CUNEO - Giro d'Italia 2019: la Cuneo-Pinerolo e un percorso che 'divide'

Diverse critiche verso un tracciato lontano da quello della mitica tappa del 1949, ma resta l'inestimabile valore promozionale di un evento di portata mondiale

Andrea Dalmasso 02/11/2018 12:16

Era la tappa più attesa, annunciata da mesi e ufficialmente confermata nella presentazione di mercoledì 31 ottobre: al Giro d'Italia 2019 tornerà la Cuneo-Pinerolo. Non una tappa come tutte le altre per gli appassionati di ciclismo: fu infatti proprio la Cuneo-Pinerolo, nel 1949, a consacrare definitivamente il mito di Fausto Coppi, che vinse al termine di una fuga leggendaria e difficilmente ripetibile.
 
Proprio al “Campionissimo”, nel centenario della sua nascita, sarà dedicata la tappa numero 12 del Giro numero 102, in programma il prossimo 23 maggio. Molti appassionati, però, hanno accolto con un pizzico di delusione il percorso della Cuneo-Pinerolo, profondamente lontano da quello del “tappone alpino” che nel '49 (e nelle sue successive riproposizioni) prevedeva le scalate al colle della Maddalena, al Vars, all'Izoard, al Monginevro e al Sestriere. Nel 2019, infatti, resteranno invariati partenza e arrivo, ma il percorso si presenterà in una veste totalmente rinnovata: partenza dal capoluogo, ascesa alla colletta di Rossana, passaggio sulla colletta di Paesana, salita di Montoso e arrivo a Pinerolo. “Soli” 146 km, una sola vera salita, quella di Montoso, che potrà presumibilmente “fare selezione” nel gruppo.
 
Un pizzico di delusione, dicevamo, per i tanti appassionati che speravano nella tradizionale riproposizione della tappa del '49, o quantomeno in un percorso più ricco di salite. Sono tanti i “puristi” cuneesi che avrebbero preferito un tracciato più vicino alla tradizione e che hanno espresso il loro disappunto commentando le notizie relative alla Cuneo-Pinerolo 2019 sui social network.
 
Quella che era una tappa attesissima, insomma, ha finito per dividere gli appassionati cuneesi. Ai critici, infatti, rispondono dall'altra parte della barricata coloro che a prescindere dal percorso riconoscono l'inestimabile valore promozionale di un evento come una tappa del Giro d'Italia, una tra le tre corse ciclistiche più seguite al mondo, un evento che manderà in diretta tv in decine di paesi in tutto il mondo le immagini del nostro territorio, in una tappa che prevede in ogni caso oltre 100 km in terra cuneese. Senza considerare, poi, le migliaia di tifosi che arriveranno fisicamente nella nostra provincia al seguito della carovana rosa.
 
Non è il tappone alpino che in tanti desideravano, non è la riproposizione della tappa che scolpì nella pietra il mito di Fausto Coppi, ma basterà per dare anche quest'anno alla Granda un ruolo importante nel Giro d'Italia, dopo l'indimenticabile trittico del 2016 e la Abbiategrasso-Prato Nevoso dell'anno scorso. Al di là delle polemiche, non si può certo dire che negli ultimi anni il Giro (e chi lavora per portarlo nel nostro territorio) non sia stato generoso con la Granda.

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