CUNEO - #GiroinGranda: 2002, il doping è ancora padrone del Giro

Stefano Garzelli vince a Limone Piemonte, poi viene squalificato. Pochi giorni dopo verrà escluso anche Gilberto Simoni

a.d. 16/05/2018 11:20

In vista della tappa del 24 maggio, ripercorriamo i passaggi del Giro d'Italia nella nostra provincia, dall'epoca dei pionieri all'impresa di Nibali nel 2016. Un racconto a puntate che ci accompagnerà all'attesissima Abbiategrasso-Prato Nevoso, potenzialmente decisiva per il Giro 2018.
 
Il Giro del 2002 sbarca in Granda il 17° maggio: la 5° tappa, la prima in terra italiana dopo la partenza in Olanda, Belgio, Lussemburgo e Francia, porta la carovana da Fossano a Limone Piemonte. Dopo 150 km comprendenti le ascese alla Colletta di Rossana e al terribile Colletto del Moro (dal versante di Boves) si arriva a quota 1400: vince Stefano Garzelli, che consolida la sua maglia rosa staccando i rivali Frigo e Tonkov, crolla Marco Pantani, che al traguardo accusa un ritardo di oltre 4 minuti.
 
Dopo la tappa, però, un altro terremoto, l'ennesimo, scuote il Giro: agenti della Guardia di Finanza entrano all'hotel “Il Commercio” di Roccaforte Mondovì, dove alloggia la Panaria Fiordo e arrestano il corridore Nicola Chesini, accusato di traffico di farmaci illeciti. Stessa sorte, pochi giorni prima, era toccata al compagno di squadra Antonio Varriale.
 
In serata un'altra “bomba”: si diffonde la notizia della positività al Probenecid (un diuretico utilizzato spesso come coprente) di Stefano Garzelli, fin lì dominatore della corsa. Il controllo è stato svolto a Liegi quattro giorni prima. Il varesino decide di continuare la gara, ma dopo la conferma della positività nelle controanalisi, il 21 maggio è costretto dalla sua squadra ad abbandonare (verrà in seguito squalificato). Passano solo tre giorni dall'addio di Garzelli e anche Gilberto Simoni, fresco vincitore della tappa di Campitello Matese, viene forzato dalla sua squadra a lasciare la gara per una positività alla cocaina riscontrata in un test di un mese prima. Il trentino si difenderà additando come causa della contaminazione alcune caramelle colombiane regalategli dalla zia, versione dei fatti che sarà poi confermata dalla giustizia sportiva.
 
In questo clima il 18 maggio si corre la Cuneo-Varazze (190 km): vince in volata Giovanni Lombardi.
 
Squalificati per doping Garzelli e Simoni, il Giro perde poi un altro “big”: Francesco Casagrande viene escluso per aver provocato la caduta del colombiano Fredy Garcia durante una volata per il Gran Premio della Montagna. 
 
Un Giro “triste”, quello del 2002, che passa alla storia più per i ripetuti scandali che per le imprese dei ciclisti: lo vince Paolo Savoldelli, ma a farla da padrone è ancora il doping.

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