Riceviamo e pubblichiamo.
Mercoledì 18 giugno, la Sala Arpino di Bra ha ospitato un evento importante e partecipato: per la prima volta, l’identità trans è entrata al centro di un dibattito pubblico in città, grazie all’associazione Casa Pride APS. Ospite Alessio Avellino: attivista trans, poliziotto, sociologo e autore del libro autobiografico “(Non) è stata colpa mia”. Con lui Sofia Darino: attivista trans, presidente dell’associazione Maurice GLBTQ e consigliera del Torino Pride. Insieme hanno intessuto una conversazione onesta e coinvolgente su temi spesso invisibilizzati: il rapporto tra identità di genere e lavoro, il concetto di sicurezza, le troppe barriere che ancora oggi ostacolano il benessere e la piena cittadinanza delle persone trans.
L’ordine di genere regola ancora silenziosamente gran parte degli ambienti in cui viviamo, operiamo, ci relazioniamo: la Polizia non fa eccezione. Ma, come ha sottolineato Alessio Avellino, “gli spazi si cambiano dall’interno”. E ha portato la propria esperienza concreta, raccontando di come molte delle persone con cui lavora si siano dimostrate aperte e solidali, una volta superato lo stereotipo.
Sofia Darino ha parlato dell’attività quotidiana dello sportello dedicato alle persone trans dell’associazione Maurice GLBTQ, a cui un vasto pubblico si rivolge per trovare ascolto, accoglienza e un luogo sicuro in cui iniziare a esplorare la propria identità. Sofia ha ricordato che non esiste un modo giusto di essere trans: c’è chi sceglie di affrontare percorsi medici o chirurgici e chi no, e va bene così.
Si è parlato anche di quanto l’indipendenza economica sia una leva fondamentale per l’autodeterminazione, e di come sia ancora difficile per molte persone trans trovare – e soprattutto mantenere – un lavoro durante il percorso di affermazione di genere. È emersa con forza la necessità di una formazione diffusa e concreta su questi temi, in tutti gli ambiti della vita pubblica. Perché la vulnerabilità delle persone trans è reale e quotidiana: in famiglia, a scuola, negli uffici, nei luoghi di cura, nei rapporti sociali.
La partecipazione è stata concreta, viva: tra una domanda e l’altra, è emersa tutta la voglia di capire e ascoltare. Una sala piena di voci, non solo di corpi. Un’occasione preziosa per decostruire pregiudizi, creare consapevolezza e provare a costruire insieme una società che accolga e protegga ogni identità.
L’associazione Casa Pride ringrazia le persone presenti e invita ai prossimi eventi del Casa Pride Festival, in programma sempre a Bra:
Sabato 21 giugno, ore 21:00, Sala Arpino
Tra cielo e arcobaleno – Un dialogo su fede e queerness, per una spiritualità che unisce.
Con:
Diego Passoni: deejay, scrittore e volto queer noto della radio e della TV italiana.
Marco Grieco: giornalista vaticanista, esperto di tematiche religiose e diritti civili.
Francesco Sciotto: pastore valdese della Chiesa di Torino, promotore di inclusione.
Sabato 28 giugno, dalle ore 18:00, Giardino del Belvedere
SLAY Queer Party – Una festa esplosiva per celebrare la libertà di esprimersi, in collaborazione con Bananamia, Live It
Events e Associazione Follemente
Domenica 29 giugno, ore 11–19, porticato di Corso Garibaldi
“Pride Not Prejudice” – Una mostra che accende visibilità su corpi, desideri e identità fluide.
A cura di ArteMidi, collettivo che promuove arte queer e visioni non normate.
Domenica 29 giugno, dalle ore 16:00, Giardino del Belvedere
Merenda di tutte le famiglie – Un pomeriggio di condivisione, aperto a persone piccole e grandi.
Con le associazioni Famiglie Arcobaleno e Agedo.
Associazione di Promozione Sociale Casa Pride