CUNEO - Judo: buone prove degli atleti cuneesi al memorial Balladelli

Gli atleti della A.S.D. Judo Mondovì e della A.S.D. Judo Valle Maira, seguiti dal maestro Alessandro Brizio, hanno ben figurato ad Asti

06/12/2017 17:42

Domenica 29 ottobre, nella gremita cornice del Pala San Quirico di via Chiuminatti in Asti, ha avuto luogo il “6° Memorial M° Franco Balladelli”, torneo di judo intitolato al maestro Franco Balladelli, una delle prime cinture nere in Italia, insignito della stella di bronzo dal C.O.N.I, e
fondatore, nel lontano 1955, del judo astigiano. L’evento, organizzato dal Judo Olimpic Asti sotto l’egida della Fijlkam, ha visto succedersi sul tatami ben 503 atleti in rappresentanza di 43 società sportive provenienti da Piemonte, Lombardia, Emilia e Liguria. Vincitori assoluti i judoka
dell’Unisport di Cavagnolo (TO), che ai punti prevalevano sui genovesi del Budo Semmon Gakko di Pontedecimo e sui torinesi dell’ASD Decasport. Buone le prove degli atleti di Mondovì e di Dronero, seguiti per l’occasione dal maestro Alessandro Brizio. Mattia Santus (anno 2010 – A.S.D.
Judo Mondovì), grazie alla vivace esplosività ed alla grinta che sempre lo caratterizzano, riusciva a prevalere in due dei tre incontri sostenuti meritando un sudatissimo argento. Francesco Lugaro (anno 2003 – A.S.D. Judo Mondovì), anche se non avvezzo al clima agonistico dei tornei, disputava due match ad elevato tasso tecnico, perdendo per una valutazione contradditoria su una tecnica di sacrificio. Infine, Francesca Bernardi (anno 2004 – A.S.D. Judo Valle Maira), per nulla intimorita dalla poca ‘conoscenza agonistica’ in quanto atleta non allenata regolarmente dal maestro Brizio, affrontava i tre impegni agonistici con determinazione e tecnica tali da valerle un bellissimo bronzo. Splendida giornata di sport e amicizia, vissuta all’insegna dello spirito amatoriale e della passione per il Judo, disciplina sportiva dichiarata dall’Unesco come la migliore formazione iniziale per bambini e ragazzi dai 4 ai 21 anni che a qualsiasi età, attraverso la pratica regolare e con appropriate limitazioni, consente un’educazione fisica completa, stimolando il rapporto con le altre persone.

c.s.

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