RODDINO - Tartufo nero di Roddino, Cia Cuneo: “Boschi e verde urbano, una sfida culturale, scientifica e agricola”

Marco Andriano: “Il clima sta cambiando sotto i nostri occhi, con effetti sempre più evidenti sui territori. Servono politiche integrate e visione comune”

15/07/2025 15:47

Scienza, cultura e territorio si sono incontrati domenica scorsa sulla piazzetta della biblioteca di Roddino per confrontarsi sulle prospettive del tartufo nero: quali politiche locali per la manutenzione del territorio e il rimboschimento? Come favorire la crescita spontanea del tartufo nero e al tempo stesso affrontare le sfide del verde urbano e del cambiamento climatico?”. Sono gli interrogativi attorno ai quali si è sviluppato il dibattito promosso dal Comune di Roddino, con il patrocinio di Cia Agricoltori italiani della provincia di Cuneo e l’intervento, tra i relatori, di Antonio Degiacomi, presidente del Centro nazionale studi sul tartufo e di Mario Aprile dell’associazione tartufai di Alba. In prima fila anche presidente dell’Unione dei Comuni delle Langhe, Livio Genesio, insieme a numerosi primi cittadini del territorio. “Fondamentale è la tutela dei boschi, che vanno gestiti, a cominciare dal sottobosco. Bisogna incentivare le amministrazioni comunali a preservare le aree naturali, ad esempio mettendo a dimora piante tartufigene autoctone, anziché dei pini. Le buone pratiche agricole, tanto più nella condizione di cambiamento climatico in atto, ci insegnano quanto sia importante il mantenimento del cotico erboso per abbassare la temperatura al suolo e introdurre elementi di riequilibrio ambientale, come le file di querce che una volta intervallavano le colture. Qualcosa si sta facendo, ma molto si può ancora fare, grazie anche ai bandi regionali ed europei sulla biodiversità e i rimboschimenti. L’importante è che la burocrazia non li renda sostanzialmente inaccessibili ai più, come spesso accade” ha osservato Maurizio Ribotta, responsabile provinciale del Settore tecnici in campo di Cia Agricoltori italiani di Cuneo. Tema centrale è anche quello dell’acqua: “Servono piccoli invasi, anziché grandi opere centralizzate, aumentare la 'complessità' del territorio vuol dire occuparsene integralmente, ognuno per la propria parte, avendo ben chiaro l’obiettivo comune, che deve essere la tutela dell’ambiente, nell’interesse di tutti. L’acquedotto delle Langhe è stata un’opera eccezionale, che dimostra come non esistano obiettivi impossibili da raggiungere, se si ragiona con la giusta mentalità” ha sostenuto il presidente provinciale di Cia Cuneo, Claudio Conterno. Soddisfatto dell’esito del convegno, il sindaco di Roddino Marco Andriano: “Ringrazio sinceramente la Cia e tutti gli intervenuti per la qualità del confronto. Partendo dal tartufo, abbiamo toccato temi fondamentali come l’agricoltura, le difficoltà operative delle amministrazioni comunali, spesso bloccate dal peso delle spese correnti e da autorizzazioni che non coinvolgono direttamente le istituzioni locali. Particolarmente significativa è stata la presenza di numerosi sindaci del territorio, incluso quello della città di Alba, a testimonianza di quanto questi temi siano sentiti e condivisi a livello locale. Il mondo è cambiato. Il clima sta cambiando sotto i nostri occhi, con effetti sempre più evidenti sui territori, sulle produzioni agricole e sull’ambiente. Non possiamo più ragionare per comparti stagni. Servono politiche integrate e visione comune: dobbiamo lavorare insieme – amministrazioni, associazioni e comunità – per affrontare queste sfide con responsabilità, unità e coraggio”.

c.s.

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