CUNEO - Cadute: un problema da prevenire già a partire dai 35 anni

Appuntamento con la rubrica "Vivi Meglio", curata questa settimana dallo staff di ViaLibera Cuneo

Redazione 19/06/2025 09:00

Le cadute rappresentano uno degli infortuni più frequenti nella popolazione adulta dopo i 35 anni di età e sono la principale causa di infortunio negli over 65. 
Secondo la sorveglianza Passi d’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità, nel biennio 2022–2023, tra le persone oltre i 64 anni, il 21% degli intervistati ha dichiarato di essere caduto nei 12 mesi precedenti l’intervista, di cui il 15% una sola volta e il 6% due o più volte. Quasi nella metà dei casi le cadute hanno causato una frattura e nel 16% dei casi è stato necessario il ricovero ospedaliero di almeno un giorno. 
 
Gli esperti dell’ISS evidenziano che le cadute tra le persone anziane rappresentano un problema di grande rilevanza non solo per la loro frequenza e per la gravità delle fratture che possono provocare, ma anche per il forte impatto sul benessere fisico e psicologico: la paura di cadere può infatti limitare in modo significativo la capacità di svolgere le normali attività quotidiane. Inoltre le cadute comportano conseguenze importanti sui costi sociali e sanitari, gravando sulle famiglie e sul sistema sanitario.
 
Perché le cadute aumentano con l’avanzare dell’età? 
Il rischio di cadere cresce con l’invecchiamento per una combinazione di fattori intrinseci, legati alla persona, ed estrinseci, legati all'ambiente. 
Tra i principali fattori intrinseci spicca la stabilità in appoggio monopodalico (su un piede), cruciale per mantenere l’equilibrio durante la camminata e le attività quotidiane. La stabilità in appoggio monopodalico è particolarmente importante poiché rappresenta circa l’80% del ciclo del passo e dipende dalla forza dei muscoli stabilizzatori del piede e della caviglia. L’interazione con superfici irregolari, come un prato o un sentiero di montagna, stimola naturalmente questi muscoli, ma con l’età e la ridotta attività fisica, questa stimolazione viene spesso a mancare. 
 
Quali sistemi intervengono nel mantenimento dell’equilibrio? 
Principalmente i sistemi che intervengono nel mantenimento dell’equilibrio sono tre.
Il sistema visivo è il principale, ma anche il più fragile, poiché perde di efficacia con il calare della vista e in situazioni dove la luce è scarsa. 
Il sistema vestibolare (il più tardivo), è il meccanismo più lento ad entrare in gioco perché presenta una soglia di attivazione più elevata. Costituisce un sistema di emergenza che sovrasta gli altri due sistemi quando la destabilizzazione del capo supera una certa ampiezza e accelerazione. 
Il sistema propriocettivo (il più rapido) è costituito da decine di migliaia di sensori all’interno di muscoli, tendini, legamenti e capsule articolari: l’informazione viaggia attraverso le fibre nervose più grandi e veloci in cui i segnali corrono ad una velocità di 80-120 metri/secondo. 
Cosa significa propriocezione? 
Propriocezione deriva dal latino (proprium = proprio) e dall’inglese (-ception, come reception) significa “ricezione di segnali propri”, cioè provenienti da strutture proprie. I segnali propriocettivi nascono infatti dai sensori presenti nei muscoli, nei tendini e nelle articolazioni e rappresentano il canale sensoriale più importante. In loro assenza, i movimenti risultano lenti e goffi, richiedono lunghi periodi di allenamento e dipendono costantemente dal controllo visivo per poter essere eseguiti. 
 
Come prevenire le cadute?
Tra i trattamenti per la prevenzione delle cadute spiccano il sistema Delos e il Riva Method. L’ideatore è il dottor Dario Riva, medico dello sport e pediatra, che insieme al suo team di ricerca ha studiato per oltre 25 anni il rapporto tra il piede e il suolo e l’interazione tra l’uomo e la gravità. 
Il Riva Method si basa sull’High-frequency Proprioceptive Training, un metodo innovativo di allenamento e riabilitazione che, attraverso l’induzione di instabilità ad alta frequenza, consente di ottenere un aumento del controllo propriocettivo con conseguente incremento della stabilità monopodalica basata sui riflessi propriocettivi. A creare questa instabilità controllata è il sistema Delos, un dispositivo computerizzato che rappresenta l’evoluzione delle classiche tavole basculanti. Grazie a questa tecnologia avanzata e ai feedback visivi in tempo reale, il sistema Delos consente di misurare e allenare il controllo posturale e propriocettivo in modo oggettivo, aiutando a sviluppare al massimo le capacità del corpo, attraverso un allenamento mirato e scientificamente validato. 
 
Perché allenare la propriocezione? 
Prevenire le cadute, già a partire dai 35 anni, non è solo possibile ma anche fondamentale per preservare la salute, l’autonomia e la qualità della vita. La combinazione tra tecnologie innovative come il Riva Method e il sistema Delos e semplici accorgimenti quotidiani può fare la differenza. Investire nella prevenzione, il collante che unisce tutte le discipline integrate a Vialibera, significa non solo proteggere sé stessi ma anche contribuire a ridurre l’impatto sociale ed economico di un problema che riguarda sempre più persone. La sfida è quella di non sottovalutare il rischio e di agire per tempo: l’equilibrio si può allenare, la sicurezza si può costruire. 
 
 
L’articolo è stato redatto da Gabriele Olla, professionista di Vialibera. Il denominatore comune dello staff di Vialibera è la formazione universitaria seguita da percorsi di specializzazione nei differenti settori. Il continuo e costante aggiornamento crea una rete di figure complete e all’avanguardia per la presa in carico della persona in modo totale.
 
Per approfondimenti potete rivolgervi allo staff di Vialibera ai seguenti contatti: sui social: vialibera_cuneo - indirizzo Via Virginio Allione 2, Cuneo - email vialiberacuneo@gmail.com - tel. 393 9876450.

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