“Raccontare la Biblioteca” si è rivelato complesso, poiché essa non può essere ridotta a un semplice “contenitore di libri”, citando Chiara Faggiolani - professore associato di Biblioteconomia presso l’Università La Sapienza di Roma, che in più occasioni ha dedicato studi alla biblioteca doglianese: “Purtroppo l’immaginario prevalente le dipinge ancora come dei luoghi dove si custodisce la tradizione, delle stanze che contengono libri. La biblioteca emerge invece come luogo prossimo, un punto di riferimento fondamentale per la crescita culturale di chi la frequenta, una seconda casa in cui è possibile beneficiare di uno spazio percepito come sicuro e di un tempo libero utile alla propria crescita personale, attraverso il libro e la lettura, in particolare, ma anche grazie all’incontro con persone con le quali si condividono interessi e passioni”.

 

“Abbiamo scelto - dice la direzione - di raccontare la complessità di questo luogo in tre fasi: gli anni della fondazione ed il pensiero con il quale è stata donata al Comune di Dogliani da Giulio Einaudi, la Biblioteca oggi e la biblioteca che, ci auguriamo, sarà nei prossimi anni”. Fu creata con lo scopo di realizzare per l’Italia un modello di biblioteca popolare moderna, aperta al pubblico nella sua struttura - firmata dal celebre architetto Bruno Zevi - come nell’organizzazione, strumento non retorico ma immediato di democrazia. Luogo di mostre d’arte, conferenze e spettacoli, ha ospitato negli anni personaggi famosi e autorevoli del panorama culturale italiano, affrontando i temi di maggiore attualità.

 

“La Biblioteca lavora ancora oggi nel tentativo di portare avanti la visione espressa dal fondatore - spiega l’assessore alle Politiche Culturali Alessandra Abbona - e ci confrontiamo ogni giorno con la sfida estremamente complessa di rimanere fedeli all’obiettivo di costruire una comunità intellettuale e, allo stesso tempo, di configurarci pienamente e dinamicamente come centro di sviluppo culturale della comunità, accogliendone i bisogni, le richieste e le proposte, anche quelle che esulano dai servizi comunemente svolti da una biblioteca. Tra le attività di promozione della lettura - dalle presentazioni di libri, ai cicli di conferenze - negli ultimi anni la Biblioteca porta avanti diversi progetti nei quali i libri e la lettura restano centrali, ma sono vissuti in maniera diversa, più libera, leggera. La Biblioteca ha saputo reinventarsi ed aggiornare le proprie funzioni, diventando un vero e proprio polo attorno al quale ruotano l’organizzazione, la gestione e la comunicazione della maggior parte degli eventi doglianesi e promuove il proprio territorio dal punto di vista culturale e turistico. Tutto questo a partire dall’idea dalla quale era nata nel 1963: essere un presidio di accesso libero all’informazione e alla cultura per tutta la comunità”.

 

Riteniamo che al giorno d’oggi essa meriti di essere riconosciuta anche come un bene culturale: un’opera d’arte - la cui storia fa parte integrante della battaglia per la pubblica diffusione della lettura in Italia - e che, come tale, vada tutelata, valorizzata e conservata. Per questo motivo - per la “Biblioteca che sarà” - è nato un progetto che prevede una serie di interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo.

 

“La Biblioteca si propone - conclude l’assessore - di diventare nel futuro prossimo un luogo di aggregazione e incontro per tutti i cittadini, perché ‘essa ha un’anima’”. Quest’anima vive nel tessuto sociale in cui si trova, genera legami, amplifica le connessioni e innesca la voglia di cambiamento. Un primo momento di incontro e riflessione sarà il 14 ottobre, con una giornata di studio dedicata proprio a questo importante anniversario”.

 

Trovate tutto questo e molto altro su: doglianiturismo.com | Facebook: Biblioteca Luigi Einaudi - Dogliani | Instagram @bibliotecaluigieinaudi