ALBA - Un osservatorio piemontese sul mondo culturale per un "nuovo mecenatismo"?

La proposta di Confindustria Cuneo, che ha presentato all'assessore regionale Vittoria Poggio il catalogo degli aderenti e delle loro attività. L’evento si è svolto nell’àmbito di Alba Capitale della cultura d’impresa 2021

Redazione 02/07/2021 14:32

 
“Cultura: un contagio sano” è il titolo del vero e proprio catalogo realizzato e dato alle stampe dalla Sezione cultura e intrattenimento di Confindustria Cuneo presieduta da Beppe Incarbona, presentato al “Pala Alba Capitale”.  È intervenuta l’assessore regionale alla cultura, al turismo e al commercio, Vittoria Poggio, che ha seguito anche gli interventi dei portavoce di alcune delle associazioni e delle imprese aderenti all’associazione, saliti sul palcoscenico della struttura di piazza San Paolo allestita per ospitare gli eventi di Alba Capitale della cultura d’impresa per illustrare le proprie attività.
 
All’esponente della Giunta di piazza Castello il presidente Incarbona e il direttore di Confindustria Cuneo, Giuliana Cirio, hanno proposto l’istituzione di un Osservatorio regionale sul mondo culturale, un’idea a cui l’Assessore ha promesso dedicare la massima attenzione, ritenendola adatta ad allargarsi ad altri territori, anche al di fuori di quello piemontese.
 
È stato un incontro istituzionale, certo, ma condotto in modo informale e molto coinvolgente. Va anche ricordato che la costituzione della Sezione, avvenuta lo scorso autunno, ha visto Confindustria Cuneo calarsi nei panni del pioniere a livello nazionale all’interno del sistema confindustriale.
 
Incarbona ha definito l’iniziativa editoriale protagonista dell’appuntamento un “Postal market della cultura”, all’interno del quale ciascun associato si presenta e propone le proprie attività e servizi. Sì, perché lo scopo, come si legge sulla copertina del catalogo e come è stato ancor meglio esplicitato durante l’incontro, è quello di far sì che il sistema imprenditoriale supporti le imprese e le associazioni della cultura e dello spettacolo, acquistando un evento, una mostra, un incontro, un concerto o uno spettacolo da realizzare nel 2021.
 
Giuliana Cirio ha evidenziato come siano molte le aziende che hanno necessità di investire in cultura, avendo bisogno di riqualificare la propria immagine, di accrescere la propria reputazione e di essere percepite come imprese di eccellenza. Oggi il dare supporto concreto al mondo della cultura viene percepito dall’opinione pubblica come sinonimo di affidabilità e di lungimiranza, il che offre spazi importanti per il nuovo mecenatismo che però necessita di un sistema virtuoso in parte ancora da innescare.
 
Questa è una delle ragioni che hanno fatto nascere il progetto del catalogo, che ha raccolto gli elogi dell’assessore Poggio, la quale ha sottolineato come sia fruttifera l’impostazione che vede il coinvolgimento dei privati nella crescita di un settore di fondamentale rilievo per il domani del Paese, ma che dispone di sempre più scarse risorse pubbliche.
 
Giuseppe Incarbona ha colto la palla la balzo per evidenziare come gli operatori del mondo della cultura e dell’intrattenimento, fra i più colpiti dagli effetti dell’emergenza sanitaria che ha infierito su un comparto da sempre strutturalmente assai debole, non intendano chiedere sovvenzioni e assistenzialismo, ma essere aiutati, anche tramite l’auspicato Osservatorio regionale, a superare difficoltà operative endemiche. La richiesta è di sedersi intorno a un tavolo per analizzare i lacci e lacciuoli burocratici, il sistema di promozione territoriale locale e nazionale, la questione fiscale e la regolamentazione delle iniziative di arte, cultura e spettacolo, al fine di individuare i possibili margini di miglioramento e, poi, formulare proposte operative alla Regione e al Governo centrale.
 
Rivendicato come il suo campo lavorativo abbia ampiamente dimostrato l’infondatezza dell’assunto secondo il quale “con la cultura non si mangia” e ribadito come, invece, si dia lavoro e, quindi, si distribuiscano stipendi alimentando il sistema economico, il Presidente della Sezione cultura e intrattenimento di Confindustria Cuneo ha espresso l’auspicio che sempre più le imprese del settore si muovano, come stanno facendo, secondo una vera e propria cultura d’impresa che presuppone anche l’apertura a momenti formativi.
 
Per questo ha invitato i presenti a due eventi inseriti nel cartellone di Alba Capitale della Cultura d’Impresa 2021: a settembre, un convegno sul marketing culturale e, a dicembre, l’appuntamento al Teatro sociale con Alessandro Baricco, esempio di artista e operatore culturale che è anche imprenditore di successo.
 
Il catalogo, inviato a tutte le aziende aderenti a Confindustria Cuneo e aperto da una riflessione di Dario Fo («Ancora non si è capito che soltanto nel divertimento, nella passione e nel ridere si ottiene una vera crescita culturale») ospita i seguenti associati (dal momento della stampa della pubblicazione se ne sono già aggiunti altri): Aganahuei, Art.ur, Cuadri, Teatro del Poi, La Corte dei Folli, Progetto Har, Esperienze Aps, Incontri Musicali Internazionali (Alba Music festival), Milleunanota, Monfortearte, Festival della Tv e dei Nuovi Media di Dogliani, Fondazione Bottari Lattes, Fondazione Fossano Musica, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Fondazione Selina Azzoaglio, Il Teatrino, Kairòs Eventi, Kalatà Impresa Sociale, Lavezzo Studios, Libera Accadenia Novalia, Quei Bravi Ragazzi-Artists and Events, La Nuova Radio Alba e Uniart-Rivista Idea.

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