CUNEO - Ora è ufficiale: nel 2020 il Giro d'Italia tornerà sul Colle dell'Agnello

A Milano la presentazione della corsa, il 30 maggio il 'tappone' Alba-Sestriere. Bernardi (Atl): 'Tappa decisiva, per di più di sabato: mediaticamente perfetta per la promozione del territorio'

foto Gazzetta dello Sport

a.d. 24/10/2019 18:10

Era il 27 maggio del 2016 quando il Giro d'Italia scalò per l'ultima volta il Colle dell'Agnello. Vinse Vincenzo Nibali, che pose le basi per la straordinaria rimonta completata il giorno successivo a Sant'Anna di Vinadio che lo portò in maglia rosa, ma fu anche il gran giorno di Michele Scarponi, che scollinò per primo sull'Agnello, Cima Coppi di quel Giro: c'era un “tempo da lupi”, quel giorno, e il corridore di Filottrano offrì una delle sue ultime grandi recite aprendo la strada al suo capitano, lo stesso Nibali. Scarponi sarebbe morto meno di un anno dopo, nell'aprile del 2017, investito da un furgone mentre si allenava sulle strade di casa. Oggi una statua lo ricorda lassù, ai 2748 metri del Colle dell'Agnello. La carovana rosa tornerà su quelle stesse salite per la prima volta sabato 30 maggio 2020: la notizia, già nell'aria da settimane, è diventata ufficiale oggi, giovedì 24 ottobre, durante la presentazione dell'edizione numero 103 della corsa presso gli studi Rai di via Mecenate a Milano. 
 
Ancora una volta, insomma, la provincia di Cuneo sarà grande protagonista del Giro, che scatterà il 9 maggio da Budapest. Ventuno giorni più tardi il più classico e decisivo dei “tapponi alpini”, con la Alba-Sestriere, frazione dedicata a Gino Bartali: 200 km che avranno un peso specifico senz'altro elevatissimo sulle sorti della classifica generale. Dopo la partenza nella “capitale delle Langhe” e i passaggi a Savigliano e Sampeyre, ecco l'inferno: prima il già citato Colle dell'Agnello, che verrà scalato per la quinta volta nella storia del Giro, poi lo sconfinamento in terra francese, l'Izoard, il Monginevro e l'arrivo a Sestriere. Un inferno in cui non mancherà, questo è sicuro, un momento di commozione: quando il “serpentone rosa” sfilerà a pochi metri dalla statua posta sul Colle dell'Agnello, gli occhi andranno verso il cielo per qualche istante, il volto sorridente di Michele Scarponi farà capolino nei ricordi di quei colleghi dai quali era unanimemente amato e rispettato. Questa volta il corridore di Filottrano non sarà lì a “pestare” sui pedali come nel 2016, ma sarà come se ci fosse, anche nell'omaggio che sicuramente i tifosi gli tributeranno.
 
Il giorno successivo l'ultima frazione, con la cronometro individuale da Cernusco sul Naviglio al Duomo di Milano dopo 3579 km suddivisi in 21 tappe e la successiva “incoronazione” del successore di Richard Carapaz, vincitore nel 2019.
 
Era presente a Milano Mauro Bernardi, presidente dell'Atl del Cuneese: “Grande risultato per la nostra provincia, che abbraccia il Giro per il quarto anno di fila. Sarà una tappa importantissima, la penultima e quindi decisiva, con grandi montagne e per di più di sabato: mediaticamente non potevamo chiedere di meglio per promuovere il nostro territorio. In più, una bella occasione per ricordare Michele Scarponi, protagonista sull'Agnello nel 2016”.


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