CUNEO - #GiroinGranda: 1998, l'anno del Pirata

Puntata 14, prosegue l'avvicinamento alla Abbiategrasso-Prato Nevoso: riviviamo la stagione d'oro di Marco Pantani

a.d. 09/05/2018 17:44

In vista della tappa del 24 maggio, ripercorriamo i passaggi del Giro d'Italia nella nostra provincia, dall'epoca dei pionieri all'impresa di Nibali nel 2016. Un racconto a puntate che ci accompagnerà all'attesissima Abbiategrasso-Prato Nevoso, potenzialmente decisiva per il Giro 2018.
 
Negli anni Novanta la Granda è la vera “casa” del Giro d'Italia: la tredicesima tappa del Giro '97 è la Varazze-Cuneo, 150 km. La volata premia lo svedese Glenn Magnusson, che brucia Mario Cipollini e Mirko Rossato. Il giorno dopo la carovana riparte da Racconigi, si arriva a Breuil-Cervinia: è il giorno dell'attacco di Ivan Gotti, che va all'assalto della maglia rosa Pavel Tonkov. L'arrivo è posto oltre quota 2000, superata per la prima volta in questo Giro: il russo crolla e “paga” quasi due minuti, Gotti si prende la maglia rosa e la manterrà fino alla fine della corsa, ponendo fine ad un dominio straniero durato cinque anni.
 
Il 1998 è l'anno d'oro di Marco Pantani, che vive la stagione più scintillante della carriera. La Granda è protagonista nei primissimi giorni del Giro: dopo il prologo di Nizza, la prima tappa in linea è proprio la Nizza-Cuneo (162 km). E' il 17 maggio: Bettini, Bruseghin e Gualdi vanno in fuga in valle Roya e scollinano da soli sul colle di Tenda. Il gruppo, però, li riprende a 6 km dal traguardo. Sul traguardo di corso Nizza Mariano Piccoli beffa i velocisti, attardati dopo le fatiche della valle Roya. Il giorno dopo si riparte da Alba per arrivare ad Imperia dopo 160 km: vince lo spagnolo Angel Edo
 
Ma il '98, come detto, è soprattutto l'anno di Marco Pantani. In difficoltà nelle prime tappe, in cui la maglia rosa è sulle spalle dello svizzero Alex Zulle, il “Pirata” mostra i primi segnali di recupero vincendo la Schio-Piancavallo del 30 maggio, ma il giorno dopo l'elvetico lo surclassa nella cronometro, riuscendo addirittura a raggiungerlo nonostante fosse partito dopo tre minuti.
 
Ma nella tappa di Selva Valgardena, superata la Malga Ciapela, Pantani vola sul Fedaia e sul Sella e, pur insidiato da un combattivo Tonkov, si impadronisce del Giro prendendosi la maglia rosa. E' poi superlativo al Plan di Montecampione: il 4 giugno gli italiani ammirano forse il miglior Pantani della storia. In un acceso duello piega la resistenza di Tonkov dopo aver operato decine di scatti, sembra di rivivere una tappa del ciclismo che fu, Zulle perde quasi mezz'ora. “Pantani, Aquila Rosa”, titola la Gazzetta dello Sport la mattina successiva, è la definitiva consacrazione, l'impresa che lo consegna definitivamente al mito. Superiore alle aspettative anche la sua difesa nella cronometro di Lugano, solitamente suo tallone d'Achille: Pantani arriva a Milano da assoluto trionfatore.
Il 21 luglio, all'ombra della Tour Eiffel, il “Pirata” vincerà anche il Tour de France: una “doppietta” che dal quel magico '98 non è più riuscita a nessuno.

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