BOVES - Calcio - Boves, parla Calandra: "La parola data va mantenuta. La società si è dimostrata davvero seria"

Dopo l'improvviso addio di Pepino e le voci su altri possibili partenze, il tecnico fa chiarezza: "I giocatori rimangono tutti, da loro un segnale forte. Io sarei rimasto anche con la Juniores"

Gabriele Destefanis 25/08/2023 17:58

Sono giorni intensi e complicati in casa Boves, che improvvisamente si è ritrovato senza il direttore sportivo e poi senza il suo giocatore più importante. La notizia del ritorno di Igor Pepino al Pedona dopo la sua riconferma in estate e dopo che l’attaccante aveva cominciato la preparazione con la formazione bovesana, ha sorpreso tutti. L’argomento sta facendo parlare molto negli ambienti del calcio locale, con voci più o meno fondate sulla possibilità che altri giocatori decidessero di lasciare  Boves.
 
Contattato da Cuneodice, sulla vicenda fa chiarezza il tecnico Pier Angelo Calandra: “Cosa è successo? Che dalla sera alla mattina ci siamo trovati senza il direttore sportivo (Mariano Castellino, ndr), che era anche un finanziatore della società, senza Pepino, legato a lui per gli accordi economici presi, e con dei giocatori che non sapevano se la società avrebbe potuto mantenere degli impegni che lo stesso direttore sportivo aveva preso personalmente. È nato tutto da qualche divergenza tecnica che ho avuto con lui, e dopo quella discussione ha deciso di andarsene”. A quel punto è intervenuta la società: “Nel giro di 24 ore i dirigenti si sono riorganizzati e dopo aver parlato con i giocatori si sono impegnati per trovare la disponibilità economica per assicurare loro gli impegni economici che erano stati presi. Avevano già firmato, ma è stato garantito loro che, se avessero voluto, sarebbero stati lasciati liberi di andare altrove”.
 
Tutti, fortunatamente per la società, hanno accettato di restare: “Devo fare i complimenti ai ragazzi per come si sono comportati, è stato un segnale forte e positivo il loro - prosegue Calandra -. E anche alla società, che ha dimostrato di essere davvero seria: ce ne sono poche così. La mia situazione? Appena è successo tutto questo, la prima cosa che ho detto alla società e alla squadra è che sarei rimasto anche se ci fosse stata da allenare la Juniores, perché quando dai la parola, credo sia giusto mantenerla. Altri non hanno fatto la stessa cosa, e mi dispiace. Io sono dell’idea che ognuno possa fare le scelte che vuole, ma a giugno. Non adesso”.
 
Passata la bufera, dunque, si va avanti in vista dell’inizio della stagione. Anche se con un Pepino in meno: “Gli obiettivi sono cambiati. Abbiamo perso un attaccante da 25 gol, che andrà a farne altrettanti anche in Promozione, è normale che cambi tanto. Adesso il nostro obiettivo è giocare partita dopo partita, provando a sopperire con altre qualità a quello che abbiamo perso. Poi vedremo dove potremo arrivare”.  

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