CUNEO - Ecco perchè il primo ricorso del Cuneo contro le penalizzazioni è caduto nel vuoto

Ritardi, omessi depositi della documentazione richiesta e un tentativo di pagare i contributi con crediti non dimostrati: le motivazioni della Corte Federale

a.d. 28/03/2019 09:59

La Corte Federale d'Appello della Figc ha reso note, ieri, mercoledì 27 marzo, le motivazioni del respingimento – noto da dicembre - del ricorso del Cuneo Calcio contro i 3 punti di penalizzazione inflitti per la mancata presentazione di una fideiussione da 350 mila euro entro il 30 giugno 2018 e per il mancato pagamento, entro lo stesso termine, di una parte dei contributi relativi agli ultimi mesi della scorsa stagione. La penalizzazione era riferita al deferimento del 17 settembre ed era stata notificata il successivo 31 ottobre: il ricorso della società di corso Monviso era stato respinto dopo la riunione della Corte Federale dello scorso 14 dicembre. Ieri, come detto, la pubblicazione delle motivazioni per le quali il reclamo dei biancorossi – curato dai legali Eduardo Chiacchio, Monica Fiorillo, Michele Cozzone e Giuseppe Chiacchio - è stato ritenuto “infondato”.
 
Per quanto concerne la presentazione della garanzia di 350 mila euro, secondo i legali la società avrebbe fatto pervenire dichiarazione di un broker afferente al pagamento della fideiussione per iscrizione al campionato già il 30 giugno, mentre – sempre secondo la tesi della difesa - la materiale consegna dell’originale cartaceo del documento dall’operatore finanziario sarebbe avvenuta solo qualche giorno dopo a causa di un disguido riconducibile esclusivamente a problematiche tecniche. E' proprio l'omesso deposito dell'originale della garanzia, però, che viene contestato al Cuneo e che quindi ha generato la penalizzazione: la documentazione richiesta non è stata materialmente consegnata entro il termine del 30 giugno, tanto basta per concretizzare la violazione.
 
Per quanto riguarda invece il pagamento tardivo dei contributi Inps sugli emolumenti relativi al periodo da gennaio a maggio 2018, questa la tesi dei legali del Cuneo: “Il pagamento era stato eseguito, tempestivamente ed in maniera valida ed efficace, tramite compensazione con credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo ex art. 3 D.L. n. 145 del 23.12.2013, così come confermato dalla Deloitte & Touche S.p.A. nel proprio verbale ispettivo”. La Corte Federale, però, ha sottolineato quanto segue: il Cuneo ha manifestato effettivamente l'intenzione di procedere al pagamento dei contributi attingendo ad un credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo, ma la società non ha fornito evidenza documentale relativa all’esistenza del suddetto credito utilizzato in compensazione. A confermarlo è la stessa Deloitte & Touche. Pertanto, diversamente da quanto sostenuto nel reclamo dai legali biancorossi, l'istituto non ha affatto confermato l’avvenuto pagamento dei contributi con il credito di imposta. Tant'è vero che in seguito il club di corso Monviso ha provveduto al saldo diretto mediante addebito sul conto corrente dedicato. Per questo la Corte Federale, a dicembre, aveva confermato integralmente la penalizzazione da 3 punti inflitta al Cuneo. Nella stessa riunione era stato deciso uno sconto di 3 punti di penalizzazione (su un totale di 11) per la Lucchese: la classifica non subisce comunque variazioni, in quanto lo sconto era già stato “accreditato” ai toscani a dicembre.
 
Gli occhi dell'ambiente biancorosso saranno nuovamente rivolti verso la Corte Federale nella giornata di oggi, giovedì 28 marzo. Nelle prossime ore, infatti, è atteso il pronunciamento relativo al ricorso del Cuneo contro la sanzione da 350 mila e 500 euro (e 8 punti di penalizzazione) per la mancata presentazione di una fideiussione valida. Anche in questo caso la società biancorossa aveva fatto sapere di contare su alcuni crediti vantati nei confronti della Lega Pro, per poi contemporaneamente presentare ricorso. Oggi, secondo quanto riferito dal Dg biancorosso Simone Sivieri all'assessore allo Sport Cristina Clerico, che ne ha poi dato conto nell'ultimo Consiglio comunale, la decisione della Corte Federale.


Notizie interessanti:

Vedi altro