CUNEO - "Non sono un razzista, le mie parole non volevano essere un pregiudizio etnico"

Franco Lerda si difende in una nota ufficiale dopo la squalifica fino al 28 aprile per offese di stampo razzista nei confronti di un avversario

Redazione 25/02/2022 09:21

"In riferimento a quanto avvenuto durante la gara Pro Vercelli-Renate, tengo a precisare che quanto detto al calciatore Mohamed Chakir non rispecchia la mia persona in quanto non sono e non sono mai stato un razzista. Se le mie parole hanno in qualche modo offeso il calciatore o hanno dato adito ad interpretazioni errate, porgo a lui le mie più sentite e personali scuse ribadendo che non era mia volontà offenderlo”. A parlare è Franco Lerda, che ha affidato ad una nota ufficiale pubblicata sul sito della Pro Vercelli il suo commento dopo la squalifica fino al 28 aprile, di fatto fino a fine campionato, che gli è stata inflitta dal giudice sportivo. L’allenatore cuneese è accusato di aver proferito offese di stampo razziale verso un calciatore del Renate, il citato Chakir, durante la partita giocata domenica scorsa, valida per il girone A del campionato di Serie C.
 
Prosegue il tecnico ex Torino e Lecce: “La parola espressa, e nello specifico ‘oh Africa’, non voleva essere un pregiudizio etnico e nessun'altra parola è stata utilizzata in senso dispregiativo verso il calciatore. Lavoro nel mondo del calcio dal 1985 e siamo tutti consapevoli che è uno degli ambienti più multietnici. Sono abituato al confronto quotidiano con etnie e religioni diverse e lo dimostra il fatto che mai sono stato oggetto di insinuazioni o episodi legati al razzismo. Ad ogni modo, diffido coloro che stanno accusandomi di aver proferito parole discriminatorie gravissime in detta circostanza, diverse da quelle dal sottoscritto proferite e riportate nei documenti allegati al referto arbitrale, ad interrompere immediatamente tali condotte, riservandomi sin d’ora di tutelare i miei diritti alla dignità ed alla mia reputazione personale dinnanzi alle autorità competenti”.

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