e se arriva un pensiero, renditene conto, lascialo passare e poi torna al punto tra le sopracciglia.
 
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L’articolo è stato redatto da Pranavi Federica Collino, professionista di ViaLibera. Il denominatore comune dello staff di ViaLibera è la formazione universitaria seguita da percorsi di specializzazione nei differenti settori. Il continuo e costante aggiornamento crea una rete di figure complete e all’avanguardia per la presa in carico della persona in modo totale. Per approfondimenti potete rivolgervi allo staff di ViaLibera ai contatti sopra riportati.
 
Le informazioni contenute negli articoli hanno carattere esclusivamente informativo. In caso di disturbi o malattie è sempre necessario consultare il proprio medico.
 

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