FOSSANO - San Sebastiano: a una partita di quattordicenni un genitore scende dagli spalti, offende e affronta l'arbitro

Il presidente della società, intervenuto per difendere il direttore di gara è stato anch'egli spintonato e colpito, ma dovrà pagare una multa

s.m. 16/11/2017 10:33

A breve sulle pagine del nostro giornale on-line pubblicheremo la consueta rubrica con le squalifiche più eclatanti. Mentre stavamo lavorando per redarre l'articolo settimanale, ci siamo imbattuti in un fatto particolarmente grave e degno di avere uno spazio a parte per essere commentato. Ecco lo svolgimento dei fatti, direttamente dal bollettino del Giudice Sportivo:

Cento euro di multa al San Sebastiano per comportamento pesantemente offensivo e minaccioso da parte di un proprio sostenitore (segnalato quale genitore di un tesserato) nei confronti dell'arbitro. Al rientro dopo l'intervallo riusciva ad entrare nella zona riservata degli spogliatoi reiterando le offese e le minacce nei confronti dell'arbitro. Al termine della gara riusciva ad affrontare l'arbitro davanti al proprio spogliatoio spingendolo con un dito sul petto e reiterando le offese. Interveniva il Presidente della Società che cercava di allontanare tale persona ma veniva da questi colpito e spintonato. Il Presidente scortava poi l'arbitro fino alla propria vettura permettendogli di allontanarsi senza ulteriori problemi nonostante il tentativo di tale persona di avvicinarlo. Sanzione ridotta per il fattivo intervento del Presidente della Società San Sebastiano.

I fatti si commentano da soli? Indubbiamente, ma in questo caso vogliamo porre l'accento sul comportamento esemplare del presidente del San Sebastiano, Beppe Lingua, che ha difeso il direttore di gara venendo anch'egli spintonato e colpito. Questo ci mette di fronte al fatto che, in molti casi le società sono 'ostaggio' di personaggi a dir poco discutibili. Bisogna darci un taglio tutelando chi vuole fare sport in maniera pulita. In questo caso il San Sebastiano è stato cornuto e mazziato: oltre agli spintoni presi da Lingua, la società ha anche dovuto pagare la multa. Speriamo per gli 'orange' che questo 'signore' abbia almeno la decenza di tirare fuori dal portafoglio cento euro.

Quando questi gravi episodi, di cui ci sono spesso un gran numero di testimoni verranno discussi davanti al Giudice Ordinario e non davanti al Giudice Sportivo? Ribadiamo che i campi sportivi non possono essere 'zona franca' in cui la legge non conta. Siamo pronti a ricevere comunicazioni di società che abbiano messo in atto strumenti per evitare comportamenti di questo tipo.

P.S. La partita in questione riguardava la categoria Giovanissimi, riservata ai ragazzi con età compresa tra i dodici ed i quattordici anni.

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