CUNEO - A Cuneo il ritratto di Matthias Sindelar, il calciatore che sfidò il regime nazista

Il murales, realizzato in piazza Boves durante l'ultima edizione di 'Arte in Piazza', raffigura la leggendaria partita Austria-Germania del 3 aprile 1938

Andrea Dalmasso 20/09/2018 12:10

Tra i murales realizzati in piazza Boves a Cuneo durante l'ultima edizione di “Arte in Piazza”, che si è svolta l'8 e il 9 settembre, ce n'è uno che ritrae Matthias Sindelar. Si tratta di un calciatore austriaco nato nel 1903. Il suo nome oggi, ai più, può dire poco o nulla, eppure negli anni Trenta Sindelar fu una star assoluta non solo per chi amava il calcio: per quell'epoca lui e Giuseppe Meazza, in qualche modo, rappresentarono per il mondo del pallone ciò che oggi sono Cristiano Ronaldo e Lionel Messi. 
 
Non sono stati però solo i suoi gol a fare in modo che la sua leggenda sopravvivesse fino ad oggi. Soprannominato “Cartavelina” per il suo fisico esile, Sindelar diventò famoso non solo per le sue gesta in campo con Herta Vienna, Austria Vienna e nazionale austriaca, ma anche per la sua netta opposizione al regime nazista. Celebre la partita del 3 aprile del 1938 a Vienna, ritratta proprio nel murales di piazza Boves: un'amichevole tra Austria e Germania organizzata per sancire l'unificazione dei due paesi dopo dall'Anschluss del mese precedente, con il conseguente scioglimento della nazionale austriaca e passaggio dei suoi migliori elementi nella selezione del Reich in vista del Mondiale estivo. Quel giorno Sindelar diventa un simbolo dell'opposizione al regime nazista: i vertici della Gestapo consentono all'Austria di scendere in campo per l'ultima volta con la sua divisa tradizionale, ma impongono che a vincere l'incontro sia la Germania. Sindelar, però, gioca una partita straordinaria, al 70' segna la rete dell'1-0 e corre ad esultare sotto la tribuna dove sono seduti i gerarchi nazisti. Nel finale Karl Sesta segna il raddoppio, l'Austria vince 2-0.
 
Dopo il fischio finale proprio Sindelar e Sesta sono gli unici a rifiutarsi di rivolgere il saluto nazista alle autorità presenti, come previsto dal protocollo. Dopo questa partita, come detto, la nazionale austriaca verrà sciolta. Sindelar, però respingerà ogni chiamata del ct tedesco Sepp Herberger, motivando la scelta con un infortunio al ginocchio patito ad inizio carriera. Non giocherà mai con la nazionale della Germania nazista. 
 
La mattina del 23 gennaio 1939 Sindelar viene trovato morto nel suo appartamento di Vienna insieme alla fidanzata, l'italiana di origini ebraiche Camilla Costagnola. Ufficialmente la morte fu archiviata come “accidentale”, causata da una fuga di gas, ma secondo molti “Cartavelina” e la sua fidanzata furono vittime di assassinio: una vendetta del regime nazista dopo il rifiuto di Sindelar di difendere i colori della nazionale tedesca.
 
Una leggenda, quella di Matthias Sindelar, fatta di tante versioni e di diverse verità mai totalmente chiarite. Una leggenda che oggi vive anche in piazza Boves, a Cuneo.


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