Riparte il Laboratorio di Resistenza Permanente della Fondazione E. di Mirafiore, giunto alla XVI edizione, uno dei progetti culturali più coerenti del panorama piemontese. Da sabato 18 ottobre 2025 a sabato 18 aprile aprile 2026 – con il tradizionale finale con la Passeggiata Resistente del 25 aprile – il Teatro negli storici edifici in mezzo alle vigne di Serralunga d’Alba ospiterà un nuovo ciclo di incontri che, nel solco del pensiero di Oscar e Paola Farinetti, confermano la vocazione della Fondazione a essere un luogo libero, gratuito e partecipato, dove la cultura diventa un esercizio di resistenza civile. La parola guida di questa stagione sarà #PARTECIPAZIONE, parola più che mai attuale in un mondo lacerato, confuso, apparentemente senza prospettive.
“Il Laboratorio di Resistenza – racconta Paola Farinetti, direttrice della Fondazione – è nato per dare casa alle idee, alle parole, al pensiero critico. In un mondo che semplifica e grida, noi scegliamo di ascoltare, di approfondire e soprattutto di PARTECIPARE, di essere cittadini attivi che respingono l’indifferenza. È la nostra forma di resistenza: coltivare la complessità, custodire il dubbio, difendere la bellezza del dialogo e del confronto. La parola guida scelta quest’anno – PARTECIPAZIONE - riassume bene questo spirito perché, come cantava Giorgio Gaber, Libertà è partecipazione, è essere parte attiva del mondo, è evitare di girare la testa da un’altra parte. Libertà è esserci ed è anche fatica, costruzione. Grande spazio, perciò, sarà dato in questa stagione ai temi che infiammano il mondo negli ultimi anni: la guerra, che è diventata ormai parola di tutti i giorni, la situazione drammatica e pericolosa in Medioriente, ma anche la poesia, la letteratura, la musica, l’ironia che sono armi disarmate potentissime”.
Dopo l’anticipazione di sabato 11 ottobre con il Cortile dei Gentili con il Cardinale Gianfranco Ravasi, Oscar Farinetti, Franco Locatelli, Carlotta Rinaldi e Ugo Alciati, dal 18 ottobre 2025 al 18 aprile 2026, con la tradizionale Passeggiata Resistente del 25 aprile come appuntamento finale, il teatro immerso nelle vigne di Fontanafredda ospiterà un nuovo ciclo di incontri dedicati alla libertà di pensiero, alla memoria e al dialogo civile.
Il cuore civile del Laboratorio batte forte nelle voci che affrontano i grandi temi del nostro tempo: la libertà d’espressione, la guerra, i diritti umani, il valore del pensiero critico. Il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato (7 novembre) rifletterà su Il tempo dell’odio e della censura, mentre l’avvocato tributarista ed ex direttore dell'Agenzia delle Entrate e dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione Ernesto Maria Ruffini (12 dicembre) porterà la sua lezione su La politica dell’uguaglianza e della partecipazione. La storica Michela Ponzani (13 novembre) restituirà memoria e dignità alle Donne che resistono, mentre Carlo Stagnaro e Alberto Saravalle (22 novembre), l’uno economista, l’altro giurista, analizzeranno il Capitalismo di guerra, racconto lucido dei nuovi conflitti economici (e non solo economici) globali. L’appuntamento con Giada Messetti (19 dicembre) sposta lo sguardo verso Oriente con La Cina non solo è vicina: è già qui, un viaggio lucido e appassionato dentro la società cinese contemporanea, le sue trasformazioni sociali e culturali e il ruolo che il Paese di mezzo gioca ormai nella definizione dei nuovi equilibri globali. Lo sguardo si volgerà poi al Medio Oriente con lo storico e saggista Lorenzo Kamel (30 gennaio, Medio Oriente senza muri) e con lo scrittore e drammaturgo israeliano che vive a Tel Aviv Roy Chen (13 marzo, Scrivere in tempo di guerra): un incontro, questo, particolarmente atteso perché, nella passionalità di questi giorni, è importante mantenere sempre la barra dritta, riconoscendo che anche in Israele c’è chi prova a resistere e a muoversi “in direzione ostinata e contraria”. La giornalista Rula Jebreal (28 marzo, Genocidio. Quello che resta di noi nell’era neo-imperiale), completa idealmente il ciclo di tre incontri che daranno voce a prospettive diverse su una delle aree più complesse e decisive del nostro tempo. Tra i protagonisti anche Domenico Iannacone (24 gennaio) con La TV degli invisibili, esempio di giornalismo civile che illumina chi resta ai margini, e Silvia Salis(6 marzo) con un racconto di impegno e rinascita di una città, Genova. Infine, Edoardo Prati e Matteo Saudino (31 ottobre) discuteranno Le parole del mondo che ci gira intorno, incontro dedicato al potere del linguaggio e alla forza del pensiero critico.
Anche l’ironia, lo spettacolo e lo sport sanno essere forme di resistenza e partecipazione. Con Giorgio Panariello (27 ottobre) la comicità diventa lente sul presente, capace di trasformare le risate in strumenti di comprensione. Il duo Corrado Nuzzo e Maria Di Biase (28 novembre) arriverà con Due cuori e una caparra, incontro che mescolerà humour e riflessione sulle relazioni umane, mentre Piero Chiambretti (10 aprile) porterà a Serralunga la sua ironia dissacrante, specchio fedele del costume italiano. La musica arriva, come da tradizione, al Laboratorio di Resistenza Permanente con Raphael Gualazzi (20 febbraio) e il suo Dreams, dialogo tra parole e pianoforte sulla creatività come strumento di libertà, e il tennis sarà imperdibile con l’inedita presenza di Adriano Panatta, Paolo Bertolucci e Domenico Procacci (8 novembre) in La telefonata, storia di amicizia, sport e memoria collettiva.
Ogni anno il Laboratorio accoglie alcuni volti che sono ormai parte della sua storia: artisti, autori e amici che tornano quando hanno qualcosa di nuovo da condividere. Aldo Cazzullo (6 dicembre) ritorna con la sua ultima creatura, Francesco. Il primo italiano e condurrà il pubblico in un viaggio alla scoperta del Santo d’Assisi come padre spirituale della nostra identità nazionale. La scrittrice Enrica Tesio (1° novembre) porterà il suo racconto intimo e ironico Amore, dormi che ti devo parlare, mentre Fulvio Marino (14 novembre) condurrà il pubblico alla scoperta de I pani del mondo, seguiti da una cena speciale all’Osteria Disguido, pensata dagli Alciati e dallo stesso Marino.
Il Laboratorio di Resistenza Permanente è anche luogo d’ascolto di storie che partono dall’intimità individuale per diventare patrimonio collettivo. Piero Marrazzo, giornalista e ex presidente della Regione Lazio, (21 marzo, Guardarsi negli occhi) intreccerà memoria privata e storia pubblica in un racconto di caduta e rinascita. La firma del Corriere della Sera Elvira Serra (27 febbraio) con Storia di una vocazione (a raccontare le vite degli altri) racconterà la forza delle scelte e del racconto come via di conoscenza. Ancora una giornalista, Agnese Pini (14 febbraio), direttrice di QN-La Nazione, porterà la sua esperienza di giornalista e scrittrice, tra impegno civile e ricerca di senso sia nella vita privata sia nel mondo dell’informazione.
Nel ciclo degli incontri della stagione 2025-2026 una riflessione della parola come strumento di resistenza e salvezza. Mario Desiati e Antonio Franchini (7 febbraio) si interrogheranno su La letteratura salverà il mondo?, dialogo tra due scrittori che hanno fatto della parola la loro zattera in tempi difficili. Infine, il mitico fotografo Guido Harari (18 aprile) offrirà al pubblico della sua terra, e non solo, uno sguardo fotografico e poetico, racconto per immagini di una vita trascorsa a cogliere l’anima- e la luce - delle persone e dei tempi.
Questo il programma definito fino ad ora, ma chi conosce la vitalità della Fondazione sa bene che un po’ di sorprese non mancheranno e saranno annunciate via via. L’ingresso agli appuntamenti della Fondazione Mirafiore è libero su prenotazione dal sito fondazionemirafiore.it; a partire dal 18 ottobre saranno aperte le prenotazioni per agli appuntamenti da ottobre a gennaio.