CUNEO - La considerazione della donna per Carlo Serafini

Tre nuovi componimenti del giovane poeta di Madonna dell’Olmo: "Perso negli altri", "Considera la donna" e "Risata"

Redazione 09/10/2022 17:38

 
Tante volte siamo passanti disattenti. E quando c'è una donna piena di gentilezza e tenerezza che t'osserva, cosa c'è di più bello se non considerarla? Un po' tutti dovremmo cogliere di più le persone buone, così in questo caso una donna. Lei può insegnare tanto. E così resta nell'attesa che il passante si specchi nei suoi sentimenti.
 

CONSIDERA LA DONNA
 
Davanti ad una donna
che ti dona una rosa
non lasciare che le sue ali
smettano di volare
per sempre.
 
Considerala,
raccogli il suo cuore di campo,
impavida guerriera
col trucco e il sorriso,
ritratta in un mattino come tanti.
 
Ma forse per oggi
può essere un'eccezione.
Forse puoi allungare la mano
e prendere il suo volto
come il riflesso
della luna piena.
 
Specchiarti negli abissi
del suo vissuto
e sussurrarle il sole
che nasce
dalla bocca della tua anima.
 
Labbra erranti, le tue,
se presti ascolto
a ciò che ha da dirti:
i suoi occhi diventerebbero
dischi luminosi,
stelle di attrazione
per il tuo giovane spirito.
 
Ti illuminerebbero l'idea
di baciarla,
toccarla nel profondo,
sfiorare la sua fiaba fanciullina,
racchiusa in un epilogo eterno.
 
Punteresti il mondo
se la guardassi in faccia,
sposteresti l'equilibrio
delle piccole cose
a favore del suo amore.
 
Quindi guardala,
osservala, contemplala:
perché nel suo sguardo
c'è un universo di gentilezza,
che però resta muta
nell'inesorabile scorrere del tempo.
 
Cogli il suo cuore,
perché lei possa volare di nuovo.
 
E non far appassire i suoi occhi:
raccoglili
in fili di tenerezza,
prima che lei in silenzio
possa disfarli
e tenersi per sempre
il rimpianto
di non averti mai conosciuto.
 

INTRODUZIONE:
 
Quante volte ci accorgiamo di non essere realmente noi stessi? Siamo energia, anime in dialogo continuo. E questo ci porta proprio, appunto, a perdere noi stessi. Prendiamo troppo dagli altri, sia in bene che in male, senza più identificarci nel nostro sé.
 
 
PERSO NEGLI ALTRI
 
Mi riempio dell'essenza
dei passanti del mondo.
 
Prendo lampi d'ira
o raggi di felicità.
 
Mi riempio di questi spazi
bruciando il chi
dietro i tramonti della sera.
 
Va a dormire
e con sé le risposte,
annegandomi nel dolore
in colui che non mi ritrovo.
 
Passo il tempo incompiuto,
metamorfosi d'esistere
assente tra le pieghe vuote
dell'anima.
 
Mi stringo per consolazione
negli abbracci concreti,
lasciati dalla sorte
e venduti per poco.
 
Rimango così,
attorcigliato in un groviglio
di domande,
come punti confusi
in una vita persa.
 
 
 
INTRODUZIONE:
 
Questa poesia l'ho scritta dedicata alla mia cara cuginetta. Immedesimato in una sorta di bambino, ho espresso il mio pensiero amico nei suoi confronti. Tali parole nascono da una sua risata che mi è rimasta impressa per tutta la sua innocenza, classica fanciullina, e la sua ammirazione verso di me per averla fatta giocare.  
 

RISATA
 
La tua risata argentina,
bambina,
è l'eco dei miei dolci pensieri.
 
Si estende la tua vibrazione,
concorde alle mie emozioni
animate da te.
 
Sei ancora piccola,
una creatura di fata
che gioca alle piccole cose
del mondo.
 
È bello vedere la tua bocca
aprirsi grata
al mio cuore che ti apprezza.
 
Ancora infante,
eppure già mi conquisti:
tra i tuoi denti da latte
la tua lingua è linfa
per i miei ricordi.
 
Sei culla per la mia anima,
desiderosa
di accarezzare ancora
i tuoi capelli indorati
dal sole gentile di settembre.
 
E cadono le foglie,
ma non cade la tua sensibilità
di bambina:
non muta alcuna forma
della tua immensa bontà.
 
In un sussurro del vento
ti dico di ridere di nuovo,
tra le braccia del tempo
dove ancora io ti ritrovo.

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