CUNEO - Il museo della storia del Cuneo Calcio troverà spazio allo stadio Paschiero?

Oggi l’incontro tra i promotori dell'iniziativa e l’assessora allo Sport Cristina Clerico. Frattanto la raccolta di materiale è un successo: tanti gli ‘ex’ che si sono dati disponibili a collaborare

Samuele Mattio 17/12/2020 17:51

Il progetto del museo della Storia del Cuneo Calcio è ancora alle fasi iniziali, ma le premesse sembrano essere interessanti. Si è svolto nel pomeriggio di oggi, giovedì 17 dicembre, l’incontro tra i promotori dell’iniziativa - rappresentati da Bruno Aragno, storico leader dei Fedelissimi, e Giuseppe Fiorello, aficionado ai colori biancorossi che ha preso a cuore l'idea - e l’assessora allo Sport del Comune di Cuneo, Cristina Clerico. Il luogo dell’appuntamento, lo stadio Fratelli Paschiero, non è stato casuale: la volontà dei tifosi è quella di collocare l’esposizione nei locali sotto la tribuna Monviso.
 
Nell’occasione è stato effettuato un sopralluogo nei locali che fino a pochi mesi fa ospitavano il personale amministrativo della società Cuneo 1905 e nell’ex appartamento del custode (al secondo piano) per capire come potersi muovere. La volontà, condivisa dall’Amministrazione comunale, è quella di trovare degli spazi per il museo senza però precludere il futuro utilizzo della struttura. “Al momento non abbiamo richieste per la presa in gestione dell’impianto - spiega la Clerico -, ma immagino che un domani la società che rappresenta la città abbia la volontà di tornare nello stadio”. 
 
Il riferimento è al Cuneo Football club di Mario Castellino, oggi militante in Seconda Categoria, che ha acquisito il titolo sportivo della società fallita e che nei giorni scorsi ha annunciato la fusione con l’Olmo di Eccellenza. L’obiettivo annunciato è quello di riportare il calcio cuneese al livello che merita ed è lecito pensare che il Fratelli Paschiero possa tornare a essere la casa della squadra. Al momento però le intenzioni del neonato sodalizio che sarà presieduto da Mauro Bernardi non sono note (è stata annunciata una conferenza stampa nei primi giorni di gennaio). L’intenzione di Fiorello e Aragno è comunque quella di lavorare in sinergia con i dirigenti del nuovo Cuneo, di cui Mario Castellino e Riccardo Andreis saranno i vice presidenti.
 
Una delle esigenze è quella di allargare gli spazi garantendo l’accessibilità a tutti. Per capire come muoversi l’assessora si è impegnata a sentire l’ufficio tecnico per capire quali muri potrebbero eventualmente essere abbattuti. Le parti si riaggiorneranno nelle prossime settimane per andare verso la concretizzazione del progetto, preparare un business plan e pensare ai finanziamenti. “Oggi lo stadio è in una situazione di decadenza - commenta Aragno -, sarebbe bello fare qualcosa che rivitalizzi il Quartiere". “Il rischio è che se l’impianto non viene utilizzato la struttura vada verso il degrado. Fino a poco tempo fa noi tifosi ci occupavamo della manutenzione e della pulizia”, spiega indicando un accumulo di foglie e ghiaia all’ingresso degli spogliatoi.
 
“Sarebbe un valore aggiunto per la città” aggiunge il presidente della Consulta dei Quartieri Andrea Odello, coinvolto dagli stessi tifosi. All’incontro, oltre allo ‘storico del Cuneo Calcio’ Antonio Tranchero, già autore di un libro sulla storiografia biancorossa, anche Eva Callipo, già presidente del Cuneo Femminile: una parte del museo sarà dedicata all’altra metà del cielo. Nella storia del calcio in gonnella all’ombra della Bisalta non mancherà uno spazio dedicato all’Alta Italia, la prima squadra cuneese in rosa di cui l’assessora cuneese Franca Giordano e Marisetta Minolfi hanno recentemente raccontato le gesta in un volume edito da Araba Fenice. Una curiosità? La scelta del nome Alta Italia fu dettata dal voler ricordare la prima associazione sportiva maschile della città denominata Unione Sportiva Alta Italia, nata nel 1904.
 
Intanto la raccolta del materiale, iniziata nelle scorse settimane, procede a gonfie vele. “L’entusiasmo è molto forte, abbiamo ricevuto richieste da tutta Italia - racconta Giuseppe Fiorello - Gli ex giocatori che si sono dati disponibili sono tantissimi. Il figlio d’arte Luca Facchetti, l’ex Genoa Marco Nappi, Marco Garavelli, Enrico Fantini. Tutti hanno un bel ricordo e vogliono dare il loro contributo”. Nelle prossime settimane si saprà se magliette, scarpe e gagliardetti che oggi riempiono il garage dei tifosi troveranno spazio nella casa del calcio cuneese. Di certo l’entusiasmo si tocca con mano: “Vogliamo realizzare qualcosa di bello, un museo interattivo e divertente - conclude Fiorello -, contiamo sull’appoggio del Comune”.

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