CUNEO - Dalla Nazionale ai banchi di scuola: l’esame di maturità di Luca Cardona

Il pallavolista cuneese, figlio d’arte di Maikel e giovane promessa del Cuneo Volley, ha esordito in A2 il giorno dopo il suo diciottesimo compleanno

Gabriele Destefanis 31/07/2022 12:33

Pubblicato in origine sul numero del 7 luglio del settimanale Cuneodice - ogni giovedì in edicola:
 
Per tutti quelli che si sono diplomati, il momento della maturità avrà sempre un posto speciale tra i ricordi più belli. Per Luca Abreu Cardona, giovane promessa di Cuneo Volley, forse anche un po’ di più. L’opposto ha voluto esagerare, sostenendo l’esame di quinta superiore mentre era impegnato con il ritiro per il collegiale della Nazionale italiana Juniores a Zocca, in provincia di Modena.
 
Avanti e indietro tra l’Emilia e Saluzzo, sede del Liceo Linguistico frequentato da Luca, che preparandosi tra le pause degli allenamenti, è riuscito a concludere brillantemente il suo esame con la votazione di 76. La prova che studiare e fare sport ad alti livelli è possibile (ci sono riusciti anche l'altro giovane della prima squadra Niccolò Verniaghi e altri 6 Under 19 di Cuneo). Lo sport, nel caso di Luca, è la pallavolo, scoperta solo pochi anni fa nonostante un nome ingombrante (suo padre Maikel ha giocato a Cuneo in A1 dal 2000 al 2004), ma che può regalare un futuro radioso al giovane Cardona, che ha esordito in A2 (realizzando anche il primo punto) il giorno dopo il suo diciottesimo compleanno: un caso?
 
Luca, partiamo dall’esame di maturità. Com’è andata?
“È stato parecchio impegnativo conciliare l’impegno della maturità con il collegiale della Nazionale, ma posso dire che è andato bene. Il voto, 76, è quello che mi aspettavo. Sono contento”.
 
Quando sei riuscito a studiare per prepararti alle prove?
“Alternare le ore di allenamento a quelle di riposo è stata davvero un’impresa (ride, ndr). In ritiro, appena avevo qualche momento libero, studiavo. Ho sfruttato le sere, le mezze giornate e i giorni liberi che avevamo, mentre gli altri miei compagni si rilassavano e facevano altro. A volte è stata una tortura!”.
 
Quale prova temevi maggiormente?
“Gli scritti sono andati tutti e due bene, a preoccuparmi era soprattutto l’orale”.
 
Più tensione rispetto ad una partita?
“Decisamente. Anche se le sensazioni in un certo senso sono simili: la tensione che si prova prima dell’esame è paragonabile a quella che precede una partita importante. Ma la gestione dell’attesa per l’orale è stata assolutamente più complicata! In realtà poi l’ambiente che ho trovato è stato più distensivo di quanto pensassi ed è andato tutto bene. Sono passato per primo, il 27 giugno, poi sono tornato in ritiro con la Nazionale”.
 
Come mai la scelta del Liceo Linguistico?
“Mi piacciono le lingue. Ho studiato inglese, francese e tedesco. Penso che la conoscenza delle lingue mi potrà essere utile in futuro per viaggiare, e chissà, anche per la pallavolo. Adesso sono intenzionato a proseguire gli studi, iscrivendomi a Scienze Motorie”.
 
Facciamo un passo indietro. Ti sei avvicinato alla pallavolo solo cinque anni fa: ci racconti come è accaduto?
“Giocavo a basket nel Savigliano e mi piaceva molto. Poi ho iniziato anche a praticare la pallavolo, e vedendomi ad una partita l’allenatore delle giovanili di Cuneo Giorgio Salomone mi ha notato, è venuto a parlarmi e mi ha fatto cambiare idea. Mi ha detto che per le capacità fisiche che ho, la pallavolo è il mio sport. Non è stata una decisione facile, il basket mi piaceva tanto, ma ora sono felice di aver scelto il volley”.
 
Porti un nome pesante. Come vivi questa cosa?
“Sinceramente, non mi pesa. Vivo questa situazione in maniera molto tranquilla, senza preoccupazioni. Ovviamente so che avendo questo nome devo sempre dare il massimo”.
 
Nella scorsa stagione sei stato nella rosa della squadra di A2. Che effetto ti ha fatto?
“È stato incredibile. Dopo solo pochi anni che gioco, essere chiamato in prima squadra per me è un motivo di grande soddisfazione ed è uno stimolo ulteriore per dare sempre il meglio. È stato un anno bellissimo, in un bell’ambiente: ho potuto vedere la differenza di approccio tra il mondo delle giovanili e quello dei professionisti, quando la pallavolo diventa un lavoro”.
 
Se cito la data del 19 dicembre 2021, cosa ti viene in mente?
“Una giornata speciale. Ho esordito in A2, e proprio il giorno dopo il mio diciottesimo compleanno, facendo anche un punto. Un’emozione incredibile”.
 
Hai esordito nel finale della partita casalinga vinta per 3-0 con Porto Viro. E sono stati i Blu Brothers ad invocarti in campo con dei cori. Ricordi?
“Come posso dimenticarlo. Era una sensazione davvero strana. Da un lato non vedevo l’ora che arrivasse il mio momento, ma una parte di me sperava che Serniotti non ascoltasse i cori dei tifosi, perché ero davvero emozionato! Subito non realizzavo quello che stava accadendo. Per fortuna è andata bene, sono entrato in campo e ho fatto anche un punto”.
 
In che cosa devi migliorare maggiormente?
“So che fisicamente posso dire la mia, ho ottime potenzialità, ma avendo cominciato tardi a giocare a pallavolo, mi manca qualcosa dal punto di vista tecnico, e devo lavorare tanto per migliorare in questo senso”.
 
Cosa ci dici della Nazionale?
“Vestire quella maglia è un’emozione fortissima. Dopo i ritiri di Zocca e Cervia, in questi giorni sono tornato a Zocca per un nuovo collegiale. Dal 24 luglio ci sarà L'European Youth Summer Olympic Festival e a settembre l'Europeo Under 20. Sarebbe un sogno poter partecipare, ma so che verranno fatte delle scelte. Io ci spero e mi alleno ogni giorno dando tutto me stesso per raggiungere questo traguardo”.
 
E il prossimo anno con Cuneo, come lo vedi? Hai già conosciuto il nuovo allenatore?
“Sì, gli ho parlato. Mi ha fatto un’ottima impressione, mi piace la sua mentalità. Ho voglia di ricominciare, sperando di riuscire ad avere più spazio rispetto all’anno scorso. L’obiettivo personale è quello”.
 
Qual è il tuo sogno?
"Arrivare in Superlega. Magari con Cuneo”.

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