La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba si apre, come da tradizione, con un evento simbolico e suggestivo che unisce rito, festa e cultura: il Capodanno del Tartufo. Nella notte tra il 30 settembre e il 1° ottobre 2025, allo scoccare della mezzanotte, la città di Alba celebra l’inizio ufficiale della cerca del Tuber magnatum Picco, dando il via a una stagione che è insieme agricola, gastronomica e spirituale. Quest’anno, l’evento si svolge nel contesto del festival Profondo Umano, che sancisce la collaborazione tra la Fiera e le realtà culturali del territorio. Nel tardo pomeriggio moltissimi curiosi hanno avuto la possibilità di visitare in anteprima il Palatartufo in allestimento, la Sala Fenoglio, il Centro Nazionale Studi Tartufo e il Mudet - Museo del Tartufo, luoghi simbolo della cultura tartufigena del territorio, avvicinando la comunità albese - e non solo - attraverso l’Open Day con cui sono state presentate le molteplici attività della Fiera, frequentate da un pubblico sempre più internazionale. A seguire, presso il Teatro Sociale “G. Busca”, l’intervento di Laura Rolle, studiosa di semiotica e Deep Trend, formatrice e consulente strategica. Il suo contributo ha offerto una lettura contemporanea del concetto di “rispetto”, tema portante della 95ª edizione della Fiera, e delle sue implicazioni culturali, sociali ed economiche. Un’occasione per riflettere sul valore del paesaggio, della biodiversità e della responsabilità collettiva, in un dialogo tra territorio e futuro, ad anticipare la presentazione al territorio della Fiera con il talk che ha coinvolto Alberto Gatto, sindaco della Città di Alba, Marco Gallo, assessore della Regione Piemonte con deleghe a Sviluppo e promozione della montagna, Biodiversità e tartuficoltura, e Axel Iberti, presidente dell’Ente Fiera di Alba. A impreziosire la serata, anche i contributi di Luca Sensibile, presidente della Giostra delle Cento Torri, e Antonio Degiacomi, presidente del Centro Nazionale Studi Tartufi. La serata è quindi proseguita in piazza Ferrero, dove trifolao e tabui in rappresentanza di tutte le associazioni di cercatori piemontesi, hanno sfilato lungo via Vittorio Emanuele fino a piazza Risorgimento, accompagnati dai suoni del bosco del progetto “Alba Sonora”, curato dal compositore Filippo Cosentino (Dragonfly Music Studio). Il corteo, scandito da atmosfere evocative e da un forte senso di comunità, è culminato con un brindisi collettivo alla nuova stagione del tartufo, celebrato con un calice di Alta Langa DOCG, simbolo dell’eccellenza vitivinicola del territorio, ad accompagnare l’avvio della cerca, con trifolao e tabui diretti infine verso i boschi. “Questa celebrazione - dichiara il presidente dell’Ente Fiera di Alba, Axel Iberti - non è solo l’apertura di un calendario, ma l’inizio di un racconto. È il momento in cui Alba si presenta al mondo con il suo volto più autentico, dove il tartufo diventa messaggero di valori, di bellezza e di rispetto. Una notte che segna l’inizio di una stagione di eccellenza, e che invita tutti - cittadini, visitatori, operatori e narratori - a condividere un’esperienza profonda, consapevole e memorabile”. “Con l’arrivo di ottobre, i veri protagonisti di Alba e delle Langhe diventano i trifolao e i loro tabui, custodi di una tradizione antica che lega l’uomo al paesaggio e che ogni anno rinnova il valore della nostra terra - affermano Alberto Gatto, sindaco della Città di Alba, con Caterina Pasini, vicesindaco e assessore alla Cultura e al Turismo -. Quest’anno il Capodanno del Tartufo ha voluto essere un momento di condivisione, un evento pubblico, aperto a tutti e partecipato, che ha portato la comunità locale e i visitatori a vivere insieme, nel cuore della città, un momento di festa e di condivisione. È stato un modo per restituire ad Alba un momento collettivo che vogliamo diventi un appuntamento della nostra tradizione per segnare, ogni anno, l’inizio della stagione del tartufo”. “L’augurio è che il Capodanno del tartufo, dando il via alla stagione della cerca, sia di buon auspicio per un prodotto simbolo del Piemonte nel mondo - commenta Marco Gallo, assessore della Regione Piemonte con delega al tartufo -. Come Regione stiamo attuando il piano messo a punto con la Consulta per la valorizzazione del patrimonio tartufigeno per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, intervenendo sulle tartufaie con un piano di tutela mirato, puntando sulla cura delle querce e di altre specie fondamentali per la crescita del tartufo. Un piano di indennizzi che coinvolge 41 Comuni piemontesi per preservare e potenziare le tartufaie esistenti. In contemporanea abbiamo varato un finanziamento per supportare la promozione del tartufo, con tutta una serie di iniziative, a partire dalle tante fiere che nei prossimi mesi arricchiranno l’offerta gastronomica e culturale delle colline di langhe, Roero e Monferrato”. “Garantire un buon prodotto in Fiera e lavorare per mantenere le tartufaie in Piemonte e aumentarle sono impegni fondamentali - conclude Antonio Degiacomi, presidente del Centro Nazionale Studi Tartufo -. Il Capodanno del Tartufo ha provato a illustrarlo, cercando una rinnovata sintonia tra Fiera, Città di Alba e ambienti tartufigeni”.