CUNEO - Cuneo Calcio, da Massa 'fuoco amico' su Roberto Lamanna: 'Impegni disattesi'

Fulvio Monachesi, azionista di maggioranza della Massese di Serie D, che il 'patron' biancorosso aveva indicato come vicepresidente, sconfessa il procuratore genovese

Fulvio Monachesi (www.toscanagol.it)

Samuele Mattio 07/12/2018 09:56

 
Nelle scorse settimane ci siamo occupati ampiamente delle vicende societarie che riguardano il Cuneo Calcio e, tra le altre cose. avevamo sollevato più di dubbio sul rapporto tra la società di corso Monviso e l'Unione Sportiva Massese, compagine toscana che milita in serie D. A differenza del Cuneo la squadra bianconera non sta ottenendo risultati positivi sul rettangolo verde, ma le analogie nel modus operandi del management sono molteplici: incognite, debiti, rimborsi non pagati e... progetti per lo stadio. Non è un mistero che le due società siano legate da un filo rosso in quanto Fulvio Monachesi, l'uomo che a suo tempo era stato indicato dal 'patron' del Cuneo Calcio Roberto Lamanna come vicepresidente della società biancorossa, è azionista di maggioranza della Massese e ne detiene il 96% delle quote (il restante è in mano ai tifosi del club). I legami tra Cuneo e Massa sono stati palesati anche dalla stessa società in quanto in estate a molti giocatori in esubero dalla rosa a disposizione di mister Scazzola era stata proposta proprio la destinazione a sud della Lunigiana. 
 
Nei giorni scorsi Monachesi è intervenuto in una conferenza stampa per motivare le difficoltà societarie e proprio in quel frangente ha letteralmente scaricato il procuratore genovese, come riporta il collega Alessandro Tabarrani de 'Il Tirreno'. “Quando abbiamo prelevato la Massese - dice Monachesi - gli accordi al nostro interno erano chiari. Lamanna si era fatto carico, arbitrariamente, delle incombenze della gestione sportiva tramite il reperimento di sponsorizzazioni e altro. Finora questi impegni sono stati purtroppo disattesi, nonostante le rassicurazioni che ogni volta ci venivano date”.
 
Dopo le parole dell'altro giorno Lamanna sarebbe dunque fuori dal progetto Massese, almeno stando alle parole di Monachesi che ha parlato di "Fine della collaborazione". Parole forti, che scalfiscono ulteriormente la credibilità dell'azionista di maggioranza del Cuneo, proprio perché vengono dall'uomo che lui stesso aveva indicato come vicepresidente. Già 'indicato', perché le cariche non sono state ufficializzate e Monachesi ha un ruolo nell'organigramma del Cuneo solo secondo Wikipedia e non secondo la Camera di Commercio (almeno fino ai giorni scorsi). Tra l'altro ci sarebbe molto materiale da verificare anche sulle altre parole del patron delle 'zebre', ma lasciamo ai colleghi della Toscana l'ardito compito.

Un solo appunto: anche sulle sponde del Tirreno il proprietario parla di nuovo stadio e sostiene di aver presentato all'amministrazione comunale “Per dare un’idea delle nostre intenzioni sullo stadio” del materiale “relativo al progetto proposto a Cuneo”. Peccato che nel capoluogo della Granda non sia stato ancora presentato niente, come aveva affermato in comunicato stampa la società indicata da Lamanna come responsabile del progetto. 
 
Ebbene sì, non è la prima volta che il procuratore genovese viene sconfessato pubblicamente da persone a lui vicine. Nelle scorse settimane Marco Santarelli, il direttore scientifico di ReS On Network, noto per aver scritto tre libri con Margherita Hack, aveva smentito lo stesso Lamanna in merito al progetto stadio, negando di essere 'uomo della società' del Cuneo calcio, tramite un comunicato della sua società. In estate anche Santarelli era stato indicato da Lamanna come vicepresidente in tandem con lo stesso Monachesi, ma la smentita dello stesso è un sillogismo che non ha bisogno di spiegazioni.

Insomma, le nubi minacciose che incombono su corso Monviso non sembrano diradarsi, anzi, la perturbazione sembra aver colpito anche altre zone del Belpaese.
 
Qui 'L'INCHIESTA' sul Cuneo Calcio del  30 novembre scorso.

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