VILLAFALLETTO - La vacanza alternativa di cinque sportivi: 217 chilometri su e giù per le valli in sella a una mountain bike

In sei giorni hanno affrontato oltre 11 mila metri di dislivello da Limone Piemonte a Crissolo facendo tappa nei rifugi alpini

Samuele Mattio 08/09/2021 15:53

C’è chi preferisce trascorrere le vacanze a trastullarsi in qualche isola greca, chi non può fare a meno di girare le città d’arte con una tabella di marcia da far invidia all’esercito romano e chi ama poltrire sotto l’ombrellone senza fare troppi chilometri, magari sulla riviera di Ponente. Potremmo continuare a lungo, anche se per evitare l’effetto “Ma il cielo è sempre più blu” andiamo diretti al punto. 
 
L’introduzione sulle vacanze tipo del cuneese medio non è altro che un escamotage, forse neanche troppo originale, per dare risalto all’impresa di cinque giovani disavvezzati al riposo: la scorsa settimana, in sella alla loro mountain bike hanno percorso in sei giorni 217 chilometri con con 11.354 metri di dislivello complessivo su e giù per le Alpi Marittime e le Alpi Cozie meridionali. Una “Mini-Transalp” delle nostre valli con un percorso decisamente originale.
 
Protagonisti dell’avventura i villafallettesi Gabriele Ferreri, 30 anni, Marco Ariaudo, 36 anni, e Giorgio Emanuel, 40 anni oltre al 42enne Enzo Tonello di Vignolo e al bernezzese Luca Correndo, 36 anni.
 
Come nasce un’avventura di questo tipo? A rispondere è uno degli ideatori, Giorgio Emanuel: “L’idea è nata parlando con Gabriele (Ferreri n.d.r.). Da anni avevamo il pallino di percorrere un tragitto simile, ma questa volta abbiamo iniziato a tracciare il percorso e a pensare ai punti tappa, organizzandoci per farli coincidere con i rifugi. Dopo è stata tutta in discesa, abbiamo allargato l’invito ai nostri amici con cui ci troviamo per fare sport e l’abbiamo portata a casa”. 
 
Lunedì 30 agosto la compagnia è partita dallo chalet “Le Marmotte” (all’inizio della via del Sale di Limone Piemonte) per raggiungere “Casa Savoia” alle Terme di Valdieri per 48 km e 1.200 metri di dislivello. Il secondo giorno l’arrivo in valle Stura attraversando la Bassa del Druos sopra il lago di Valscura, la discesa a Isola 2000 e la risalita al colle della Lombarda, per concludere il tragitto a Strepeis in 36 km e 2.000 d+, non senza una sosta al Santuario di Sant’Anna di Vinadio. Nella terza tappa, di 25 chilometri e 2300 d+, il gruppo ha percorso il passo di Rostagno, il passo Scolettas, il passo di Stau per arrivare Ferrere in Valle Stura. In seguito, dal borgo dei contrabbandieri, hanno attraversato il passo del Puriac, sono risaliti al colle della Maddalena, valicato il Colle delle Munie concludendo la quarta tappa al “Campo Base” a Chiappera in valle Maira in 32 km e 1.500 di dislivello. Il quinto giorno gli atleti - nonostante l’unico giorno di maltempo - hanno superato il passo di Maurin con discesa in Francia al Maljasset sono risaliti al Col Longet e disceso il sentiero dai laghi blu su Chianale per 34 km e 1800 d+. L’ultima tappa, la più impegnativa di 42 km e 2.300 metri di dislivello, ha comportato l’arrivo a Crissolo scalando il Colle dell’Agnello con discesa in Francia al Col Vieux, discesa a Echalp per poi risalire nel vallone de Guil al Belvedere du Viso continuando fino al Buco di Viso e arrivo a Crissolo passando dal Pian del Re e della Regina. 
 
Non certo una passeggiata di salute, ma a sentire Emanuel verrebbe quasi voglia di mettersi sui pedali: “Alla fine abbiamo percorso oltre 11 mila metri di dislivello, ma il ritmo non è stato così sostenuto. Di certo in alcuni momenti la fatica si sentiva”.
 
Qual è il segreto per portare a termine un’impresa del genere? “Ci vuole molta resistenza, tutti e cinque siamo molto allenati e pratichiamo sport con costanza: corsa, bici, mountain bike, ma anche scialpinismo”. L’alimentazione? “Quella classica di un qualsiasi sportivo, barrette energetiche e gel, ma nelle tappe dei  rifugi ordinavamo pasta e polenta e sul tavolo non mancava mai una buona birra” racconta Emanuel, rivelando lo spirito goliardico della ‘vacanza’.
 
In questi giorni, penserà il lettore più ingenuo, i cinque protagonisti dell’avventura staranno godendosi il meritato riposo. Invece no, la testa è già alla prossima primavera quando nei progetti del quintetto c’è l’idea di ripercorrere lo stesso tragitto (con qualche modifica organizzativa) con ai piedi gli sci e pelli. “L’idea c’è, speriamo di riuscire a organizzarci - conclude Emanuel -. Oggigiorno sono sempre di più i rifugi che anticipano l’apertura per offrire una base agli appassionati di scialpinismo”.

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