CUNEO - Venezia a Cuneo, con una passione per l’architettura

Inauguriamo anche sul nostro sito la rubrica "Turtle House", già pubblicata negli scorsi mesi sul nostro settimanale cartaceo, curata dalla storica dell'arte Silvana Cincotti

Silvana Cincotti 15/01/2023 10:34

Inauguriamo anche sul nostro sito la rubrica "Turtle House", già pubblicata negli scorsi mesi sul nostro settimanale cartaceo, curata dalla storica dell'arte Silvana Cincotti.
 
Capire e conoscere Venezia significa avvicinarsi allo straordinario mondo della laguna, ambiente naturale unico al mondo, ma al tempo stesso assai ricco di testimonianze di vita e cultura. Tra le aree abitate le più note sono la Giudecca, Murano, Burano e Torcello. La prima partecipe della centralità del bacino di San Marco, la seconda centro dell’industria vetraria, Burano di quella del prezioso merletto e infine Torcello che ha il fascino di un mondo di acqua e terra dai confini imprecisi e sfuggenti. Venezia è in realtà divisa in mille zolle di terra. 
 
La storia della salvaguardia di Venezia, della laguna e degli altri centri abitati comincia con la drammatica alluvione del 1966 che ha assunto, agli occhi del mondo, un valore simbolico. Quel giorno, infatti, Venezia, insieme agli altri centri storici lagunari, fu completamente sommersa da più di un metro d'acqua. I danni furono incalcolabili ed emerse allora la consapevolezza che la sopravvivenza stessa della città non sarebbe mai più stata certa se non si fosse intervenuti per difenderla.
 
Il gusto bizantino per la raffinatezza cromatica, si è qui intrecciata con l’arte romanica, così lineare e seria, abbracciando forti suggestioni d’Oriente. La gente che abbandonava la terraferma per sottrarsi all’arrivo dei barbari, dalla fine del VI secolo, andò a formare una nuova città nelle lagune, portando con sé la tradizione ravennate che si svilupperà in un nuovo linguaggio grazie ai contatti diretti con l’Oriente. Su queste piccole terre emerse, si formò nei secoli IX e X il primo nucleo della città. Nel corso del IX secolo la flotta lagunare collaborò con quella bizantina per tentare di fermare l’espansione del nuovo regno normanno, ottenendo in cambio crescenti privilegi commerciali a Costantinopoli. Alla fine del XII secolo il prestigio e la potenza di Venezia raggiunsero i più alti livelli: nel 1204 Costantinopoli verrà conquistata da lagunari e crociati che si dividono l’impero bizantino. 
 
L’aristocrazia veneziana non è fatta di feudatari legati ai privilegi di ceto, ma da mercanti coraggiosi e fortunati, un’aristocrazia borghese, legata al popolo e al sentimento di comunità. Alla base della ricchezza non c’è il titolo o la terra (a Venezia, la terra…), ma il forziere colmo d’oro e di gemme, le cose preziose portate da lontano. Marmi rari, pietre dure, opere d’arte. Anche Torcello, nell’anno Mille fiorente quanto Venezia stessa, possiede una cattedrale del 1008. 
 
Quando però a Venezia nell’anno 1063 si inizia la costruzione delle basilica dedicata a San Marco, si guarda inevitabilmente più lontano. Si fanno venire architetti da Bisanzio, si sceglie una pianta che ripeta Santa Sofia, la croce greca e una grande cupola all’incrocio. La grande cupola è inquadrata tra quattro minori; la stessa forma si ripete in questo modo per cinque volte con un principio opposto a quello dell’accentramento romanico. 
 
San Marco è il tipico esempio di un’architettura che, visivamente, non pesa sul terreno ma levita nell’aria: gli spazi sono immensi e dilatati. Le cupole sembrano gonfie d’aria, la leggerezza brillante dei colori fa fluttuare lo spazio. La metafisica bizantina dello spazio come luce si fa realtà. Potere dell’arte. 

Notizie interessanti:

Vedi altro