Martedì 1 luglio 2025 una delegazione del Comune di Alba ha visitato la Casa di Reclusione “Giuseppe Montalto” per verificare lo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione del padiglione principale dell’istituto penitenziari La delegazione era composta dal sindaco Alberto Gatto, dall’assessore ai Servizi sociali Donatella Croce, dal consigliere comunale e presidente della 4a Commissione consigliare Fabio Tripaldi, dal consigliere comunale Emanuele Bolla, dal Garante comunale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Emilio De Vitto e dal Garante regionale Bruno Mellano. All’interno della Casa di Reclusione il gruppo è stato accompagnato dal direttore della struttura Nicola Pangallo e dal comandante della Polizia penitenziaria con qualifica di Commissario Gianni Del Vecchio. L’istituto penitenziario è stato senza detenuti da gennaio 2016 a maggio 2017, dopo ripetuti casi di legionellosi che hanno colpito sia i carcerati che il personale di polizia penitenziaria. Da lì la necessità di rifacimento delle tubature idrosanitarie, degli impianti termici e di altri ambienti. Nel giugno 2017 l’istituto è stato parzialmente riaperto con l’utilizzo delle due palazzine detentive a corredo del corpo centrale. Da maggio 2021 la palazzina ex femminile, poi restaurata per accogliere i collaboratori di giustizia, è stata trasformata in “Casa Lavoro” per 54 persone internate, mentre l’altra palazzina è dedicata ai lavoranti semiliberi, per 12 persone. Nel corso del 2022 sono stati avviati i lavori di ristrutturazione che dovrebbero terminare entro la fine del 2025. Successivamente saranno ampliati gli spazi con i primi moduli prefabbricati per aumentare la capienza detentiva. Previsti due moduli da 24 posti per un totale di 48 posti. Per quanto riguarda lo stato attuale dei lavori, le camere di pernottamento sono state completate e si stanno ultimando le murature per il riallestimento degli spazi con gli arredi necessari. Parallelamente sono già partiti i lavori di ristrutturazione della cucina dei detenuti. Dovrebbero concludersi entro fine anno anche l’allestimento della centrale termica, il rifacimento dei locali caldaia e gli interventi di ripristino della caserma agenti e del fabbricato della direzione. Dopo la visita in carcere, il pomeriggio dell’1 luglio è proseguito con la riunione della IV Commissione consigliare sull’argomento. Durante la seduta i vertici della Casa di Reclusione e i garanti comunale e regionale hanno aggiornato i commissari sulla situazione nell’istituto. “Ringrazio il direttore e il provveditore che ci hanno consentito di effettuare questo importante sopralluogo - ha detto il sindaco Alberto Gatto in Commissione - Abbiamo constatato lo stato di avanzamento dei lavori. Sono state fatte opere importanti che danno dignità alla struttura. Ora auspichiamo che siano rispettati i tempi. Si apre una nuova fase per il carcere albese. A pieno regime potranno essere accolti 250/300 detenuti. Questo influirà sulla gestione penitenziaria e sul rapporto con la città. Servono servizi di collegamento con il centro città verso un luogo non facilmente raggiungibile soprattutto per i familiari. Per questo collaboreremo con la direzione della Casa di Reclusione, con il Provveditorato e con i garanti regionale e comunale che ringrazio per il costante lavoro svolto all’interno e all’esterno della struttura”. ““La realtà penitenziaria - ha spiegato il direttore Nicola Pangallo – è molto articolata ed in generale il contesto dell’esecuzione penale va sempre immaginato come una diretta articolazione del territorio sul quale è radicato. È compito dell’Amministrazione, attraverso tutte le sue insostituibili articolazioni, penitenziaria, educativa, amministrativa, favorire il reinserimento e la risocializzazione dei detenuti superando il rischio di stretta auto referenzialità ed agendo in piena sinergia con tutti gli altri enti, strutture amministrative, terzo settore e volontari con i quali devono costantemente stabilirsi solidi legami e profonde interazioni. Ciò può realizzarsi attraverso la puntuale programmazione ed il confronto costante, che tengano conto di una volontà di pianificazione non limitata all’immediato ma proiettata nel medio/lungo periodo”. “Alba merita un progetto di esecuzione penale che tenga conto della realtà sociale, economica, dell’attenzione del territorio e delle istituzioni volte a dare un contributo anche innovativo per l’esecuzione penale - ha spiegato il Garante regionale Bruno Mellano -. Molto dipenderà dal target di detenuti ricollocati ad Alba. Per questo ho già suggerito al Sindaco e al Provveditore regionale di ragionare su quale tipo di esecuzione penale può essere utile, non solo alla luce della logica dell’amministrazione penitenziaria (sicuramente interessata a sfollare da altri istituti sovraffollati un certo numero di detenuti), ma anche per il territorio albese e il suo tessuto sociale. Va fatto un ragionamento, perché la struttura albese passerà dagli attuali 45/50 detenuti nella Casa Lavoro a circa 250/300 detenuti e, quindi, passerà dal più piccolo degli istituti penitenziari del Piemonte a un istituto medio-grande”. Di questo si parlerà a metà luglio con Mario Antonio Galati Provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria Piemonte-Liguria-Valle d'Aosta, durante un incontro a cui parteciperanno il sindaco Gatto e i garanti comunale e regionale.