CUNEO - La società Cuneo calcio torna a parlare, ma la versione di Borgo non convince

Il ds ha rilasciato alla Stampa dichiarazioni approssimative. Intanto appare l'eventualità che la squadra (tra ricorsi e controricorsi) possa terminare il campionato anche senza pagare la multa

Samuele Mattio 27/02/2019 14:06

 
Quando in un film il colpevole di un qualsivoglia delitto viene preso con le mani nel sacco, se gli autori non hanno troppa fantasia, è probabile che questo dichiari 'Si tratta di un equivoco, sono innocente'. Anche se la vicenda del Cuneo calcio assomiglia più a una serie a puntate che a un lungometraggio, le analogie tra lo stereotipo sopraindicato e le parole di Sergio Borgo sembrerebbero parecchie, anche se il direttore sportivo resta una delle poche figure che non dovrebbe avere nulla da giustificare, in quanto il suo lavoro lo ha fatto egregiamente. In un'intervista concessa all'edizione cuneese quotidiano 'La Stampa' e pubblicata stamane mercoledì 27 febbraio a pagina 51, con doppia firma Costa-Tanaceto, l'ex centrocampista della Lazio afferma “Tutto nasce, purtroppo, da un equivoco. Il Cuneo ha saldato ogni pendenza. Ci sono stati ritardi e non sono stati rispettati i termini per i versamenti, ma gli stipendi sono stati pagati. Un errore di cattiva comunicazione della società, sorprendente per certi versi, oserei dire da principianti”. 
 
Eppure gli amministratori del Cuneo novizi non dovrebbero essere, in quanto di esperienze nel mondo del Calcio ne hanno eccome, a prescindere dal ricordo che hanno lasciato nelle piazze dove sono stati. La semplificazione fatta da Borgo, uno che il curriculum ce l'ha immacolato e che per ruolo non dovrebbe occuparsi della parte amministrativa, è però fuorviante per una serie di motivi. 
 
Il fatto che il Cuneo non paghi o paghi in ritardo gli stipendi dei giocatori non è che una parte dei problemi. I ventitré punti di penalizzazione sono stati comminati per motivi diversi, tra cui il mancato versamento dei contributi (a cui Borgo non fa cenno n.d.r.) e, come ben sa chi segue il nostro quotidiano online, per il mancato deposito della fideiussione necessaria per l'iscrizione al campionato, condizione che ha prodotto otto punti di penalizzazione la multa monstre da 350 mila 500 euro che, se non sarà pagata a breve causerà l'esclusione dal campionato dei biancorossi. 
 
L'affermazione 'Il Cuneo ha saldato ogni pendenza' è probabilmente scevra del complemento di termine, in quanto Giorgio Chiesa, vicepresidente di Federalberghi Cuneo, sentito stamane, mercoledì 27 febbraio, dalla nostra redazione, ha confermato che le pendenze per le strutture da lui gestite sono ancora in essere e che le cause sono pendenti in tribunale. Inutile dire che tra i creditori non ci sono solo gli albergatori. 
 
Tralasciamo i 'problemi di comunicazione' che, almeno a parere di chi scrive, non ci sono. A livello comunicativo il Cuneo calcio ha fatto un ottimo lavoro, nonostante il disastro amministrativo i dirigenti biancorossi, in un modo o nell'altro, hanno sempre trovato qualcuno che parlasse in maniera positiva o perlomeno acritica del loro lavoro, vuoi per loro meriti o perché il mondo dell'informazione mainstream ha preso spesso fischi per fiaschi su questa vicenda. 
 
Nell'articolo già citato viene riportata anche una dichiarazione dell'avvocato Eduardo Chiacchio. Il legale, rinomato nell'ambito del diritto sportivo, ha affermato, riportano i colleghi: "Nei ricorsi puntiamo sul principio giuridico della continuazione". Di che cosa si tratta? In ambito penalistico si chiede quando l'imputato ha commesso una pluralità di reati e si richiede che la pena venga comminata in un'unica soluzione, in parole povere una sorta di 'conteggio unico' quando la situazione è irreparabile. 
 
A quanto risulta da un rapido scartabellare eseguito in mattinata non ci sarebbero sentenze di diritto sportivo che farebbero riferimento a questo principio, almeno per quanto riguarda multe e penalizzazioni a società inadempienti dal punto di vista amministrativo. 
 
Dell'argomento parla anche l'esperta Laura Santoro sulla Rivista di Diritto Sportivo del Coni. Nell'articolo "La giurisprudenza del Collegio di Garanzia dello Sport nei suoi primi due anni di attività", la dottoressa spiega molto chiaramente: “La giustizia sportiva, compresa quella disciplinare, è improntata al canone dell’autonomia dalla giustizia statale, In diverse occasioni il Collegio di Garanzia ha segnato chiaramente la distanza tra il processo sportivo e quello penale e l’inapplicabilità al primo dei principi informatori del secondo”. 
 
Insomma, le speranze che il ricorso presentato venga accolto sono ridotte al lumicino, mentre l'eventualità che il Cuneo venga estromesso dal campionato al mancato pagamento della multa per la mancata presentazione della garanzia fideiussoria è qualcosa di più di un'ipotesi, anche se la trafila potrebbe prolungarsi più del dovuto. Non è escluso che la società di Lamanna (tra ricorsi e controricorsi) possa arrivare indenne sino a fine campionato.
 
Il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, è intervenuto nelle scorse ore sull'emittente toscana 50 Canale, come riportato da tuttopisa.it, ed è tornato sulla situazione di Cuneo e Lucchese: "Molto delicata e da valutare. I punti di penalizzazione rimangono ma se non pagano la multa di 350 mila euro rischiano di incorrere nell'esclusione dal campionato. Poi le società potrebbero decidere di impugnare questa decisione ed i tempi di conseguenza si prolungherebbero. Purtroppo questo è il percorso di Forche Caudine che quest'anno dobbiamo per forza attraversare".
 

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