CUNEO - Intervista a Vittorio Boangiovanni, patron del Giro della Provincia Granda

“E’ stata un’edizione all’insegna della condivisione, inclusione e ricerca del benessere attraverso lo sport”

14/08/2017 10:31

  “Lungo l’acqua, attraverso la terra alla ricerca del cielo, secondo lo schema di un gioco antico” scrive lo speleologo Andrea Gobetti illustrando la Grotta di Bossea a Frabosa Soprana. E sembra raccontare l’epilogo dell’ottava edizione del Giro della Provincia Granda, manifestazione ciclistica a tappe che si è concluda domenica a Frabosa Soprana. Una manifestazione che si snoda nel territorio cuneese, la terra dell’acqua minerale in cui spiccano ben dodici marchi di acqua minerale, in cui il respiro della terra si fonde con la fatica dei cento ciclistiche sfidano le temperature africane, alla ricerca del cielo, il traguardo finale in salita di Frabosa Soprana, secondo lo schema di un gioco antico, quello della bicicletta. A guidare l’esercito dei “soldati” che danno vita alle cinque giornate cuneesi combattute a colpi di pedale, Vittorio Bongiovanni, presidente del centro coordinamento ciclismo Libertas Cuneo.

D. Vittorio Bongiovanni tracciamo un bilancio di questa ottava edizione del Giro Provincia Granda
R. Direi un bilancio positivo, vista la partecipazione di cento ciclisti che hanno dato vita a cinque emozionanti giornate di gara. Abbiamo dovuto far fronte a situazioni problematiche legate al traffico veicolare e all’opprimente calura che è stata la causa principale dei ventotto ritiri, oltre ad una caduta. Ma siamo in piena estate e la nazione è stata investita dall’anticiclone Lucifero, il traghettatore infernale protagonista della nostra estate. Poi durante l’ultima tappa è arrivata la pioggia ad abbassare le temperature, ma non l’ardore agonistico dei partecipanti al Giro. E’ stata una manifestazione a tappe emozionante, ricca di colpi di scena (agonisticamente parlando), cinque diversi vincitori delle sei tappe in programma, i primi quattro protagonisti assoluti del Giro racchiusi in soli 58” e soltanto nell’ultima tappa Guido Dracone è riuscito ad aver ragione di Bruno Sanetti, vincitore della scorsa edizione, per soli otto secondi. Mentre soltanto Elisa Parracone, tra le ragazze è riuscita a tenere la maglia dalla prima all’ultima tappa. Emozionanti anche le due manifestazioni promozionali che hanno preceduto la partenza del cronoprologo. In cinque hanno dato vita alla prova handbike e quindici bambini appartenenti alle categorie giovanili si sono misurati lungo il breve circuito disegnato. Noi siamo convinti che anche il ciclismo amatoriale deve operare nella promozione dell’attività sportiva tra i giovani e avvicinare quegli adulti che non fanno sport al ciclismo. Un’attività sportiva che non è solo agonistica. Un grazie particolare a Marta Bassino, sciatrice alpina cuneese, che ha accettato il nostro invito in occasione del cronoprologo di apertura e ha condiviso con noi alcune ore del suo prezioso tempo”.

D. In questa ottava edizione è stata inserita anche la norma regolamentare che prevedeva il raggruppamento dei partecipanti per squadre con il solo fine di permettere anche a coloro che partecipavano singolarmente all’evento di poter usufruire di un’auto al seguito
R. Non nascondo che è una norma che va rivista e migliorata. Nella prossima edizione cercheremo anche di incentivare la partecipazione dei team pur sapendo che in pieno periodo estivo non è facile veder schierati al via di manifestazioni a tappe come la nostra. Attraverso questa novità abbiamo voluto dare l’opportunità anche a quei ciclisti che partecipano individualmente di aggregarsi e poter usufruire di un’auto al seguito per l’assistenza in gara. Coloro che non riuscivano ad inserirsi in un team venivano gestiti direttamente dall’organizzazione che accorpava i ciclisti. Non è stato facile, perché abbiamo dovuto dar vita a sei team misti, mentre dieci erano le formazioni iscritte. Noi siamo convinti che l’iniziativa sia valida, dobbiamo soltanto rivedere la norma.

D. Quest’anno anche la novità della visita dei Nas
R. Guardi, durante le stagioni 2014 e 2015 i vincitori delle due edizioni del Giro Provincia Granda furono trovati positivi e dunque sanzionati. Ciò non è avvenuto durante la nostra manifestazione, ma credo che a nessun organizzatore faccia piacere vedere tra i vincitori del suo evento i nomi di coloro che poi sono caduti nella rete del doping. I Nas sono intervenuti insieme ai medici del ministero, hanno effettuato cinque controlli, noi avevamo predisposto tutto e devo dire che mi ha fatto piacere. Io sono un dirigente della Libertas, la cui storia inizia nel 1945 con Alcide de Gasperi con l’obiettivo di restituire al paese luoghi di incontro e di ricostruzione del tessuto sociale.  Ancora oggi per noi lo Sport ha un significato ben preciso: inclusionesolidarietà e benessere sociale. E’ questa la caratteristica fondamentale di un Ente di Promozione Sportiva: restituire alla società civile momenti di condivisione, di sostegno e di consapevolezza attraverso lo Sport. Nella nostra realtà non prepariamo campioni olimpici, anche se siamo felici quando ci capita di incontrare un talento che riesce a vincere una medaglia. Nella nostra attività sportiva, nelle nostre iniziative, nel nostro impegno, l’obiettivo è il benessere. Dunque non posso che condividere l’attività di chi opera per raggiungere i nostri stessi obiettivi”.

D. Terminata questa ottava edizione si inizia a lavorare alla prossima, la nona
R. Si, dopo le vacanze estive mi incontrerò con coloro che mi hanno aiutato a organizzare l’evento per esaminare alcuni punti che mi sono segnato e insieme trovare le risposte giuste agli interrogativi posti. Sicuramente come già detto in precedenza andremo a modificare la norma della partecipazione a squadre. Attenzione non a stravolgerla o ad accantonarla, ma lavoreremo per apportare i giusti correttivi al fine di renderla più efficace. Per quel che riguarda i percorsi abbiamo già un paio di idee. Una tappa da disegnare nel comprensorio delle Langhe e una cronometro a squadre. Mentre confermiamo la data di svolgimento cioè la prima settimana di agosto, visto anche l’impegno di Nevio Cipriani, patron del Giro del Friuli Venezia Giulia che ha mezzo stampa ha anticipato lo spostamento della sua manifestazione alla seconda settimana di agosto. Confermate anche le due semitappe al sabato. Perché tra un momento agonistico e l’altro offrono l’opportunità di incontrarsi davanti ad un piatto di pasta, scambiare opinioni, confrontarsi e perché no prendersi in giro nel pieno rispetto dei canoni di questo sport. Come è successo quest’anno a Rocca de Baldi. Infine vorrei sottolineare che il comitato organizzatore è pronto a raccogliere e analizzare tutti i suggerimenti che i partecipanti vorranno fornirci, pur coscienti che non saremo in grado di accontentare tutti.

D. In chiusura snoccioliamo alcuni numeri di questa edizione del Giro Provincia Granda
R. Sono stati coperti 323 chilometri, attraversando ben 30 comuni, ad una media di 43 chilometri orari. Abbiamo distribuito 160 premi finali, 90 premi di tappa organizzato 5 ristori e due pasta party. Al mio fianco hanno collaborato, e li ringrazio, dodici volontari, otto moto della Polstrada, dodici motostaffette, due ambulanze e medici. Una macchina organizzativa importante che ha bisogno di tanta passione e dell’apporto di tutti”

c.s.

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