CUNEO - Carlo Serafini dedica una poesia alla Shoah

Questa settimana i versi del 24enne cuneese sono dedicati alla tragedia vissuta dal popolo ebraico

Carlo Serafini 19/02/2022 10:33

Proseguiamo la pubblicazione bisettimanale delle poesie di Carlo Serafini, 24enne di Madonna dell’Olmo. Alla nostra redazione si è presentato così: “La mia passione è la scrittura e scrivo da luglio 2015. Ho anche pubblicato il romanzo fantasy dal titolo "Oltre il limite" nel luglio 2017. Sono stato diverse volte in finale a livello poetico con poesie pubblicate sulle raccolte poetiche. Ho ottenuto due premi speciali in due concorsi inerenti alle poesie. Un secondo posto in un concorso con la casa editrice Primalpe di racconti”.
 
INTRODUZIONE
 
Ricordo lo Shoah con questi versi, dove richiamo il loro profondo dolore e la sofferenza che hanno attraversato. Che lo Shoah non sia memore solo il 27 gennaio ma anche tutti gli altri giorni dell’anno.
 
SHOAH
 
Sui nostri volti
di stracci e gelo
si svegliava il fuoco,
lungo interminabili file
assiderate dal freddo
di un inverno di piombo.
Noi, poveri umani,
numerati come selvaggi,
che delitto abbiam compiuto,
se bastardi di guerra
hanno umiliato le nostre genti?
Ci hanno marchiato
col loro odio,
spezzate le gambe
in letti di pietra,
spinti contro muri duri
 
come i loro sguardi d'acciaio,
mentre ci urlavano
il loro abominio.
Noi, senza diritti,
abbandonati a noi stessi,
coi figli
che ingoiavano
il fango delle strade,
come marionette strappate
da una morte beffarda.
Noi, senza onori per i caduti,
uccisi nello spirito,
mentre corpi ammassati
puzzavano come bestie,
macellate da pugni violenti.
Senza gloria,
fermati sui treni
come merci di scambio,
muti come pezzi di ghiaccio
mentre gli occhi chiedevano pietá,
stremati dall'ignoranza
e dalle lingue subdole.
Noi...
prigionieri della morte,
sputati dal veleno dell'indifferenza,
scherniti dal disprezzo,
per noi...
poveri esiliati dalla vita,
coi sogni infranti
nei campi della paura,
che cosa ci hanno lasciato,
se non infamia e dolore?
Ci hanno immerso
nelle docce dei gas,
nudi
come pupazzi senza valore,
sterminati nell'anima,
gettati via,
come inutile carne senza vita.
Noi, strappati dal Fato,
per ragioni assurde...
 
Loro, demoni disumani,
ci hanno tolto la libertà
con le armi
e soffocato ogni speranza.
Hanno dilaniato i nostri sentimenti,
vendendoli al potere.
Mentre noi
 
siamo stati cancellati
dalle loro atroci barbarie!

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