Quindici anni dopo l’apertura, il WiMu – Museo del Vino a Barolo entra in una nuova fase del suo percorso. Nato come progetto pionieristico nel racconto culturale del vino, oggi il Museo si prepara a un restyling che aggiorna linguaggi, tecnologie e contenuti, mantenendo intatta l’identità visionaria che lo ha reso celebre in Italia e nel mondo.
Il progetto di restyling – promosso dal Comune di Barolo e dalla Barolo & Castles Foundation – nasce con il coordinamento di Daniele Manzone. Fondazione CRC, Fondazione CRT, Compagnia San Paolo hanno sostenuto l’avvio del progetto, contribuendo al percorso digitale dedicato all’accessibilità e all’ammodernamento tecnologico, rafforzando il valore culturale e territoriale dell’iniziativa sin dalle prime fasi.
Il percorso è iniziato con la redazione dello studio di fattibilità e proseguito con una gara a inviti a livello nazionale per la progettazione dell’allestimento scenografico, che ha portato alla scelta di Next Group, realtà italiana indipendente con oltre quarant’anni di esperienza nella progettazione di esperienze culturali e installazioni immersive per istituzioni e brand internazionali. Il gruppo, con sedi a Milano e Roma, vanta collaborazioni in progetti di alto profilo come il percorso multimediale Feed Your Mind realizzato per il Padiglione Svizzero di Expo 2015, l'esposizione “Il Viaggio della Costituzione” promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e la mostra “Imagining the Future. Leonardo da Vinci” negli Stati Uniti, realizzata con istituzioni culturali italiane e partner internazionali.
Una scelta motivata dalla capacità di coniugare visione creativa, rispetto dei contenuti originari e solidità tecnica, elementi essenziali per accompagnare il WiMu in una fase evolutiva che richiede equilibrio tra identità storica e innovazione tecnologica. Il restyling non prevede interventi strutturali: il Castello comunale Falletti di Barolo e il linguaggio architettonico originario restano pienamente salvaguardati. Il Museo si aggiorna per accogliere famiglie, scuole, appassionati e visitatori internazionali, proponendo un’esperienza sensoriale e immersiva che unisce educazione, emozione e territorio.
UN MUSEO CHE CRESCE CON IL SUO PUBBLICO
Il progetto di restyling nasce con un obiettivo chiaro: accompagnare l’evoluzione del pubblico senza tradire l’anima originaria del WiMu. Il Museo, oggi frequentato da appassionati, famiglie, studenti e visitatori internazionali, si prepara a offrire un’esperienza ancora più accessibile, coinvolgente e contemporanea.
Lavorando nel pieno rispetto del pensiero curatoriale dello scenografo François Confino (che ha curato il progetto espositivo e l’allestimento originario), la trasformazione punta a rendere l’esperienza più interattiva, multilingue e digitale, accogliendo nuove generazioni di visitatori e integrando strumenti narrativi capaci di dialogare con chi esplora il mondo culturale anche attraverso dispositivi personali e linguaggi immersivi.
Parallelamente, il percorso espositivo si arricchirà di contenuti aggiornati e scenografie rinnovate, preservando l’estetica scenografica che ha reso celebre il Museo e rinnovandola con nuove chiavi interpretative. La storica sala “La Classe I C Collegio Barolo”, tra gli ambienti simbolo del percorso, diventerà uno spazio didattico interattivo dedicato ai colori, ai profumi e ai linguaggi del vino, con installazioni multimediali e dispositivi di esplorazione sensoriale pensati per ogni fascia d’età.
Rimane centrale, in questo processo, il rapporto con il territorio. Il restyling rafforza il ruolo del WiMu come ambasciatore delle Langhe UNESCO, amplificando il racconto delle denominazioni locali e della tradizione vitivinicola del Barolo, promuovendo una maggiore consapevolezza del paesaggio, delle pratiche sostenibili e della cultura materiale che lega le famiglie produttrici a questo luogo unico.
Un’attenzione particolare riguarda infine la luce: la revisione dell’illuminazione del Castello Falletti accompagnerà i visitatori in un viaggio rinnovato, enfatizzando la materia architettonica, la profondità narrativa degli ambienti e la tensione emozionale che accompagna ogni sala, senza alterare in alcun modo l’architettura storica.
UNO SGUARDO AL MONDO CONTEMPORANEO
Prima che il restyling entri nella fase operativa, Barolo si prepara anche a un altro momento di dialogo internazionale: ENO7 del Turismo, il summit mondiale dei territori del vino che dal 21 al 23 novembre porterà nelle Langhe sette grandi destinazioni simbolo dell’enoturismo globale: Langhe, Toscana, Trentino e Sicilia per l’Italia, insieme a Champagne e Borgogna dalla Francia e Napa Valley dagli Stati Uniti. Non solo confronto fra modelli: ENO7 sarà un laboratorio per costruire nuove rotte del turismo del vino, riaffermando Barolo come luogo di dialogo globale e di guida culturale nel racconto del vino.
Per tre giorni, Amministratori, esperti e professionisti internazionali condivideranno visioni su accoglienza, sostenibilità, promozione e identità dei territori, con momenti dedicati anche al pubblico. Un passaggio decisivo, che rappresenta la naturale estensione della visione del WiMu: guardare al domani costruendo ponti tra culture, narrazioni e paesaggi del vino nel mondo. Per informazioni e prenotazioni: https://www.wimubarolo.it/eno7-del-turismo/.
LE DICHIARAZIONI
“Il Museo del Vino nel Castello comunale di Barolo è l’offerta culturale più importante del nostro territorio, visitata da decine di migliaia di persone ogni anno. Dopo quindici anni, era naturale prevedere un aggiornamento che ci permettesse di rimanere un riferimento internazionale. Questo intervento non cambia l’anima del WiMu, ma la rafforza, accompagnando il visitatore con linguaggi contemporanei e tecnologie più avanzate, senza snaturare la visione originale. Ringraziamo tutti coloro che stanno partecipando a questa nuova fase del progetto, certi che il risultato rafforzerà ancora di più il legame tra Barolo e il mondo”, ha affermato Fulvio Mazzocchi, sindaco di Barolo.
“Il WiMu è nato quindici anni fa da una visione coraggiosa: raccontare il vino in un modo nuovo, emozionale, accessibile a tutti. Oggi raccogliamo quel testimone e lo rinnoviamo, con l’obiettivo di continuare a parlare al mondo restando radicati nella nostra identità. Questo progetto non è un cambiamento di rotta, ma un’evoluzione: il museo si aggiorna per stare al passo con i tempi, con le tecnologie e con le aspettative di un pubblico sempre più internazionale, senza mai perdere di vista il messaggio originario e la sua missione culturale. Ringraziamo l’architetto François Confino per l’impianto che ha reso unico questo luogo e tutte le persone che, ogni giorno, contribuiscono a farne un punto di riferimento, accogliendo oltre 60.000 visitatori l’anno”, le parole di Liliana Allena, presidente di Barolo & Castles Foundation.
“Siamo molto onorati di essere stati selezionati per questo progetto. Ci siamo messi a disposizione del gruppo di lavoro per comprendere fino in fondo le esigenze del restyling e abbiamo scelto di operare con grande rispetto verso l’identità del WiMu, che è fortissima e riconosciuta. Il nostro ruolo è metterci al servizio di questa identità, aggiornando tecnologie e linguaggi dove necessario, in coerenza con il progetto originario e con le linee del bando pubblico. L’obiettivo è lavorare in equilibrio: innovare senza intaccare l’essenza del Museo e del Castello, trovando soluzioni che sappiano legare qualità progettuale, sostenibilità e vincoli economici”, ha spiegato Riccardo Cigolotti, International Business Development Director - Next, l’agenzia di eventi e live communication di Next Group.