CUNEO - Chi c'è dietro il Cuneo Calcio? Le indiscrezioni non sono rassicuranti...

Sulla cordata di imprenditori rappresentata da Lamanna ci sarebbe l'ombra di Paolo Di Stanislao, un imprenditore coinvolto, in un modo o nell'altro, nei fallimenti di molte società

s.m. 13/07/2018 16:46

Mentre le testate giornalistiche locali (e non) tentano di attraversare l'aura di mistero che circonda le sorti del Cuneo calcio, cercando di carpire il nome del futuro allenatore e la composizione dello staff dirigenziale, le voci che si rincorrono sulla cordata di imprenditori rappresentata dal 'consulente sportivo' Roberto Lamanna non sono certo rassicuranti.
 
Già, perché a dispetto di quanto fanno autorevoli giornalisti sportivi nazionali, a questo punto le domande da porsi sul Cuneo calcio non sono certo su chi sarà il prossimo centravanti o chi siederà in panchina nella prossima stagione. Certo, a circa tre settimane dall'inizio della Coppa Italia di Serie C (domenica 5 agosto), sarebbe normale domandarselo, dato che un tecnico non c'è e i giocatori sotto contratto sono sette (Conrotto, Maresca, Rosso, Cristini, Zamparo, Bertoldi e Pellini). Purtroppo però a Cuneo c'è altro a cui pensare, dato che chi ha acquisito le quote non si è ancora fatto vivo in città nemmeno in fotografia. La domanda da porsi in questo momento è chi c'è dietro Lamanna? E che intenzioni ha? Le risposte, che per ora non trovano conferme (in quanto tutti sembrano brancolare nel buio, dall'assessore allo Sport ad allenatori e giocatori), non infondono fiducia. Anzi.
 
Il riferimento è all'indiscrezione secondo cui dietro Lamanna ci sarebbe Paolo Di Stanislao. Chi è? Per rispondere è sufficiente digitare il suo nome su Google e il quadro è completo. L'imprenditore è coinvolto, in un modo o nell'altro, nei fallimenti di Monza, Virtus Lanciano e Casale Monferrato. Sulla sua testa pende anche una condanna per truffa derivante dal crac degli abruzzesi, nella vicenda venne anche inibito dalla Federazione per tre anni. Insieme a lui ci sarebbe anche Maurizio Bratomi, già dirigente della fallita Modena.
 
Solo rumors, ma se così fosse l'inserimento del Cuneo nella lista delle società preliminarmente escluse al prossimo campionato di Serie C sarebbe spiegato. Anche perché, di solito, in questi casi le società si apprestano a smentire, mentre c'è solo una dichiarazione dell'amministratore delegato Oscar Becchio, uomo di fiducia della vecchia proprietà, arrivata su richiesta del giornalista sportivo de 'La Guida' Enrico Giaccone, al quale il dirigente ha dichiarato che la proprietà effettuerà entro oggi il pagamento non versato che secondo Becchio starebbe alla base della bocciatura della Covisoc. Nel 2015 a Monza, Di Stanislao, insieme al prestanome Montaquila, presentò una fideiussione falsa che (pare), era foraggiata con titoli spazzatura. Come finirono i brianzoli? Falliti a stagione in corso. Un precedente non lusinghiero per colui che secondo indiscrezioni sarebbe il deus ex machina del nuovo corso del Cuneo.
 
Intanto ora i biancorossi hanno tempo fino a lunedì 16 luglio per presentare ricorso contro la decisione della Covisoc, sulla quale si esprimerà la Figc, altrimenti saranno fuori. Sempre a 'La Guida' Becchio ha annunciato che la società presenterà ricorso. Ma se la regia fosse davvero questa la possibilità che il film non abbia un lieto fine, se non oggi domani, è piuttosto concreta. 
 
Se lo scenario fosse confermato è facilmente desumibile che il continuo rinvio della conferenza stampa 'fantasma' (non ci sono mai stati comunicati ufficiali in merito, l'unico a scriverne è stato il giornalista sportivo Paolo Costa de 'La Stampa'), sarebbe dovuta alla necessità di occultare la nuova proprietà, il cui vero interesse sarebbe da ricercarsi nei crediti inesatti della società. 

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