DOGLIANI - 'Paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato, Patrimonio mondiale dell’Umanità'

Serata a tema a Dogliani con un relatore d’eccezione: Roberto Cerrato, Lions e Direttore dell’Associazione omonima

03/05/2018 09:12

Serata dedicata a un tema quanto mai importante e di particolare riferimento per tutta la parte di Langa doglianese, “Paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato, Patrimonio mondiale dell’Umanità”, con un relatore d’eccezione, Roberto Cerrato, Lions e Direttore dell’Associazione omonima: la persona che è stata l’anima del riconoscimento che hanno portato questa parte di territorio, alla ribalta del mondo intero. 
 
L’incontro si è tenuto nel Ristorante “Connubio Casarico” di Dogliani, ed è stato organizzato dall’officier distrettuale Attilio Pecchenino, dell’Azienda Agricola “Bricco Botti” di borgata Valdiberti, 59 a Dogliani, collocata sulla cima di una collina immersa nei vigneti. Ospiti Piercarlo Pellegrino e Fabrizio Garelli, del Lions Club Mondovì-Monregalese. Presenti, assieme alla Presidente del L.C. Carrù-Dogliani, Paola Porta, anche gli officier distrettuali Giorgio Colombo e Attilio Pecchenino.
 
"Ospite di questo nostro incontro – ha detto la Presidente Paola Porta, nel presentare la serata – è la persona che è stata l’artefice del riconoscimento dell’Unesco a questa parte del territorio, Roberto Cerrato, socio del Lions Club Alba Langhe. A lui il grazie per aver accettato di parlarci di questa splendida realtà, affidata, prima delle parole, ad un filmato che racconta le peculiarità delle colline doglianesi, e dei suoi paesaggi vitivinicoli".
 
Così con lo scorrere delle immagini, sono intervenuti esperti produttori, fra cui i genitori di Attilio Pecchenino, Maria e Marino, che ripresi durante la vendemmia 2017, hanno spiegato la loro attività.
 
Poi è seguito l’intervento di Roberto Cerrato, che ha ripercorso gli anni che hanno portato alla redazione e alla presentazione del progetto, avviato nel 2003 e approvato nel 2014, dopo un sostanziale cambiamento, prima legato ai vini, quindi ai paesaggi vitivinicoli, riferiti a sei diverse e collegate entità: “la Langa del Barolo”, “il Castello di Grinzane Cavour”, “le colline del Barbaresco”, “Nizza Monferrato e il barbera”, “Canelli e l’Asti spumante” e il “Monferrato e gli Infernot”. Tutte collocate all’interno dei confini delle Province di Alessandria, Asti e Cuneo, con tre aree nel comprensorio delle Langhe, due in quello dell’Alto Monferrato e una nel Basso Monferrato. 
 
"Nel loro insieme – ha spiegato Roberto Cerrato - le zone selezionate rappresentano la qualità eccezionale del paesaggio vitivinicolo piemontese e della sua profonda e viva cultura del vino. Le componenti sono state selezionate con particolare riferimento alle produzioni vinicole associate ai territori, alla rilevanza in ambito nazionale e internazionale, all’esigenza di rappresentare con completezza luoghi importanti per la filiera del vino (dalla coltivazione, alla produzione, conservazione e distribuzione) e gli elementi storico-insediativi e architettonici (reticolo stradale, città, borghi, nuclei rurali, castelli, chiese). Ora questo patrimonio va conservato e migliorato, ricordando che ogni sei anni, quindi fra due, saremo nuovamente sotto esame e dovremo dimostrare di aver migliorato e ancora accresciuta l’area di iniziale riferimento, che oggi è sul 6% in più".
 
Al termine, la consegna all’ospite, del gagliardetto del Lions Club Carrù-Dogliani e di un omaggio di vini prodotti dall’Azienda agricola Pecchenino, ricambiata con una serie di libri sui “Paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato, Patrimonio mondiale dell’Umanità”.

c.s.

Notizie interessanti:

Vedi altro