Nel 2013 “bis” di Cervere e Cherasco, a ruoli invertiti rispetto al 2012. Il Giro arriva in Granda il 17 maggio con la Busseto-Cherasco, tappa numero 13, la più lunga della corsa con i suoi 254 km. In volata domina il britannico Mark Cavendish, che in questo Giro vincerà ben 5 tappe. Il giorno successivo si riparte da Cervere e si sale verso il monte Jafferau a Bardonecchia, dopo 180 km di pedalata. Si dovrebbe scalare anche il Sestriere, ma l'ascesa “salta” causa neve. La tappa è caratterizzata dal maltempo: Nibali scatta a 1800 metri dal traguardo, resta con lui solo Mauro Santambrogio. Lo “Squalo” si accontenta di guadagnare secondi preziosi in classifica generale, lasciando a Santambrogio la gioia della vittoria di tappa: gioia effimera, che verrà cancellata da una successiva squalifica per la positività all'Epo. La vittoria di tappa passerà così a Vincenzo Nibali, che vincerà anche il Giro.

 

Nel 2014 la Granda accoglie la corsa rosa nel favoloso scenario delle Langhe. E' in questa cornice che il 22 maggio si corre la “cronometro dei vini”, la Barbaresco-Barolo, 12° tappa, 42 km di saliscendi tra le dolci colline langarole. La spunta il colombiano Rigoberto Uran, che chiude in 57 minuti e 34 secondi davanti a Diego Ulissi (staccato di 1'17”) e Cadel Evans (1'34”). 

 

Il giorno dopo si riparte da Fossano per arrivare a Rivarolo Canavese (157 km): in volata esulta Marco Canola, Nairo Quintana andrà a vincere il Giro d'Italia. 

 

Nel 2015 il Giro non tocca la Granda. Ci tornerà (e con il “botto”) nel 2016.