CUNEO - Dall’Italia al Giappone in moto, l’impresa del cuneese Franco Ballatore

Un’avventura di 28mila chilometri in sella a una Yamaha Teneré 700, attraversando 16 Paesi: “Che fatica sulle strade afghane. La perla di questo viaggio? La Mongolia”

in foto: Ballatore a Tokyo con l'ambasciatore italiano

d.m. 01/09/2023 18:10

In questi giorni, l’overlander cuneese Franco Ballatore ha concluso, presso la sede di Yamaha Motor in Giappone, la sua ultima grande impresa. A bordo di una Yamaha Teneré 700, viaggiando in parte in solitaria ed in parte accompagnato dagli altri due membri del Team Kamchatkaraid (il milanese Maurizio Limonta e il Trentino Rosario Sala), ha percorso 28.000 chilometri di strade asiatiche in cinque mesi di viaggio, attraversando ben 16 Paesi: Slovenia, Croazia, Bosnia, Montenegro, Albania, Grecia, Turchia, Iran, Afghanistan, Tagikistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Mongolia, Russia, Corea del Sud e Giappone.
 
Partito dall’Italia il 15 aprile, con quest’ultima lunga attraversata intercontinentale ha raggiunto il primato di 150 Paesi visitati nel Mondo (su 195 internazionalmente riconosciuti), percorrendo oltre 400.000 chilometri nei cinque continenti. “Ho una filosofia di viaggio piuttosto essenziale, organizzo ed eseguo personalmente in completa autonomia ogni cosa. Anche se negli ultimi anni prediligo viaggiare in moto, in passato ho utilizzato i più disparati mezzi di trasporto” afferma.
 
“Quest’ultimo viaggio - aggiunge - è stato tra i più impegnativi che abbia mai affrontato, forse più dell’Africa. Dopo la veloce percorrenza dei Balcani, Turchia e Iran (strada che ho già percorso tre volte negli ultimi anni), l’attraversamento dell’Afghanistan è stato particolarmente provante. Le strade sono pessime ed il traffico anarchico. In ogni luogo ci sono posti blocco dei talebani armati di Kalashnikov. Nei centri abitati, nei ristoranti, mentre cammini, arrivano subito a chiederti il passaporto, a loro si aggiunge presto una folla di curiosi. Ti senti accerchiato e la priorità diventa non perdere di vista il vitale documento che passa di mano in mano senza sapere a che titolo o autorità. Assieme a Rosario Sala (in quel momento stavamo condividendo lo stesso percorso), eravamo probabilmente gli unici occidentali presenti nel Paese. Al momento in Afghanistan non ci sono rappresentanze diplomatiche o tantomeno lavorative, nessun giornalista è presente sul territorio. Per contro va detto che i paesaggi di montagna sono magnifici e che gli incontri con gli abitanti dei piccoli villaggi sono davvero toccanti”.
 
Superato l’Afghanistan Ballatore si è diretto sui tragitti himalayani del Pamir in Tagikistan, valicando passi di montagna prossimi ai 4.000 metri di quota: “Sempre su strade sterrate pressoché deserte, con solo poche abitazioni separate da decine di chilometri. Oltrepassati i Paesi “stan”, un breve tratto di Russia mi ha portato al confine con la Mongolia, la vera perla di questo viaggio. Duemila chilometri di verde, abitato solo da popolazioni nomadi nel periodo estivo, dedite alla pastorizia ed all’allevamento dei cavalli. Più volte mi è capitato di dormire nelle yurte, le loro caratteristiche abitazioni a forma di cupola, rette da pali in legno intrecciati e ricoperte da pelli di Yak. Infine la Corea e il Giappone mi hanno catapultato in un altro mondo, quello sproporzionatamente tecnologico, ma non privo di fascino. L’avventura si è conclusa a Tokyo, ospite dell’ambasciatore italiano Gianluigi Benedetti, nell’antica residenza che fu di un importante Shogun dell’era imperiale”.
 
Le imprese di Franco Ballatore, possono essere seguire sui canali social “Bicosisgud”, il marchio con cui ha denominato le sue avventure.

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