CUNEO - Calcio, Prima Categoria - Il rush finale visto da Davide Enrici: "Monregale favorita, molto si decide domenica"

L'allenatore che l'anno scorso ha trionfato con il San Sebastiano parla del campionato: "Livello altissimo e tutto ancora aperto. Il mio futuro? Se arriva la chiamata giusta..."

Davide Enrici in una foto della passata stagione in cui dà indicazioni a Sciatti

Gabriele Destefanis 17/03/2023 10:15

Un anno fa stava guidando il San Sebastiano al rush finale che avrebbe portato la squadra fossanese ad una straordinaria vittoria del campionato di Prima Categoria. Oggi osserva il calcio locale da spettatore, alterna le partite a qualche gita al mare (“Non mi capitava da una vita di avere le domeniche libere"), mentre aspetta la chiamata giusta per tornare in panchina. Ma senza fretta. Davide Enrici è la persona ideale per analizzare questo entusiasmante finale di stagione in Prima Categoria, campionato che lui conosce molto bene.
 
Allora Davide, che partita hai visto domenica scorsa?
“No, domenica ero al mare”.
 
Ecco, cominciamo bene…
“Ogni tanto me lo concedo. Però ne ho viste tante di partite quest’anno, soprattutto di Prima Categoria, ma non solo. Anche un po’ di Promozione e di Seconda Categoria. Mi sto tenendo aggiornato”.
 
Soffermiamoci sulla Prima: che campionato stai vedendo?
“Molto bello. Tutto è ancora in bilico. Le partite che ho visto sono state tutte interessanti e ricche di spunti. Forse per via della regola dei giovani che incide meno rispetto alle categorie superiori, devo dire che ci sono organici di tutto rispetto ed il livello è davvero alto”.
 
Là davanti si è fatta davvero interessante la situazione. Qual è il tuo pronostico?
“Difficile dire chi la spunterà. C’è tanto equilibrio. Vedo favorita la Monregale, che ha 3 punti di vantaggio ed è in gran forma. Ma occhio al Boves, che forse ha un calendario un po’ più semplice”.
 
E il Tre Valli?
“È anche lì a lottare. Deve essere bravo a riprendersi dagli ultimi risultati e dal fatto di essersi fatto rimontare quando tutti pensavano che potesse scappare e fare un campionato a sé. Anche se mancano ancora diverse partite, credo che la giornata di domenica potrebbe essere decisiva, con lo scontro tra Tre Valli e Monregale: se la squadra di Damnjanovic dovesse riuscire a vincere e il Boves battesse l’Area Calcio, ci sarebbero tre squadre a pari punti. Immagina che spettacolo sarebbero le ultime giornate”.
 
Per quanto riguarda la zona playoff, invece? Il Bisalta potrebbe inserirsi tra le big?
“Il Bisalta non l’ho mai visto giocare quest’anno, ma sta facendo un grande campionato, soprattutto nella seconda parte di stagione. Sicuramente può inserirsi: anche in questo caso, sarà molto importante lo scontro diretto di domenica con il Sant’Albano. Bisognerà però stare attenti alla regola degli 8 punti, perché le tre davanti corrono parecchio”.
 
E il discorso salvezza, come lo vedi?
“Anche lì è tutto aperto. Può succedere davvero di tutto. Le ultime cinque hanno tutte l’opportunità di salvarsi, ma allo stesso tempo possono tutte rimanere dentro la zona retrocessione. Dipenderà dagli scontri diretti che ci sono nelle ultime giornate”.
 
C’è una squadra che ti ha impressionato di più delle altre?
“La Monregale mi ha impressionato per il percorso di crescita che ha fatto: ho visto una partita ad inizio stagione e poi un’altra recentemente: il loro livello è salito molto. Anche il Boves sta facendo molto bene: che fosse forte e attrezzata si sapeva, ma adesso può davvero sognare. Mi è piaciuta molto anche la Saviglianese che ho visto lo scorso dicembre vincere 6-0 con il Caraglio”.
 
La squadra che hai visto esprimere il miglior gioco?
“Devo dire che il Tre Valli sul piano del palleggio è una squadra molto bella da vedere. Ma considerando che ho visto anche partite di altre categorie, ti dico che una squadra che mi è piaciuta davvero tanto sul piano del gioco è il Piazza, in Seconda Categoria: è molto ben organizzata, si vede  la mano dell’allenatore”.
 
Tornando alla Prima Categoria: la sorpresa del campionato?
“Il Boves, che come ho detto è forte, ma non pensavo che potesse arrivare a giocarsi il campionato fino alla fine. E il Bisalta: sta facendo una seconda parte di stagione straordinaria e ha la possibilità di conquistare i playoff”.
 
La delusione?
“Una vera e propria delusione non c’è. Diciamo che per l’organico che ha, forse mi sarei aspettato il Sant’Albano un po’ più avanti a questo punto del campionato”.
 
Qual è, secondo te, il giocatore più decisivo della categoria?
“Ne dico due: Pepino del Boves e Lanfranco della Monregale. Entrambi di categoria superiore”.
 
Si può fare un paragone con il campionato scorso, quello che tu hai vinto con il San Sebastiano?
“Secondo me il livello è molto simile, perché c’erano squadre fortissime anche l’anno scorso. La differenza è che il campionato della passata stagione è stato più compatto e livellato, questo si è spaccato prima, con le più forti che si sono staccate dalle altre. Ne è una prova il punteggio altissimo delle prime. Credo che siano stati comunque due grandi campionati entrambi” .
 
Torniamo per un momento all’estate scorsa: come mai tu e il San Sebastiano non avete proseguito insieme dopo quella annata così bella?
“Senza entrare nello specifico di quello che è accaduto, ti posso dire che è strano, ma nonostante la vittoria del campionato ed una stagione quasi perfetta, non ci sono state le condizioni per ripartire insieme. Nel calcio a volte succede. Ci sono state delle situazioni che mi hanno fatto riflettere e mi hanno fatto decidere di fare un passo indietro, anche se ringrazio il San Sebastiano per avermi dato l’opportunità di allenare un gruppo fantastico”. 
 
Che ricordo conservi dell'anno scorso?
“Il piacere di allenare un gran gruppo. Se vinci un campionato, è ovvio che sei una squadra forte. Ma una squadra forte non è necessariamente unita: noi invece eravamo forti e incredibilmente uniti. Un gruppo di amici. Ecco, forse il rammarico più grande è non aver potuto riproporre quel gruppo in un’altra categoria”.
 
A proposito, te lo aspettavi il San Sebastiano così in alto in Promozione?
“Credo che così in alto, forse nessuno se lo potesse aspettare. Però sono contento, mi fa piacere che si dia continuità al lavoro fatto negli ultimi anni. Lo seguo, anche se è un gruppo che conosco poco: solo un quarto è quello che allenavo io nella passata stagione”.
 
Sei fermo da inizio stagione. Una tua scelta?
“Ci sono stati alcuni contatti, delle richieste le ho avute. Ma passati alcuni mesi, ho preferito restare fermo, prendermi un anno per staccare e avere l’opportunità di seguire un po’ i vari campionati e aggiornarmi. Da quando gioco a calcio, non era mai successo: sto provando una sensazione nuova".
 
Non ti manca la panchina?
“Mi manca soprattutto il poter costruire qualcosa durante la settimana. Poi ovviamente la domenica senza la partita è diversa: sono un po’ più rilassato e ogni tanto posso anche andare al mare, cose a cui non ero abituato. Ma se ci sarà l’opportunità e verrò contattato per un progetto interessante, sono pronto a ripartire. Anche perché la mia compagna, che prima chiedeva che fossi più presente, adesso inizia a sperare che trovi una panchina in fretta (ride, ndr)”.
 
Senti, ma domenica vai al mare o ti vedi una partita?
“Vado di nuovo al mare!".
 
 

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