CUNEO - Pallapugno, Daziano pronto per la semifinale: "Ce la giochiamo a mente libera"

Il capitano della Subalcuneo parla del match di andata di venerdì sera contro l'Imperiese di Raviola: "I favoriti sono loro, ma in queste partite tutto può succedere"

Gabriele Destefanis 22/09/2022 15:45

Domani, venerdì 23 settembre, alle 20.30 a Dolcedo va in scena la semifinale di andata di pallapugno tra Imperiese e Subalcuneo. Sul numero del settimanale Cuneodice di oggi, giovedì 22 settembre, abbiamo provato a giocare questo incontro in anticipo, sentendo le impressioni dei due capitani. Dopo l'intervista al grande ex Federico Raviola, vi proponiamo anche le parole di Andrea Daziano della Subalcuneo. 
 
Andrea, siete arrivati alle semifinali un po’ a sorpresa. E adesso?
“Adesso ce la giochiamo, godendoci queste partite con la mente libera. È vero, abbiamo raggiunto un risultato insperato ad inizio stagione. Io ero all’esordio in serie A, partivamo con l’obiettivo della salvezza e abbiamo avuto un inizio complicato, ma poi c’è stata una crescita importante, sia da parte mia che di tutta la squadra. Si è creato l’amalgama giusto, e adesso eccoci qua”.
 
Come arrivate a queste partite?
“Con una lunga pausa che ci ha consentito di ricaricare le batterie, ma che è arrivata nel nostro momento migliore. Loro in tutto il campionato hanno dimostrato, insieme a Cortemilia, di avere una marcia in più, ma noi abbiamo la consapevolezza di esserci conquistati una semifinale in cui in pochi credevano. Giocare senza i favori del pronostico può essere una cosa positiva per noi”.
 
Che semifinale ti aspetti?
“Sono partite a sé, credo che saranno combattute. A Dolcedo sarà difficile, il campo ha caratteristiche particolari che Raviola conosce bene. Lotteremo su ogni quindici, fino alla fine, con la consapevolezza che si parte da 0-0 e che tutto può succedere”.
 
Come è stato l’impatto con la prima stagione in serie A?
“Arrivare a giocare in serie A è il sogno di ogni ragazzo che fa questo sport. Io ci sono arrivato dopo una lunga gavetta tra C e B, e farlo vestendo la maglia della Subalcuneo è qualcosa di speciale. Il livello è alto, da fuori forse non si percepisce, ma in campo la differenza si sente: la palla viaggia veloce, è un altro tipo di gioco. All’inizio ho faticato: devo ringraziare Bellanti, un grandissimo allenatore sotto tutti i punti di vista, e i miei compagni che hanno saputo reggere i miei momenti di vuoto. Con il loro aiuto credo di essere migliorato molto, ma ci sono ancora tanti step per arrivare al livello dei migliori”.
 
Come è stato per un esordiente approcciarsi con grandi campioni?
“All’inizio ero molto rispettoso. Immaginate cosa significhi per un debuttante avere come compagni dei mostri sacri della pallapugno. Poi l’intesa è cresciuta e sono arrivati i risultati. Loro hanno avuto la grande umiltà di aspettarmi e farmi crescere con la loro esperienza. Di questo gli sono immensamente grato”.
 
Cosa ne pensi di Federico Raviola, il tuo avversario in questa semifinale?
“È stato ed è un punto di riferimento per me. Negli scorsi anni mi sono allenato spesso con lui, ci conosciamo molto bene. È fortissimo sotto ogni aspetto: fisico, tecnico, mentale”.
 
Ti rivedi un po’ in lui?
“Qualche punto d'incontro c'è. Sarei onorato di arrivare a fare quello che ha fatto lui a Cuneo”.

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