CUNEO - Un cuneese si prepara a conquistare una vetta da (quasi) ottomila metri

Maurizio Giordano, originario di San Benigno, farà parte di una spedizione al Gasherbrum IV attraverso lungo una via aperta da Bonatti nel 1958

Samuele Mattio 02/03/2018 17:39

“La più grande impresa di Walter Bonatti? Se devo scegliere una salita in particolare dico Gasherbrum IV, nel 1958, con Carlo Mauri. Diversa da tutte le altre e mai più ripetuta da nessun altro in oltre mezzo secolo di alpinismo”. A parlare era l'alpinista Simone Moro in un'intervista alla Gazzetta dello Sport di qualche anno fa, precisamente del 2011, ma nonostante siano passati altri sette anni l'impresa di Bonatti e Moro è rimasta intaccata, o almeno lo sarà fino al prossimo luglio, quando una spedizione tutta italiana guidata dal caporal maggiore scelto Marco Farina proverà a risalire “la montagna scintillante” alta 7.925 metri lungo la via aperta sessant'anni fa da Bonatti e Mauri.

A tentare la missione al confine tra Cina e Pakistan, oltre al capo spedizione Farina e al caporal maggiore Marco Majori, ci sarà anche un cuneese: Maurizio Giordano, 31 anni, caporale maggiore scelto degli Alpini nato a Cuneo e residente a San Benigno fino al 2007, anno in cui si è avviata  la sua carriera militare. Dopo aver frequentato la scuole medie all'istituto comprensivo di Madonna dell'Olmo e dopo essersi diplomato perito agrario all'Istituto 'Don Bosco' di Lombriasco ha lavorato per un anno nel saluzzese prima di arruolarsi. Oggi è in forza al Centro di addestramento alpino di Aosta, ma non ha dimenticato le sue radici: “Da dieci anni giro l'Italia, ma sono molto affezionato a Cuneo e alla Granda, appena posso vi faccio ritorno”. 

A differenza di Bonatti e Mauri, che si avvalevano dell'ausilio di una spedizione extraeuropea, i tre potranno contare solamente sulle loro forze. Un'impresa ardita solo a pensarla, come spiega lo stesso Giordano: “E' un obiettivo molto ambizioso. All'inizio ero titubante, ma ora è rimasta solamente la voglia di prepararsi al meglio e arrivare pronti mentalmente e fisicamente”. L'alpinista sa che a quasi ottomila metri potrebbe non essere sufficiente una buona preparazione fisica e mentale: “E' la montagna che comanda, specie a quelle quote. Uno può essere atleticamente preparatissimo ma patire l'altitudine. Sarà fondamentale l'acclimatamento”. In questi mesi i tre si stanno allenando duramente, condizioni meteo permettendo, tra Monte Bianco e Monte Rosa. La spedizione partirà verso l'Asia a giugno, l'impresa è prevista per metà luglio. Ritorno ad agosto.

Reinhold Messner, il più grande alpinista di sempre (o almeno così si narra a Cuneo e dintorni), ha affermato che la difficoltà del Gasherbrum IV è paragonabile se non maggiore a quella del K2, conquistato da una spedizione di Ardito Desio nel lontano 1954.
Dall' impresa del '58 la vetta del Gasherburm IV è stata conquistata solamente altre tre volte, ma sempre per altre vie: nel 1986 da una spedizione mista australiano-statunitense e nel 1997 e nel 1999 da due diversi gruppi sudcoreani.

Se i tre riusciranno a ripercorrere le orme di Bonatti e Mauri fino alla cima anche Cuneo potrà festeggiare.

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